Fiori da tutto il mondo per la Mostra di Sanremo

Fiori da tutto il mondo per la Mostra di Sanremo S'inaugura giovedì 28 marzo Fiori da tutto il mondo per la Mostra di Sanremo Dalle esotiche orchidee di Singapore ai pregiati crisantemi della Danimarca simili a fuochi d'artificio - La manifestazione alla vigilia dell'entrata in vigore del Mec dei fiori che pone problemi assai importanti ai Paesi interessati (Nostro servizio particolare! Sanremo, 26 marzo. Un movimento, di interessi per parecchi miliardi e, al tempo stesso, un attraente spettacolo per il gran pubblico: ecco in sintesi i caratteri della Mostra internazionale del fiore reciso che si inaugura giovedì 28 marzo a Sanremo. Uno spettacolo d'eccezione dove si possono ammirare fiori rari e sorprendenti di ogni parte del mondo: orchidee giunte da Singapore, stupende e inedite per le tinte e le forme; protee giganti provenienti dal Sud Africa, simili a enormi carciofi, ma preziose per la molteplicità dei colori sfumati, e, ancora dal Sud Africa, arditi pennacchi purpurei appartenenti alla famiglia degli aloe; lussureggianti fiori del Venezuela; e, inviati da un'azienda del Brasile, nuove varietà di fio ri tropicali da recidere, tra cui alcuni in foggia di svettanti pannocchie, affini a quelli prodotti dai banani. Avvolta dal mistero è per ora la sorpresa inviata dal Giappone che, invece di fiori 0 piante, ha spedito a Sanremo i semi per far sì che nascessero e sbocciassero qui gli esemplari da esporre. Il presidente della Mostra, professor Cesare Petroselli, preside del locale Istituto di Stato per la floricultura, ha immediatamente seminato nella sua stazione sperimentale quei semi; ora si attende con curiosità che le piantine, ormai nate, svelino il loro segreto e i fiori sboccino in tempo prima della chiusura della Mostra. Anche dal Nord giungono novità. La « Danish Chrysantemum Culture », importante impresa danese, è qui con le sue creazioni per dimostrare che, contrariamente a quanto pensano i male informati, 1 crisantemi non sono monotoni fiori che sboccino soltanto a novembre, ma sanno apparire in diverse stagioni con le tinte e le forme più svariate: simili a dalie, zinnie, astri, fuochi d'artificio, ecp. Naturalmente tra i fiori primeggiano quelli nostrani, i migliori nel panorama della produzione mediterranea che è famosa nel mondo per la gamma e la vivacità delle tinte, la ricchezza delle varietà e anche per la resistenza: queste qualità — ci spiegava il rag. Angelo Asseretto, « inventore » di rose e vice presidente della Mostra — rendono la nostra produzione la beniamina della clientela straniera. Produzione e clientela: ecco due parole che si riallacciano ai motivi per cui la Mostra è d'importanza internazionale, indipendentemente dai suoi aspetti spettacolari. La produzione dei fiori in Italia dà un gettito annuo di 75 miliardi, cifra alla cui formazione i coltivatori della provincia d'Imperia ( la « Riviera dei Fiori ») contribuiscono per 59 miliardi; il 20 per cento della produzione globale è assorbito dall'esportazione. Fra pochi mesi, il 1" luglio, entra in vigore il Mec dei fiori, ponendo problemi pratici assai complessi per i Paesi interessati in queste attività: Italia, Francia, Olanda, Germania appartenenti appunto al Mercato comune, e, di riflesso, anche per Paesi dell'Erta con in testa la Danimarca e l'Inghilterra, entrambe assai importanti nel campo della floricultura e delle piante ornamentali. E gli Stati Uniti, che ormai con poche ore di volo inviano in « jet » i loro fiori specie sui mercati nordici, ci tengono a interloquire. Per questi motivi e per il presti gio di Sanremo, tutti i « grandi » della floricultura mondiale convengono qui a discutere i loro problemi in congressi convocati per il periodo della Mostra. Furio Fasolo -»

Persone citate: Angelo Asseretto, Cesare Petroselli, Furio Fasolo