II P.M. al processo Burger ritira le accuse più gravi

II P.M. al processo Burger ritira le accuse più gravi A Vienna pare certa l'assoluzione dei terrorista II P.M. al processo Burger ritira le accuse più gravi L'inaspettata decisione del magistrato dopo una testimonianza particolarmente grave per l'imputato - Burger e il suo amico Kienesberger dovranno rispondere solo di apologia di reato (esaltarono l'uso di esplosivi in Italia) - La sentenza si avrà domani Vienna, 26 marzo. All'udienza odierna del processo contro i terroristi Burger e Kienesberger c'è stato il classico colpo di scena: il pubblico ministero ha ritirato l'accusa o per lo meno ha ritirato quella parte delle accuse che ricadono sotto la cosiddetta legge austriaca degli esplosivi. E' rimasta solo l'apologia di reato, ma non per tutte, le interviste e le dichiarazioni rese da Burger. La decisione del magistrato, Hans Daum, ha provocato non poca sensazione nell'aula della Corte di Assise di Vienna. Gli imputati hanno sorriso e immediatamente si è diffusa la sensazione di una molto probabile assoluzione. In una delle sue tante dichiarazioni a vari organi di stampa fra cui la televisione della Germania occidentale, l'ex assistente dell'Università di Innsbruck, Norbert Burger, 38 anni, ed il suo amico Kienesberger, di 26, esaltarono l'uso di esplosivi « per liberare il Sud Tirolo ». Questa accusa, che ricadeva sotto la legge riguardante gii esplosivi, è stata ritirata. Cosi pure l'accusa riferentesi alle asserite dichiarazioni fatte da Burger in una intervista alla rivista tedesca Der Spiegel secondo cui « il terrorismo è ora più necessario che mai ». Probabilmente è stata la giornalista Inge Santner-Cyris, corrispondente della rivista da Vienna, la causa dell'iniziativa del pubblico ministero. La testimone è stata sottoposta ad un fuoco di fila di domande da parte del presidente Rauth per accertare come ottenne le dichiarazioni incriminanti che l'imputato avrebbe fatto al giornale | per telefono. Per essere più sicura di ciò che avrebbe scritto, non soltanto prese appunti essa stessa, ma fece stenografare la conversazione con Burger, ha spiegato la giornalista, attraverso un altro apparecchio ricevente, dalia sua segretaria Judith Maschel, occupata principalmente presso un'agenzia giornalistica americana. « Le frasi pubblicate dallo Spiegel furono dette effettivamente, e senza dubbio, da Burger — ha affermato la teste —: ciò risulta chiaramente da quegli appunti e dal testo stenografico scritto dalla segretaria ». Subito dopo la testimonianza sfavorevole a Burger, il P. M. ha annunciato la decisione di ritirare le accuse più gravi contro gli imputati. Egli ha lasciato capire che l'articolo pubblicato da Spiegel, secondo lui, era stato alterato. Come stanno le cose attualmente una assoluzione è molto probabile. I giurati dovrebbero incriminare gli imputati soltanto per le dichiarazioni fatte ad una rivista italiana nel luglio del 1966. In quella occasione Burger avrebbe detto: « E' il momento di dimostrare all'Italia e al mondo con gli atti di violenza che le cose non possono andare avanti in questo modo nel Sud Tirolo ». Se vi sarà un verdetto di assoluzione sarà la terza volta che Burger e Kienesberger vengono assolti dai tribunali austriaci in una serie di processi che iniziarono nel 1965 (e che probabilmente sarà seguita da un altro nel caso che la loro assoluzione a Linz l'anno scorso venga cassata dalla Corte Suprema). Il processo continua domani. La sentenza è attesa per giovedì. (Associated Press) La giornalista Inge Santner-Cyrys depone al'processo di Vienna. Sullo sfondo, seduti tra gli agenti gli imputati: Kienesberger, al centro, e Burger, a destra (Tel. A.P.)

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