Gli incontri nei partiti per la scelta dei candidati

Gli incontri nei partiti per la scelta dei candidati le liste devono essere pronte per II 4 aprile Gli incontri nei partiti per la scelta dei candidati La Malfa, in una spiritosa lettera a Carlo Ponti, dichiara di non aver mai proposto la candidatura di Sophia Loren - Previsioni per i costi delle elezioni: il comune di Roma calcola di spendere 850 milioni (Nostro servizio particolare) Roma, 20 marzo. Fra non poche difficoltà e col rischio di urtare le suscettibilità degli esclusi, i partiti stringono i tempi per definire le candidature al Senato e alla Camera ed occuparsi, successivamente, dell'elaborazione finale dei programmi elettorali. La scelta dei candidati non è semplice, ma è giocoforza concluderla al più presto perché la legge impone che le liste siano depositate in Corte d'Appello o in Tri bunale «fra il 55" giorno (lunedì 25 marzo) e il 45" giorno (giovedì 4 aprile) antecedenti le votazioni ». Gli elenchi verranno poi trasmessi al ministero dell'In terno che provvederà a far stampare direttamente sulle schede i nomi degli aspiranti al Senato, dove vige il collegio uninominale, e sui manifesti ufficiali quelli dei candidati alla Camera, dove sono ammesse le preferenze. Nelle elezioni del 1963 furono presentate 5755 candidature alla Camera e 1579 al Senato: queste cifre saranno superate in queste elezioni. Domani si riuniranno le direzioni della de e del psu (di cui oggi s'è avuta seduta della segreteria dedicata alle candidature). La direzione de dovrà concludere l'esame delle indicazioni provenienti dai Comitati provinciali, stabilire i capilista, e « liberare » quel la parte dei trentadue collegi senatoriali che si è riservata per piazzarvi candidati da eleggere con lentezza. Trattandosi di posti sicuri, le correnti interne cercheran no di ottenere una suddivisione capace di assicurare un certo equilibrio. Già oggi vi sono stati incontri fra Piccoli (maggioranza), Forlani (fanfaniani), Donat Cattin e Galloni (sinistra), Gaspari (tavianei). Ma la direzione de dovrà risolvere problemi ben più ardui riguardanti le « circoscrizioni difficili » e, fra queste, la sedicesima di Siena, Grosseto e Arezzo, dove 1 deputati democristiani sono tre — Bucclarelli Ducei, Fanfarti e Piccinelli — ma nessuno di essi rappresenta la città di Siena. Su questo caso si è oggi innestata una serie di voci, diffuse dalla sinistra de, secondo cui Fanfani intenderebbe rinunciare alla candidatura alla Camera. Ma la voce è stata smentita come « assurda » da ambienti responsabili. Resta il fatto che i senesi premono per ottenere un loro parlamentare, sostenuti — a quanto pare — da Fanfani. Soltanto una trentina dei 134 senatori democristiani non si ripresenteranno, o per ritiro volontario o per decisione dall'alto. La proporzione delle rinunce è elevata nel Veneto (Ceschi, Cittante, De Unter richter, Lorenzi, Piasenti, Zampieri, Valmarana). S'èan che ritirato il sen. Pafundi che in questi anni ha presieduto la Commissione anti mafia. Anche la direzione socialista dovrà dipanare un caso complesso: la scelta, fra Mariotti e Cariglia, del capolista a Firenze, alla quale è collegato il trasferimento di Codignola al Senato: ma Codignola vorrebbe esser presentato sia alla Camera che al Senato, con la riserva di optare, in seguito, se eletto, per uno dei due rami del Parlamento, a condizione che nella lista per Montecitorio siano inclusi elementi della sinistra socialista. Il sen. Giuseppe Alberti, presidente della Commis sione Sanità del Senato, pur essendo stato confermato ha rinunciato alla candidatura per dedicarsi agli studi di medicina sociale Anche se più sotterranee, le difficoltà esistono egualmente nel pei che, più di ogni altro partito, ha deciso di rinnovare in gran parte le proprie rappresentanze parlamentari. Tra i senatori, ad esempio, non saranno più presentati i piemontesi Vacchetta, Audisio, Boccassi, Roasio; fra i deputati piemontesi Scarpa, Sulotto (in predicato per il Senato), Balconi, Biancani. L'accordo fra pei e psiup e quello con i candidati fiancheggiatori, ma indipendenti, ha determinato altri problemi di scelta alla direzione comunista perché ha imposto l'esclusione di esponenti del partito che già si consideravano rieletti nei loro tradizionali collegi. Dopo gli interessati, anche l'on. La Malfa ha oggi negato, in una spiritosa lettera a Carlo Ponti, di aver pensato alla candidatura di Sophia Loren m Napoli per il prì. « Mi è impossibile lodarmi di una iniziativa che non ho mai avuto — scrive La Malfa. — Sospetto che un estimatore provvidenziale, che evidentemente vi è stato, abbia pensato Quello che io non ho saputo pensare. Potrei rimediare a questa'mia sbadataggine oggi. Ma i proponimenti di sua moglie, che io apprezzo e comprendo, me lo vietano ». Vi è anche un'altra ragione a vietare la candidatura della Loren: ed è che la diva è da tempo cittadina francese. Mentre negli ottomila comuni i sindaci hanno affisso i manifesti per la convocazione dei « comizi elettorali », si fanno i conti sulle spese che le maggiori città affronteranno in proprio per le elezioni. Il primato tocca a Roma con circa 850 milioni, seguita in proporzione, da Milano, Napoli, Torino, Genova, Firenze, Palermo. I. f.