De Chirico denunciato per truffa per «Il cavaliere eoi berretto frigio»

De Chirico denunciato per truffa per «Il cavaliere eoi berretto frigio» De Chirico denunciato per truffa per «Il cavaliere eoi berretto frigio» Avrebbe ceduto, in esclusiva, a una Galleria romana il diritto di riprodurre la statuetta in bronzo - Lo stesso diritto sarebbe stato concesso a un'altra gallerista e a un mercante d'arte torinese - Il pittore dovrà rispondere anche di simulazione di reato (Nostro servizio particolare) Roma, 8 aprile. Giorgio De Chirico è stato denunciato alla magistratura per truffa e simulazione di reato. Con questo clamoroso risultato si sono concluse le indagini dei carabinieri sulla vicenda del « Cavaliere col berretto frigio », una statuetta di terracotta riprodotta in bronzo dai titolari di una nota galleria d'arte romana. L'inchiesta aveva preso l'avvio alcuni giorni fa iri seguito ad una denuncia presentata dal celebre pittore per lamentare che era stata posta all'asta, al prezzo base di tre milioni, la copia in bronzo di una sua opera risalente agli anni '30. De Chirico sosteneva che si trattava di una riproduzione abusiva e ne chiedeva il sequestro. Le indagini dei carabinieri sono state rapide e si sono risolte in modo del tutto negativo per l'artista. I fratelli Ettore e Antonio Russo, proprietari della galleria « La Barcaccia », hanno potuto infatti dimostrare facilmente di essere stati autorizzati dallo stesso De Chirico, col quale erano stati legati per ventidue anni da un contratto di esclusiva, a riprodurre in bronzo la statuetta di terracotta in loro possesso. Iti una lettera autografa datata 3 giugno 1967 il pittore aveva dichiarato di aver ceduto ai due fratelli i diritti di riproduzione delle terrecotte « Ettore e Andromaca » e « Cavaliere con berretto frigio ». Ogni esemplare avrebbe dovuto essere accompagnato da una fotografia autenticata dall'artista il quale, come compenso, avrebbe ricevuto duecentomila lire per ciascuna copia. Durante le indagini sarebbe stato stabilito che l'«esclu-, siva» per la riproduzione della statuetta era stata concessa dal pittore ottantenne anche al mercante d'arte Bertasso di Torino e alla signora Crispolti, titolare di un'al tra galleria romana i quali, al pari dei fratelli Busso, erano convinti di essere gli unici a trattare la scultura. Di qui la denuncia per il reato di truffa. Non è la prima volta che a Giorgio De Chirico capita un infortunio del genere. Di recente, a Milano, egli strappò una tela ritenuta falsa e che risultò poi essere veramente sua. Fu un episodio per il quale fu anche condannato in pretura. v fr- v Giorgio De Chirico nel suo studio romano (Tel.)

Persone citate: Antonio Russo, Crispolti, De Chirico, Giorgio De Chirico

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino