Uno lettera dell'in. Rumor sulla donnn e In politico
Uno lettera dell'in. Rumor sulla donnn e In politico Per il convegno femminile democristiano Uno lettera dell'in. Rumor sulla donnn e In politico L'on. Piccoli rivendica l'autonomia della democrazia cristiana dalla Chiesa - Respinge l'alleanza dei cattolici con i comunisti (Nostro servizio particolare) Roma, 23 marzo. In occasione del convegno femminile democristiano che si è aperto a Napoli sul tema « La nuova condizione della donna per lo sviluppo del Mezzogiorno », l'on. Rumor, segretario del partito di maggioranza, ha inviato alla delegata del movimento femminile, una lunga lettera in cui sottolinea l'importanza crescente del ruolo delle donne nella vita politica e nella società italiana. Importante è, secondo Rumor, che un convegno femminile del partito di maggioranza abbia scelto come tema dei propri lavori quello del Mezzogiorno, cioè del « problema storico » della democrazia italiana. L'importanza sta soprattutto, nel fatto che al progresso del Mezzogiorno è legato il rinnovamento civile di tutto il Paese: « E' lì, nel Mezzogiorno, che si gioca la posta fondamentale della libertà, con una sintesi efficace tra i valori genuini della nostra tradizione civile e le nuove realtà di una società industrializzata moderna ». L'agenzia ufficiosa socialista commenta positivamente il discorso pronunciato a Milano dal vice segretario della de on. Piccoli. Questi ha duramente polemizzato contro coloro che attribuiscono alla democrazia cristiana intenzioni « conciliari », cioè tentazioni o velleità (di cui era stato accusato l'on. Piccoli in occasione del dibattito alla Camera sul Sifar) di, alleanze tra cattolici e comunisti sulla cosiddetta « repubblica conciliare ». Non soltanto, dice Piccoli, la cosa non è vera e possibile, ma non ha senso, quando i cattolici hanno combattuto, dopo il Concilio, e combattono ancora per la loro autonomia. Non è pensabile che i democristiani, che alla autonomia dalla Chiesa pagano un prezzo, ac¬ cettino prospettive di vaga tolleranza tra Chiesa e comunismo. Al contrario, essi ricordano che il Concordato; che assicurò la pace religiosa in Italia, ma portò alla tolleranza della Chiesa verso il fascismo, non impedì che l'Italia si alleasse al peggiore razzismo e che uomini benedetti dai vescovi compissero delitti atroci contro la libertà e contro l'umanità. E' una lezione non dimenticata, dice il vice segretario della de. r. s.
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