L'Italia non esce dal "pool,, aureo

L'Italia non esce dal "pool,, aureo Una roce "ixivox*osimil© « dono il comunicato ali Basilea L'Italia non esce dal "pool,, aureo Le notizie attorno alle effettive deliberazioni, adottate nella riunione delle banche centrali, presso la sede della Bri a Basilea (riunione che si è tenuta ni corrente) affollano le redazioni. L'asserzione che l'Italia sarebbe uscita dal pool del l'oro era inverosimile, dopo il comunicato ufficiale già noto. E' stata prontamente smentita, anche a Roma. Per contro, non ha avuto alcuna smentita un'altra serie di notizie: quelle, cioè, secondo le quali il nostro Paese avrebbe ottenuto (o confermato) un accordo con gli Stati Uniti d'America, a prò tezione delle proprie riserve metalliche: pur restando l'Italia nel consorzio. In un certo senso, anzi, la stipulazione di un siffatto accordo giova ad ambedue i con¬ traenti: gli Stati Uniti da un lato, il nostro Paese dall'altro. Possiamo mostrarne le ragioni. L'espressione « riserve auree » od anche « riserve ufficiali » è impiegata con due diversi significati. In senso stretto, le riserve ufficiali comprendono soltanto l'oro metallico e le valute liberamente convertibili in oro. In senso lato, comprendo no queste stesse voci piU «posizioni» creditorie verso il Fondo monetario interna zio n a le; altri crediti verso banche centrali, talune pas sività a breve. Tenere ben ferma questa distinzione è il primo utile precetto. Quanto rappresenta l'oro metallico, nel primo e nel secondo caso? Nel quadro dejle riserve ufficiali in senso stretto, l'oro metallico rappresenta il 63"'o del totale a fine gennaio '68; e già si nota un calo di 20 miliardi di lire, rispetto alla consistenza metallica a fine dicembre. Nel quadro poi delle riserve ufficiali nette (cioè, in senso lato) l'oro rappresenta solo il 460-'b de' totale, alla stessa data. Percentuale indubbiamente ancor più esigua, specie avendo alle viste un periodo di bilancia dei pagamenti, volgente al passivò. Qui, due riflessioni. La prima: appare ad evidenza che il nostro istituto di emissione ha perseguito, in fatto di riserve auree, una po litica ben diversa da quella di altri istituti centrali; per esempio della Banca di Francia, che ha convertito quasi tutte le sue disponi bilità di dollari in oro. La seconda: che uno spostamento di percentuali, nel quadro delle riserve (meno oro, più dollari, per vendite del pool), danneggerebbe il nostro Paese, in modo ingiusto, specie dopo la po litica di fair play da esso seguita, verso l'America. Sen za giovare a quest'ultima. Ne segue: la « verosimiglianza » di un accordo di conversione dei nuovi dollari in oro, ristabilendo dopo l'intervento del pool, le percentuali esistenti ad una certa data. Si tratta, però, sempre di un giudizio di verosimiglianza: perché queste convenzioni fra banche centrali restano segrete. Vero quanto s'asserisce, il peso del pool graverà; in misura ancor maggiore, sulle imponenti riserve auree americane: quasi 12 miliar¬ di di dollari, in buona parte fra poco disponibili. Tuttavia, dapprima la politica di fissità del prezzo dell'oro in dollari reca nettamente la impronta americana. Poi: è soltanto nelle possibilità del governo e del Congresso degli Stati Uniti, adottare i provvedimenti indispensabili, al rièquilibrio della bilancia dei pagamenti. Siffatti provvedimenti sono, oggi, più necessari che mai. Ferdinando di Fenicio

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