Quattro fermati a Cuorgnè per l'operaio ferito a rivoltellate sulla porta di casa

Quattro fermati a Cuorgnè per l'operaio ferito a rivoltellate sulla porta di casa L'inchiesta sulla misteriosa sparatoria notturna Quattro fermati a Cuorgnè per l'operaio ferito a rivoltellate sulla porta di casa La vittima (trentaduenne, abitante a Salassa) è grave: uno dei proiettili gli ha perforato il fegato - Interrogato dagli inquirenti, ripete: « Non so, non ricordo » - inspiegabile il movente dell'episodio - I sospettati sono tutti giovani originari della Calabria: l'amica del ferito, presente al fatto di sangue, non li ha riconosciuti (Dal nostro inviato speciale) Cuorgnè, 18 marzo. Quattro giovani sono stati fermati dai carabinieri per la aggressione all'operaio Remo Vercellino, di 32 anni, ferito ieri' sera a Salassa con due colpi di pistola che gli erano stati sparati a bruciapelo sulla porta della sua abitazione. Le condizioni del Vercellino, ricoverato all' ospedale di Cuorgnè, stasera si sono aggravate: uno dei proiettili gli ha spezzato il braccio sinistro, l'altro ha perforato il fegato e si è fermato vicino al rene. Nella notte gli sono state fatte parecchie trasfusioni di sangue e plasma. L'intera vicenda è ancora, avvolta nel mistero. Il ferito è reticente, ha paura di parlare, interrogato scoppia . in singhiozzi. La donna con cui vive, Maria Teresa Sahdretto di 34 anni, sostiene di non sapere nulla. Al ti fermo » dei quattro indiziati gli inquirenti sono giunti in base a piccoli indizi, cogliendo le sfumature e le contraddizioni nel racconto reso dal Vercellino poche ore dopo il ricovero. La sparatoria è avvenuta verso le 21. A quell'ora l'operaio era a casa con l'amica e il pensionato Angelo Cepperò, di 66 anni, loro pensionante. I tre avevano abitato un anno a Feletto; quindici giorni fa erano traslocati improvvisamente qui. Nella vita della Sandretto, gli spostamenti improvvisi sono frequenti. Nel '51 si è sposata con l'operaio quarantaduenne Pierino Viglione. E' nata una bimba, Antonietta, che oggi ha 11 anni, ed è ospite di un collegio di suore. Il matrimoniò non è durato molto. Lasciato il marito, la donna'è andata ad abitare col trentaquattrenne Romolo Zanella, separato dalla moglie. La coppia ha vissuto a Favria; poi, per sottrarsi ai pettegolezzi, s'è trasferita ad Ozegna, a San Benigno Canavese ed a Feletto. Il 9 settembre scorso lo Zanella è stato arrestato, su denuncia del marito della Sandrelto, per aver tentato di usare violenza alla piccola Antonietta. Processato, è stato condannato a 3 anni di carcere. Scomparso lo Zanella, la donna si è unita a Remo Vercellino. La figlia è stata affidata ad un collegio e la Sandretto ha affittato una camera al Cepparo, che si dice amico del marito. La madre del Vercellino ha tentato invano di convincere il figlio ad abbandonare la donna. Ora è in lacrime al suo capezzale e a chi le rivolge domande, risponde fra i singhiozzi: « Remo non avrebbe mai dovuto mettersi con quella lì ». Ieri sera tre individui bussano alla porta del Vercellino. Racconta la Sandretto: « Remo è uscito in strada, ha parlato qualche minuto, poi è rientrato. Era calmo. Quelli hanno di nuovo bussato: dalla finestra ho visto Remo sulla soglia. Uno dei tre, il più piccolo, gli stava di fronte. Gli altri due erano più lontani. All'improvviso ha messo una mano in tasca* ha preso una pistola e ha sparato. Due colpi: Remo è caduto con un grido, i tre sono fuggiti. Con l'aiuto del Cepparo, l'abbiamo soccorso e accompagnato all'ospedale ». Due ore dopo, interrogato dal capitano Alloro, della compagnia di Ivrea, dal tenente Formato, del nucleo investigativo di Torino e dal maresciallo Vachino, della stazione di Cuorgnè, il ferito ha fatto la sua deposizione. Alle loro domande ha risposto invariabilmente: « Non so, non ricordo, non li conosco ». Ma si è contraddetto e a mezzanotte gli inquirenti erano in possesso di elementi sufficienti per identificare i primi due « fermati ». Sono Vincenzo Scali, di 27 anni, abitante in località Laquasso di Cuorgnè, con i genitori e otto fratelli e Vincenzo Luca, trentatreenne, da Feletto, entrambi originari di Mammola (Reggio Calabria). Stamane sono stati portati a Torino e sottoposti alla prova del ii guanto di paraffina ». In mattinata i carabinieri hanno anche u fermato » Cosimo Scali, di 22 anni, fratello di Vincenzo, e Vincenzo Ferraro. ventenne, arrivato otto giorni fa da Mammola e ospite della famiglia Scali. Nel pomerìggio Cosimo Scali e Vincenzo Ferraro sono stati messi a confronto con la Sandretto. ma la donna non li ha riconosciuti. Il Sostituto Pro¬ curatore della Repubblica di Ivrea, dott. Pulcini, e il pretore di Cuorgnè, dott. Casalboni, hanno interrogato il ferito, ma il Vercellino, prostrato dalla febbre, non ha potuto rispondere alle loro domande. Francesco Fornari Remo Vercellino, ferito a Salassa; due dei fermati: Cosimo Scali e Vincenzo Luca