Si parla con una al cervello elettronico telefonata da casa

Si parla con una al cervello elettronico telefonata da casa In éwmmmxìommg m. Milano dalla Mai&im eli «pjr»iJe Si parla con una al cervello elettronico telefonata da casa Il nuovo servizio organizzato dalla Olivetti-GE - Consente a 150 abbonati richieste contemporanee di qualsiasi informazione - I clienti riceveranno una telescrivente speciale e un apparecchio telefonico collegato al «computer» - L'abbonamento è 150.000 lire mensili (Dal nostro inviato speciale) Milano, 8 aprile. Al pianterreno del lucente edifìcio « Olivetti - G.E. » di via Pirelli, nel quartiere di grattacieli alle spalle della stazione, è una sala nuda e razionale, da laboratorio scientifico; attraverso le grandi vetrate i passanti vedono uomini in camice bianco seduti di fronte a1 grandi armadi metallici, eleganti, nel disegno e nelle tonalità dei colori, azzurro e crema. Lo spettacolo è abituala: calcolatori elettronici. Ma in un angolo seminascosto ecco in prova l'apparecchio che alla metà di aprile rivoluzionerà i rapporti fra l'uomo e i grandi « cervelli » capaci di compiere 1 elaborazioni alla velocità di miliardesimo di secondo (il « nanosecondo »). Molto semplice nell'aspetto: un tavolino metallico da ufficio, una telescrivente velocissima, un comune apparecchio telefonico. Componendo un certo numero si avrà il colloquio diretto con la macchina elettronica, messa a disposizione degli abbonati al nuovo servizio, detto « time sharing », o « a tempo ripartito ». Un dialogo di prova: «Quanto fa due per tre? » mi scrive il calcolatore, avendogli chiesto un programma di insegnamento elementare. Rispondo « sette » e sul foglio bianco arriva un gentile e fulmineo: « sorry, try again », « spiacente, prova ancora ». Il centro « Time-sharing » è nella sede della « OlivettiGeneral Electric » a Borgo Lombardo, dove è impiantata l'i unità centrale ». Uno di quei calcolatori provvisti di memoria, capaci di elaborare informazioni, e non soltanto numeri o formule, che finora erano racchiusi nelle cattedrali segrete di poche grandi banche, di aziende industriali, di università privilegie'.e. Latinità centrale » ha 150 prese, per altrettanti abbonati, i quali ricevono in dotazione dalla « Olivetti-General Electric » una telescrivente speciale e un telefono collegato. Banche, compagnie turistiche (possibilità di coordinare istantaneamente orari e pre notazioni), studi tecnici, so no tra i primi clienti. L'ingegnere di Alessandria che abbisogna di lunghissimi cai coli per le sue progettazioni siede davanti alla telescrivente installata nella" sua stanza, compone in teleselezione il numero di Borgo | Lombardo, sente un leggero « bip, bip » di tono spaziale, e interroga il calcolatore. La risposta è immediata. Una complessa elaborazione per il calcolo finale delle strutture di un ponte: cinque secondi. E' l'autentica rivoluzione del 1968: accesso individuale, diretto e permanente, per mezzo di una telefonata ur-, bana o in teleselezione, a macchine che lavorano come calcolatrici fulminee e che hanno « memorie » immense. Uno studio legale abbonato vi può stipare l'elenco di tutte le sentenze emesse dalla Magistratura italiana nel '900. Basterà una chiamata a Borgo Lombardo, e la macchina farà la ricerca in frazioni di secondo, scrivendo tutti i dati richiesti. Una media azienda industriale che non può passarsi il calcolatore elettronico lo avrà a disposizione a distanza, 24 ore su 24, pagando un abbonamento sopportabile anche da molti studi privati (centomila lire al mese). « Si pagano, in più, 50 lire al secondo per il tempo di reale utilizzazione della macchina. Ma spesso questo tempo è interiore a un secondo », informano i tecnici di via Pirelli. Proviamo alcune equazioni: la telescrivente impiega tre secondi per scrivere il risultato, ma segna « zero » nella linea che indica la tariffa del calcolatore. « L'idea è nata da una semplice osservazione: queste macchine sono talmente veloci che un solo utente non riesce a sfruttarle appieno. 