Il figlio dei concessionario sarà soppresso se i familiari non pagheranno il riscatto

Il figlio dei concessionario sarà soppresso se i familiari non pagheranno il riscatto Il figlio dei concessionario sarà soppresso se i familiari non pagheranno il riscatto La minaccia contenuta in una lettera anonima inviata ad un giornale di Sassari - Imminente la liberazione dell'allevatore Giovanni Campus? Oal "ostro c"'-;cr)on'i^nte) Cagliari, 22 marzo. Nino Petretto, verrà ucciso se i familiari non pagheranno il riscatto? Questa è la domanda che oggi ci si pone, dopo che una lettera anonima è pervenuta al quotidiano di Sassari La nuova Sardegna. In tale missiva, scritta con evidente alterazione della grafia, e compilata con falso dialetto campidanese, si dice: « A proposito di Petretto, non molliamo, e se la famiglia non dà i soldi, i prigionieri vengono uccisi. Altro non abbiamo da aggiungere. Firmato: La Ditta ». Ci si chiede subito se la lettera provenga veramente tlIlllillllllllllllilllllllIII'l-nillIIIIIIlllllllllMt dai banditi, o da un loro emissario che risiede in città, in quanto è stata impostata a Sassari, oppure se si tratta di uno scherzo di pessimo gusto. Com'è noto il Petretto è il figlio del concessionario Fiat di Ozieri. Molta apprensione si nutre intanto per la sorte del giovane allevatore Giovanni Campus, anch'egli di Ozieri, prijioniero dei banditi da ben quindici giorni. Si dà per certo — anche se la famiglia smentisce — che sia stato pagato l'intero riscatto, ben 70 milioni, e che di conseguenza la liberazione sarebbe dovuta avvenire nella notte tra mercoledì e giovedì. La mancata riconsegna del giovane allarma i familiari. Alcune voci, non ufficiali, fanno ritenere probabile l'imminente ritorno a casa dell'allevatore. Nella Sardegna settentrionale prosegue, intanto, la caccia all'uomo, per la ricerca dei rapitori di Giovanni Campus, Nino Petretto e Paolino Fittomi. Stamane, alle prime luci dell'alba, centinaia di agenti di pubblica sicurezza, carabinieri, ed un numero considerevole di volontari civili di molti paesi, hanno iniziato un imponente rastrellamento in una vastissima zona compresa tra gli abitati di Luras, Calangianus, BerchidI da, Monti e Ozieri, compien- do una colossale battuta. Le pattuglie si sono disseminate per le campagne circondando intere località, e poi, procedendo al rastrellamento, hanno simultaneamente chiuso il cerchio. Sono stati perquisiti ovili, cascinali, capanni dì pastori. Molte pattuglie erano accompagnate nelle ricerche da cani poliziotti; altre, erano coordinate dagli elicotteri, e tutte erano collegate fra loro via radio. Dei fuorilegge però, nessuna traccia, ed ogni sforzo è stato inutile. All'imbrunire le pattuglie della polizia e dei carabinieri sono rientrate in caserma ed i volontari civili alle loro case. A Cagliari continua l'angosciosa attesa dei familiari di Luigi Moralis, il commerciante sequestrato otto giorni fa nel suo stabilimento di prodotti siderurgici, ad un chilometro dalla città. Neppure oggi la moglie ha ricevuto la lettera che i banditi le annunciarono la sera del rapimento per farle conoscere le richieste del riscatto, e le modalità per la consegna del denaro. Carabinieri e' polizia proseguono, a ritmo febbrile gli interrogatori per far luce su questa operazione, ma le indagini sono ad un punto morto, anche se nella vicenda si è inserito ieri un episodio che gli inquirenti vagliano attentamente. Un imprenditore ha denunciato ieri ai carabinieri della tenenza di Quartu (dieci chilometri da Cagliari), di essere stato aggredito e rapinato da uno sconosciuto armato e mascherato, che lo avrebbe fermato sulla statale per Sorgono, a pochi chilometri dalla strada statale Carlo Felice, la più importante dell'isola. Il malvivente avrebbe bloccato l'auto dell'imprenditore con la minaccia di un fucile, ed avrebbe imposto al guidatore di consegnargli il denaro in suo possesso (una pìccola somma), e l'orologio. A questo punto, lo sconosciuto avrebbe fatto salire in auto altre due persone, anch'esse mascherate, ed una soltanto armata. I tre si sarebbero fatti portare fino alla periferia di Cagliari, dove sarebbero scesi dall'auto, allontanandosi a piedi. Ai carabinieri l'imprenditore avrebbe dichiarato di aver avuto la sensazione che uno dei tre uomini mascherati fosse prigioniero degli altri due, ed addirittura di averlo riconosciuto per Luigi Moralis, il commerciante prigioniero dei fuorilegge. I carabinieri stanno cercando di accertare la fondatezza dell'episodio, assai fantasioso, e ricco di punti oscuri. m. g.

Persone citate: Carlo Felice, Giovanni Campus, Luigi Moralis, Nino Petretto, Paolino Fittomi