Il gen. De Gaulle riafferma la sua amicizia per gli arabi

Il gen. De Gaulle riafferma la sua amicizia per gli arabi firmato un accordo petrolifero con la Libia Il gen. De Gaulle riafferma la sua amicizia per gli arabi Parlando all'Eliseo (dopo un colloquio con il "premier" della Libia) ha detto: « La Francia è più che mai amica degli arabi le cui terre sono invase » (Nostro servizio particolare) Parigi, 4 aprile. Un importante accordo petrolifero è stato firmato stasera tra la Francia e la Idbia rappresentata dal suo primo ministro, Abdel Hamid el Baccouche, che ha fatto qui un viaggio di alcuni giorni ed oggi è stato ospite del generale De Gaulle ad un pranzo organizzato in suo onore al Palazzo dell'Eliseo. Pronunciando, alla fine del pranzo, il tradizionale brindisi, il generale De Gaulle ha ricordato che le forze della Francia libera, partite dal Ciad, contribuirono a liberare la Cirenaica e la Tripolitania assieme alle forze britanniche, e si è compiaciuto che il nuovo Stato abbia trovato sotto la sabbia immense ricchezze petrolifere e minerarie grazie alle quali po¬ trà « accedere alla civiltà moderna senza rinnegare le proprie tradizioni». Il generale De Gaulle ha poi detto: « La Francia intende oggi, come ha fatto spesso in passato, contribuire dappertutto al progresso degli Stati e sostenere i loro diritti a disporre di se stessi. Più che mai, per esempio, la Francia è l'amica degli arabi, specialmente in questo momento, mentre le loro terre sono invase: D'altra parte, avendo riparato le distruzioni materiali e morali derivanti dalle prove subite, ed applicandosi a rinnovare, per il proprio vantaggio e per quello degli altri, la propria potenza e prosperità, essa fa della cooperazione coi popoli in via di sviluppo una delle basi essenziali della propria azione esterna. Questa ha per scopo, infatti, l'equilibrio del mondo, nonostante le egemonie ». Stasera è stato diffuso un comunicato nel quale si dà notizia degli accordi firmati e si accenna al problema del Medio Oriente nei seguenti termini: «Le due parti hanno riaffermato che nulla può essere risolto mediante misure unilaterali e ogni soluzione dipende dallo sgombero dei territori occupati dopo gli avvenimenti del giugno 1967». I. m. f

Persone citate: Abdel Hamid, Baccouche, De Gaulle