150 utenti possono benissimo dialogare con la stessa macchina senza ordini di precedenza e senza turni, a distanza illimitata. Ed ecco il Time-sharing. I primi centri europei sono: Londra, Parigi, Milano. Negli Stati Uniti ì centri sono 38, con 50 mila utenti », mi dice ring. Rietti, della « Olivetti - General Electric ». Lo sposalizio fra la Casa di Ivrea e il colosso ameri cano (la General Electric è la quarta potenza industria lMsdridcficfipnfvvCmpilbdlnm le, dopo la Ford, la General Motors e la Standard Oil), è stato fruttuoso. Già si parla di altri centri « Time-sharing » in Italia. E si impone il problema dell'unificazione dei linguaggi, che deve far cadere le barriere fra mondi finora separati: dirigenti, tecnici, ricercatori e scienziati, filosofi, politici, finanzieri, possono avere dalla macchina un arricchimento delle facoltà individuali che la rivoluzione industriale non aveva minimamente toccato. Condizione: ragionare con modèlli matematici, come appunto fanno molti filosofi e i nuovi dirigenti di aziende. « Saper utilizzare i calcolatori; questo è il grande problema di oggi», mi dice il dr. Giovanni Nassi, capo della direzione consulenza organizzativa della «Pirelli». Siamo allo stabilimento della Bicocca; nell'aria c'è odore di gomma, come una presenza palpabile del prodotto industriale nell'ambiente. Pària ancora il dr. Nassi: « Le macchine elettroniche hanno fatto enormi progressi, ma non è facile saperle alimentare per trarne tutto quel che possono offrire. I lavori di fatturazione, i calcoli delle paghe del personale: troppo banali per esaurire le possibilità di un calcolatore elettrònico. « Un esempio: noi programmiamo col calcolatore la produzione del nostro stabilimento di Settimo Torinese, i rifornimenti di gomma, la distribuzione dei pneumatici ai rivenditori. Gli autocarri partono obbedendo a previsioni del calcolatore. E si fanno indagini di mercato all'estero, si formulano strategie di produzione e di in¬ vestimenti, sempre usando il computer. Ma per un lavoro serio sono scarsi gli specialisti che sanno tradurre ì quesiti dell'industriale in schemi elaborabili dalla macchina ». Il servizio « Time-sharing » propone il dialogo diretto fra utente e computer, per programmi meno complessi. Richiede però la conoscenza del linguaggio logico parlato dalle macchine. Quando interrogo a distanza l'« unità centrale» dopo aver battuto il rituale « hello » e aver dato il numero di abbonamento, sul foglio della telescrivente' compare la domanda «Quale linguaggio usi? ». Comunemente si usa il « basic », che ha per fondamento una serie di elementari espressioni inglesi e che è usato in tutto il mondo. Chi non conosce il « basic » può apprenderlo per mezzo del « Time - sharing »; « l'unità centrale » gli dà le istruzioni e propone esercizi, confermando le risposte valide, rifiutando quelle non corrette. Siamo alle porte di una rivoluzione non solo tecnologica, anche filosofica e culturale: ribalta concezioni tradizionali, impone procedimenti mentali netti, capacità inventiva per utilizzare queste « protesi » del cervello umano che non hanno alduna intelligenza ma sconfinata memoria e velocità prossima a quella della luce. (Possono contenere un'enciclopedia). Davanti alla tastiera del terminale di un « Time-sharing », l'uomo chiuso nel suo studio si accorge di un'esigenza assoluta: sapere ciò che vuole. Mario Fazio

Persone citate: Giovanni Nassi, Mario Fazio, Nassi, Rietti