Processo ai giornalisti per l'accusa contro il presidente della «Cogne»
Processo ai giornalisti per l'accusa contro il presidente della «Cogne» Processo ai giornalisti per l'accusa contro il presidente della «Cogne» Gli imputati, fra cui il segretario regionale del psu, avevano affermato che il presidente non s'interessava ai problemi della società - Umberto Zanatta ha respinto l'insinuazione (Dal nostro corrispondente) Aosta, 10 aprile. Davanti al Tribunale di Aosta si è iniziato stamane il processo «per direttissima» contro il segretario della federazione socialista valdostana Franco Froio, il giornalista dell'« Avanti! » Giorgio Santerini ed il direttore dell'organo ufficiale della federazione valdostana del psu, « Le Progrès », Gianni Torrione, i quali devono rispondere di diffamazione a mezzo j stampa nei confronti del presidente ed amministratore delegato della Società nazionale Cogne, Umberto Zanatta. Dopo l'interrogatorio degli imputati e l'escussione dello Zanatta, costituitosi parte civile, senza facoltà di prova, il processo è stato rinviato al 29 aprile. Negli articoli ed in alcuni manifesti stampati a cura della federazione valdostana del psu si accusava il presidente Zanatta di non essersi interessato molto ai problemi della Cogne, La Cogne è la massima industria della Valle, vi sono impiegate 5 mila persone, ma non ha mai navigato in acque molto tranquille. Recentemente la Cogne ha ottenuto un prestito Ceca e l'aumento di 20 miliardi del capitale da parte dello Stato, che è l'unico azionista. Lo Zanatta arroga a sé il merito di avere ottenute queste provvidenze, mentre i partiti del centrosinistra, e in special modo i socialisti, affermano il contrario. Inoltre lo Zanatta lamenta che in uno degli articoli sono state elencale alcune sue disavventure giudiziarie. Interrogato dal presidente Cordone, il giornalista Santerini ha dichiarato: « Gli articoli non intendevano altro che essere una critica ad un pubblico funzionario ». Froio ha ribadito: «Nel '65 la Corte dei Conti espresse in sede di revisione un giudizio decisamente negativo nei confronti della Cogne, a seguito di che, quale segretario di un partito di lavoratori, mi recai a Roma per avere abboccamenti con i massimi organi istituzionali al fine di promuovere un loro intervento per sanare la situazione della Cogne. M'incontrai con i ministri interessati ed i segretari dei par¬ tili del centro-sinistra. Non ebbi mai occasione di vedere, in questi incontri, il presidente della Società nazionale Cogne, Zanatta ». Zanatta — Non sono un pagliaccio che vado a esibirmi. Da lungo tempo mi ero interessato, come era del resto mio dovere, ai problemi della Cogne. Allorché il Froio aveva quegli abboccamenti al vertice, l'aumento del capitale era già stato proposto. A questo punto si è avuto uno scontro verbale tra il presidente Cordone ed il presidente della Cogne, Zanatta, non soddisfatto di come le sue risposte venivano prese a verbale dal Cancelliere. Non è stato questo l'unico incidente. Ad un certo momento Zanatta si è rivolto al pubblico per chiamare la sua segretaria affinché gli porgesse un documento; al che è stato richiamato dal presidente Cordone: « Non siamo alla presidenza della Cogne. Porti rispetto al Tribunale ». Per quanto concerne le calunnie, ha precisato Zani i, (t faccio presente che noti ho mai subito alcuna condanna penale passata in giudicato e che pertanto sono incensurato ». E' stata respinta una richiesta dei difensori e della parte civile per sentire come testi il presidente del Consiglio, Moro, e i ministri del Tesoro, Colombo, e delle Partecipazioni Statali, Bo. Italo Vaglienti E' cominciato davanti al tribunale di Aosta
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