Si è dimesso a Bonn il ministro dc degli Interni di Tito Sansa

Si è dimesso a Bonn il ministro dc degli Interni Definitiva decisione di Luecke Si è dimesso a Bonn il ministro dc degli Interni Per contrasti sulla legge elettorale - Il cancelliere Kiesinger sta già cercando il sostituto - De e socialisti sono concordi nel voler mantenere in vita la « grande coalizione » fino alle elezioni del 1969 (Dal nostro corrispondente) Bonn, 28 marzo. Inaspettatamente, il ministro degli Interni tedesco, Paul Luecke, che martedì mattina si era dimesso e nel pomeriggio stesso aveva deciso di rimanere nel gabinetto Kiesinger, ha oggi chiesto di essere esonerato dall'incarico. Il Cancelliere, che si trova nel Baden-Wuerttemberg per un giro elettorale (nella regione si voterà il 28 aprile), ha immediatamente accettato le dimissioni. Si dice che sia, seccato per i tentennamenti del ministro. A Bonn, dove ancora martedi si parlava di crisi di governo, le dimissioni sono state accolte con calma. Tanto i democristiani quanto i socialdemocratici hanno deplorato il chiasso che si era fatto due giorni fa per le annunciate dimissioni del ministro degli Interni e mettono oggi in evidenza che il cambio di un ministro non è un avvenimento drammatico, ma un fatto normale in una democrazia parlamentare. Luecke — si dice a Bonn — si è dimesso per fatto personale. Forse sopravvalutando le proprie forze, ha cercato martedì di ottenere la solidarietà del proprio partito (democristiano), non l'ha trovata, è stato criticato come elemento di disturbo, accusato di « bluff i) e di indecisione. Ieri, poi, in Parlamento, era stato rampognato dal Cancelliere. Quando ha visto di essere isolato e si è accorto (con ritardo) che la riforma della legge elettorale da lui proposta non ha alcuna probabilità di successo nei prossimi due anni, si è convinto ad andarsene. Per i futuri rapporti tra democristiani e socialdemocratici al governo, l'uscita di Luecke dovrebbe essere un alleggerimento. Il probabile nuovo ministro degli Interni, il giovane deputato berlinese Benda (43 anni) è uomo duttile. Benché sia pure lui fautore della riforma elettorale, non fa di essa una questione di vita o di morte. La collaborazione governativa, che Kiesinger e Brandt vogliono mantenere fino all'autunno 1969, incontrerà piuttosto altre difficoltà, problemi di politica estera, che non è possibile rinviare eternamente come i problemi interni. .. e Tito Sansa -*-

Persone citate: Benda, Brandt, Kiesinger, Paul Luecke

Luoghi citati: Baden-wuerttemberg, Bonn