Oggi si vota in Belgio per il nuovo governo di Sandro Doglio

Oggi si vota in Belgio per il nuovo governo Sei milioni di elettori alle urne Oggi si vota in Belgio per il nuovo governo Le elezioni sono dominate dai drammatici contrasti tra fiamnrógh! e valloni, che hanno provocato la caduta della coalizione dc-liberali - Frattura tra i democristiani (che presentano tre liste concorrenti) e persino nel clero per la questione linguistica VALLONI FIAMMINGHI FRANCO-TEDESCHI TEDESCHI (Dal nostro corrispondente) ' Bruxelles, 30 marzo. Poco più di sei milioni di belgi (il Paese è esteso più o meno come Piemonte e Liguria insieme) andranno domani alle urne per eleggere un nuovo Parlamento. Dovranno nominare 212 deputati e 106 senatori. Tre sono i grandi partiti in gara: democristiani, socialisti e liberali, che nell'ultima assemblea avevano rispettivamente 77, 64 e 48 rappresentanti. Quest'anno democristiani e socialisti si presentano con liste separate secondo le regioni linguistiche: tra fiamminghi e valloni c'è stata' una autentica scissione all'interno dei due principali partiti, che le direzioni si sforzano, con poco successo, di nascondere o mimetizzare. La carta elettorale del Paese si è notevolmente complicata. A Bruxelles, runica-;re^ gione bilingue del Belgio, i democristiani si presentano con tre liste, ferocemente in concorrenza tra loro: i de fiamminghi, i de valloni, ed i de dell'ex primo ministro Vanden Boeynants, che ha raggruppato attorno a sé un gruppo di cattolici fiamminghi e valloni nel tentativo di preservare l'unità del partito. La battaglia è forse più aspra fra le liste diverse dello stesso partito che fra i differenti partiti. Se i comunisti sono quasi senza peso sulla bilancia elettorale (5 eletti soltanto nel precedente Parlamento), esistono invece liste estremiste che imperniano tutta la loro attività sulla difesa a oltranza degli interessi linguistici: Volksunie (estremisti fiamminghi con 12 deputati uscen ti) e fronte democratico fran cofono (che aveva 3 rappresentanti) giocheranno proba bilmente una importante carta nelle elezioni di domani Sono, tra l'altro, i soli gruppi politici a prendere nettamente posizione nella disputa linguistica che dilania il Paese e che ha provocato la caduta del governo di centro destra (de e liberali) e lo scioglimento del Parlamento. La frattura tra fiamminghi e valloni è profonda e si allarga sempre più. Ha radici nel secolo scorso, quando la Fiandra povera era praticamente dominata dalla Vallonia borghese che aveva le leve del potere e imponeva la propria lingua, il francese. E' andata accentuandosi negli anni dello sviluppo industriale, quando il meridione del Paese ha scoperto le ricchezze del carbone e le ha utilizzate per aumentare il distacco economico a svantaggio dei fiamminghi, rimasti con1 ladini. Più volte i fiamminghi han no cercato di ribellarsi, pre tendendo parità di diritti e soprattutto di lingua. Hanno a poco a poco vinto la loro battaglia mentre l'importan za economica della Vallonia (esaurite le ricchezze carbonifere) diminuiva, e mentre aumentava la popolazione fiamminga, che è ora in netta maggioranza. Le nuove industrie sorgono in Fiandra, vi cino al mare, non più in Val Ionia, dove si cominciano a contare 1 disoccupati. Sulla cresta dell'onda, i flammin ghi hanno rinnovato la battaglia per la loro lingua, hanno cominciato ad avere pretese al di là, forse, dell'equo. E sono nati i primi incidenti gravi, culminati nel dissidio a proposito dell'Università di Lovanio, che i fiamminghi non vogliono più frequentata dai francofoni. La frattura è profonda, nep¬ pBcttqbzfivcn pure il clero — pur forte in Belgio, dove oltre il 95 per cento della popolazione è cattolica — è riuscito a rimettere assieme i cocci: per quanto assurdo possa sembrare, c'è stata divisione anzi perfino nel clero, i vescovi fiamminghi da una parte, quelli valloni dall'altra. Il governo — composto come ogni cosa belga di rappresentanti dei due gruppi linguistici — non ha retto alla ' tensione e ha dato le dimissioni. Baldovino, che due anni fa era intervenuto invocando l'unità di tutti i belgi per evitare « gravi pericoli », stavolta ha taciuto. Nessuno, neppure il re, sembra vedere una soluzione in questa intricata matassa. Per ognuna delle due regioni linguistiche è difficile vivere con una certa autonomia: se il separatismo dovesse trionfare, la Vallonia in poco tempo potrebbe essere assorbita dalla Francia, la Fiandra sarebbe in qualche anno ridotta a una zona marginale, senza sufficienti risorse economiche e con una popolazione in continuo, impressionante aumento. La chiave della situazione è Bruxelles, :he ognuno dei gruppi linguistici pretende per sé: in realtà la capitale, con i comuni che la circondano e il suo milione e mezzo di abitanti (una massa enorme, dati i 9 milioni complessivi di belgi) se è tradizionalmente fiamminga come spirito, mentalità e storia, ha scelto da tempo il francese come lingua e tenta sempre più di assumere quel carattere internazionale che le impongono il Mec, la Nato e ì centomila stranieri che la abitano. Le elezioni si svolgeranno, domani, fra le 8 del mattino e le 2 del pomeriggio. Gente pratica, i belgi amano sbrigare il più in fretta possibile il loro dovere elettorale. Domani, c'è da scommettere, sa ranno più mattinieri del solito nell'andare alle urne: è primavera, la più bella, la più calda primavera (24 gradi) che sia mai stata registrata dagli osservatori meteorologici: fiamminghi o valloni, si ritroveranno tutti nel pomeriggio sulle spiagge del Mare del Nord o nelle foreste delle Ardenne. Sandro Doglio

Persone citate: Vanden Boeynants

Luoghi citati: Ardenne, Belgio, Bruxelles, Francia, Liguria, Piemonte