Una per accorata protesta a Genova la candidatura di Moranino

Una per accorata protesta a Genova la candidatura di Moranino PCI E PSIUP LO PROPONGONO PER IL SENATO Una per accorata protesta a Genova la candidatura di Moranino Una lettera del fratello di Emanuele Strasserra, il partigiano ucciso dalle formazioni comuniste - Per quel delitto Moranino fu condannato all'ergastolo, e di recente graziato - Genova, dice la lettera, ha dedicato una via alla vittima, ora dobbiamo vedere l'uccisore rappresentare il popolo italiano in Senato? (Dal nostro corrispondente) Genova, 20 marzo. La candidatura al Senato di Francesco Moranino, proposta in Piemonte dal pei e da] psiup, ha sollevato la sde-gnata protesta del rag. Egidio Strasserra, fratello di Emanuele Strasserra, l'eroe della Resistenza assassinato nel lontano 1944 a Portula, in provincia di Vercelli. Emanuele Strasserra, comandante d'una missione alleata che operava in Alta Italia per conto del servizio segreto anglo-americano, cadde in un agguato tesogli la sera del 26 novembre '44 nella zona in cui operavano le formazioni partigiane agli ordini del comunista « Gemisto », Francesco Moranino. Con lui persero la vita quattro partigiani con i quali si accingeva a sconfinare in Svizzera. Stessa sorte toccò, poco tempo dopo, a due donne, mogli di due partigiani uccisi, che si erano recate nella zona alla ricerca dei propri mariti. La strage venne attribuita, per motivi di « concorrenza politica », a « Gemisto », il quale, eletto deputato nella prima legislatura, dovette successivamente riparare in un Paese dell'Est per sfuggire all'arresto. Processato dalla Corte d'Assise di Firenze, Francesco Moranino fu riconosciuto colpevole dei sette omicidi e condannato all'ergastolo. Il 2 giugno 1965, l'ex deputato comunista ottenne la grazia e potè rientrare in Italia. Apprendendo dai giornali che Francesco Moranino si presenterà candidato in un collegio senatoriale piemontese nelle liste comuniste e socialproletarie, il fratello di Emanuele Strasserra, che vive a Genova in via Bernardo Castello 6, ha inviato un'accorata lettera all'avv. Francesco Marcellini che, come rappresentante della parte civile, difese davanti ai giudici di Firenze la memòria dell'eroe della Resistenza (la moglie di Emanuele Strasserra, prostrata dalla dolorosa vicenda, s'è uccisa un pàio d'anni fa). Nella lettera è detto tra l'altro: « Lei conosce perfettamente le dolorose tappe della nostra sventura: la scomparsa di mio fratello, le affannose ricerche del suo corpo straziato, i rischi corsi per individuare i responsabili in quel clima di intimidazione e di terrore, i lunghi anni sofferti per ottenere giustizia, e poi, raggiunta finalmente la condanna, la grazia più completa senza un giorno di carcere, per questo assassino che aveva trovato comodo rifugio in un Paese comunista. E ora rivedremo Moranino nel Parlamento italiano? Ma è stato o no condannato all'ergastolo, per sette omicidi comuni, e "in nome del popolo italiano " »? E ancora: « Io credo di avere, nella mia vita intera, operato con sepiplìcità e con serietà. Ho fatto il mio dovere di ufficiale nella grande guerra riportando una inva¬ lità permanente per ferite sul campo e oggi, quello stesso governo che mi dà 17 mila lire al mese di pensione, consente a Moranino di ritornare impunemente a far parte del massimo organo legislativo dell'Italia. Che m'importa che al martirio di mio fratello, eroe della Resistenza, sìa statò dedicata una via nella nostra Genova, quando si oltraggia la sua memoria, portando all'onore del Senato il suo carnefice»? f. d. Francesco Moranino, candidato al Senato per pci-psiup