Arrestate a Genova 11 donne che dirigevano una «catena» di case-squillo con 50 ragazze

Arrestate a Genova 11 donne che dirigevano una «catena» di case-squillo con 50 ragazze Scoperti gli alloggi nei quartieri eleganti della città Arrestate a Genova 11 donne che dirigevano una «catena» di case-squillo con 50 ragazze Gli ordini di cattura sono stati emessi dal magistrato: sono tutte accusate di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione - Le tariffe (che variavano da 10.000 a 150.000 lire) davano un giro di denaro di un milione al giorno - Fra le giovani: studentesse, commesse e anche un'attrice di prosa - I « clienti » erano in larga parte professionisti e imprenditori (Dal nostro corrispondente) Genova, 18 marzo. Undici donne che avevano dato vita ad una « catena » dì «case squillo» sono state arrestate dai carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria: nelle loro abitazioni, arredate con gusto ed eleganza, davano ospitalità ad incontri clandestini, facendo pagare tariffe oscillanti fra le 10.000 e le 150.000 lire. Fra le varie « case » c'era un regolare « scambio » di ragazze: in tutto facevano parte del « giro » una cinquantina di belle giovani dai 16 ai 20 anni (studentesse, commesse, impiegate) e alcune si recavano al « lavoro » con i libri sottobraccio. Le undici donne, tutte residenti a Genova, sono state arrestate su ordine di cattura del sostituto Procuratore della Repubblica dott. Nicola Marvulli. Saranno quasi certamente rinviate a giudizio con rito sommario: non è escluso perciò che il processo si possa tenere prima dell'estate. Ecco i loro nomi: Olga Valle di 53 anni, da Genova; Angela Boschetti di 39, da Cupello (Chieti); Adriana Spagno di 43, da Modena; Paola Lezzi, di 38, da Roma; Gianna Baldacci, di 20, da Genova; Fedora Ferrini, di 38, da Ortucchio (L'Aquila); Cecilia Leo, di 48, da Santa Teresa dì Riva (Messina); Dionisio Bezzoaro, di 32, da Ziano Piacentino (Piacenza); Rita Soddu, di 19, da Bosa 'Nuoro); Rossana Leonelli, di 46 anni, da Bogliasco (Genova); Cesarina Brizzi, di 63, da Venezia. Sono tutte accusate di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, cioè di violazione della « legge Merlin », entrata in vigore dieci anni fa. Una delle arrestate, Paola Lezzi, aveva anche una « boutique » nella elegante zona delle Foce, in via Rimassa: qui facevano capo parecchie ragazze che si ritrovavano nel negozio con la scusa di provare nuovi vestiti. Erano tra l'altro proprio gli abiti a fornire la base per i messaggi telefonici in codice. Quando c'era necessità di una ragazza in una delle undici case II messaggio era: « C'è un vestito da imbastire », oppure « c'è un taglio d'abito da ritirare ». « Un modello nuovissimo » significava che la ragazza doveva essere molto giovane; « ho proprio la misura che ti va a pennello » stava per un « sì » alla richiesta di una ragazza che accettasse particolari prestazioni. Secondo quanto accertato dai carabinieri, in alcune « case squillo » le pareti delle camere da letto avevano dei fori: fra il materiale sequestrato vi sono frustini e lacci di cuoio e grande quantità di libri, foto, giornali e film immorali e le tariffe variavano secondo le « prestazioni » chieste alle ragazze. Gli ambienti erano tutti molto eleganti, all'altezza della clientela formata da persone facoltose, professionisti e imprenditori. Nelle « case » il lavoro si svolgeva soprattutto al pomeriggio; soltanto in alcuni casi l'attività si protraeva fino alle 2 o alle 3 di notte. La « copertura » delle prove di abiti e l'ora pomeridiana in cui avvenivano gli incontri ha permesso al « giro » di prosperare a lungo senza difficoltà. Soltanto verso i primi di gennaio i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria, agli ordini del colonnello Manlio Zuaro e del capitano Ruggero Placidi, hanno aperto un'indagine per controllare- la fondatezza di certe ,voci. In meno di due mesi gli inquirenti sono riusciti a raccogliere prove sufficienti per ottenere dal magistrato l'autorizzazioné a compiere irruzioni nelle « case squillo »: le prime ad essere visitate dai carabinieri sono state Olga Valle, Angela Boschetti. Adriana Spagno, Paola Lezzi, Gianna Baldacci e Cesarina Brizzi. Nei loro appartamenti (tutti nei quartieri del centro) i carabinieri hanno sorpreso alcune coppie per cui le « tenutarie » sono state immediatamente arrestate. Quando le visite sono state ripetute negli altri cinque alloggi è apparso tutto in ordine, ma i carabinieri hanno potuto egualmente incriminare le padrone di casa grazie alle testimonianze raccolte. Sono stati anche sequestrati elenchi di ragazze. Costoro (una cinquantina) appartengono ai più diversi strati sociali: ragazze di buona famiglia e figlie di povera gente, qualche donna sposata e an¬ che un'attrice di prosa. La « anonima squillo » aveva un giro d'affari giornaliero dell'ordine di un milione. f. d. Da sinistra: Paola Lezzi, 38 anni, Rita Soddu, 19 anni, e la ventenne Gianna Baldacci, tre delle arrestate (Tel.)