Incriminati tre giovani che a Torino travestiti da spazzini rapinarono una gioielliera

Incriminati tre giovani che a Torino travestiti da spazzini rapinarono una gioielliera GImI imputati dovranno comparire mn corte n*assise Incriminati tre giovani che a Torino travestiti da spazzini rapinarono una gioielliera Aggredirono la donna (bottino 60 milioni) e la sua « guardia del corpo » - Accusati anche di un altro colpo Si è conclusa, con la sentenza di rinvio a giudizio, la istruttoria per la rapina di oltre 60 milioni di gioielli commessa a Torino da banditi travestiti da spazzini e per un altro « colpo » di circa 5 milioni in contanti compiuto a Cassano d'Adda. Il 9 dicembre 1966, a Torino, in corso Corsica, la commerciante dì gioielli Nada Bianchi e la sua « guardia del corpo », l'ex agente di polizia Salvatore Picciolo, venivano aggrediti da alcuni falsi netturbini mentre stavano per aprire la porta del garage. L'attacco fu compiuto di sorpresa, in pochi istanti e in pieno giorno. Il Picciolo tentò di opporre resistenza, ma venne sopraffatto dal numero degli aggressori, che lo colpirono violentemente. Anche la Bianchi rimase ferita. A Cassano d'Adda, l'8 luglio dello stesso anno, quattro malviventi, su una macchina rubata, attesero al varco Vla¬ dimiro Zaccanti, commesso del « Piccolo Credito Bergamasco » e, dopo averlo colpito alla testa, gli strapparono di mano una borsa contenente 5 milioni, dollari, assegni ed altri titoli. Le indagini, svolte dalla Mobile di Milano, portarono all'arresto, nel febbraio 1967, di Giovanni Casano, di 42 anni, da Trapani; Gioacchino Cimili, di 35 anni, da Cerignola; Renato Croce, di 33 anni, da Foggia; Luigi D'Aguanno, di 30 anni, da Torino; Gennaro Taurino, di 24 anni, da Foggia e Luigi Taurino, di 42 anni, pure di Foggia. Al Casano, al Croce, al Cimili e a Gennaro Taurino fu attribuito il « colpo » di Cassano d'Adda, mentre per quello di Torino vennero indicati come responsabili il Casano, Luigi Taurino, il Cimili e il D'Aguanno. Il primo a parlare fu il Croce, che fornì notizie così particolareggiate da provoca¬ re, in seguito, compromettenti ammissioni da parte del Cimili. Gli altri, però, e in particolare il Casano e i due Taurino, negarono ogni loro responsabilità, fornendo anche degli alibi. Significativo quello del Casano, difeso dall'avv. Oreste Verazzo. che alle 9,30 del giorno della rapina di corso Corsica (il colpo fu compiuto alle 9,25) ebbe un incìdente d'auto a Torino in corso Venezia. Anche Gennaro e Luigi Taurino, assistiti dall'avv. Lo Greco, ebbero modo di dimostrare di non aver partecipato alle imprese delittuose: il primo, nel periodo indicato, si trovava in Puglia, presso parenti. Il giudice istruttore dottor Guido Barbaro, dopo avere esaminato i vari elementi di colpevolezza raccolti dalla polizia contro ciascuno degli imputati e dopo aver interrogato parecchi testimoni, ha concluso chiedendo l'assoluzione del Casano per insuffi¬ cienza di prove dalla rapina di Cassano d'Adda e per non aver commesso il fatto da quella di Torino. Per Gennaro e Luigi ha proposto l'assoluzione con formula piena. Il Casano, tuttavia, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di ricettazione perché gli furono trovati addosso parte dei gioielli sottratti alla Bianchi: secondo il magistrato, lo stesso Casano si occupò attivamente della vendita dei preziosi rapinati. L'accusa di rapina è stata invece mantenuta nei confronti di Renato Croce, Gioacchino Cimili e Luigi D'Aguanno, che rimangono detenuti, mentre il reato di ricettazione è stato contestato ad altre tredici persone, e precisamente: Mario Scaburri, di 43 anni, da Chiuduno (Bergamo); Felice Passerini, di 40 anni, da Castellanza; Italo Mongio, di 40 anni, da Castellanza; Sergio Landonio, di 29 anni, di Rescaldina; Cataldo Saragaglia, di 38 anni, da Corato; Guido Pietrini, di 50 anni, da Tresana; Giuseppe Livorno, di 55 anni, da Intra; Mario Sartori, di 32 anni, da Farini d'Olmo (Piacenza); Bonfiglio Sartori, di 30 anni, da Farini d'Olmo; Silvano Bogani, di 40 anni, da Legnano; Guglielmo Mangano, di 34 anni, da Busto Arsizio; Angelo Cozzi, di 38 anni, da NerViano; Rino Antilope, di 46 anni, da Ferrere. g. a. -»