Malipiero, Mozart e Hindemith nel concerto all'Auditorium Rai

Malipiero, Mozart e Hindemith nel concerto all'Auditorium Rai Malipiero, Mozart e Hindemith nel concerto all'Auditorium Rai il programma diretto dal viennese Bernet coi solisti Gazzelloni e Clelia Aldrovandi Il programma generale della stagione sinfonica prevedeva ieri sera il Concerto di Mozart per flauto e arpa, solista Severino Gazzelloni. Tanto nomini... con quel che segue, ma nulla si diceva dell'arpista. Il mistero è stato sciolto nel modo più felice che si potesse desiderare, col ritorno di Clelia Gatti Aldrovandi, la grande arpista che da oltre due anni non dava più concerti, e non potendo più resistere a questa insensata astinenza ha scelto Torino per il suo felicissimo ritorno. Ne è riuscita un'esecuzione veramente principesca, dove i due solisti hanno gareggiato in bravura, eleganza e musi calità di fraseggio, toccando limiti di finezza miracolosi nelle saporite cadenze di Nino Rota. Il gioiellino mozartiano era inquadrato, tra due lavori de) Novecento. In apertura i Concerti per orchestra di Malipiero, dove il compositore veneziano anticipava nel 1931 la concezione d'un fortunato lavoro di Britten, la Guida del giovane all'orchestra, oppure anche del « Gioco delle coppie » nel Concerto per orchestra di Bartok. Sono infatti dei concerti di coppie di flauti (e ottavino), di oboi, di clarinetti, di fagotti, di trombe, di tamburi e di contrabbassi, che si presentano successivamente, inquadrati tra un rumoroso e quasi sprezzante « Esordio », specie di imbonimento da cantastorie, e un « Commiato » anch'esso grandioso, ed anch'esso sfiorato da quella vena d'ironia e di dileggio che continuamente affiora, in questo lavoro, verso gli strumenti rumorosi e ben ritmati, mentre tutto l'affetto del compositore va verso gli strumenti discorsivi e chiacchierini, come i flauti, gli oboi, i clarinetti, che dipanano le loro storie a volta a volta vivaci, patetiche e grottesche. Un vero e proprio teatrino degli strumenti, che dovrebbe provocare la fantasia di registi e coreografi. Nella seconda parte del programma, il giovane direttore Dietfried Bernet, che da buon viennese s'era mostrato a suo agio in Mozart, ed è entrato anche assai bene nello spirito ironico e commosso di Malipiero, si è dato molto da fare con la massiccia e schiacciante sinfonia Die Harmonie der Welt, che Hindemith trasse, quasi come una sintesi orchestrale della sua opera omonima, avente a protagonista l'astronomo Keplero. Sono tre movimenti — Musica instrumentalis, humana, mundana — dove l'origine teatrale spesso nasconde, all'ascolto concertistico, le ragioni interne delle pode rose strutture. Difatti solo nel terzo tempo, quando una colossale fuga incanala in autonomia di forma musicale l'immagine dell'armonia del le sfere, l'ascolto soddisfa pienamente. Il curioso è che, a teatro, questa musica si attira regolarmente la taccia d'essere rigida e poco teatrale! Il direttore ne ha cavato un'esecuzione imponente, anch'essa assai applaudita: ovviamente l'entusiasmo del pubblico si era scatenato per i due eccezionali solisti del Concerto mozartiano. mi m- L'Università di domani — Su questo tema si svolge oggi alle 15,30 all'Ucld, via del Mille 22, una tavola rotonda. Interverranno 1 professori Ugo Sciascia, DImltris S. Chorafas dell'Università di Stato di Washington. Giovanni Conso e Luigi Firpo dell'Università di Torino. La scrittrice Iris Murdoch ieri al Teatro Carignano

Luoghi citati: Torino, Washington