Due storie poliziesche e il dramma d'ani giovane

Due storie poliziesche e il dramma d'ani giovane Due storie poliziesche e il dramma d'ani giovane "Frank Costello faccia d'angelo" - "FBI contro gangsters" - "Un ragazzo, una ragazza" (Lux) — Non nuovo alle parti di bel delinquente che fa colpo sulle spettatrici, Alain Delon è l'attore esatto per Frank Costello faccia d'angelo, assassino su commissione che « esercisce » a Parigi. Più che una « faccia d'angelo », la sua è una maschera di pietra chiusa in una dura, voluta fissità. Sarebbe errore credere che il film sia dedicato al Costello venuto in trista fama con « Cosa Nostra ». Nell'originale francese, intitolato « Le sàmoura'i », il personaggio è Jef e non Frank Costello: in italiano ha cambiato nome per giocar sull'equivoco, sfruttando il ricordo d'un truce gangster che qui non c'entra. Gelido e scientifico, avvolto in un cerchio di amara, istintiva solitudine, Frank è un sicario che ha rapporti solo economici con i mandanti: praticamente bada ai soldi e alla confezione minuziosa degli alibi che devono garantirgli l'impunità. Il giorno in cui un regolamento di conti, che lo porta alla fulminea eliminazione d'un padrone di night, non viene retribuito secondo i patti, ed anzi gli tocca di ricever piombo anziché banconote, qualcosa si frattura anche psicologicamente in Costello: ed è, per lui, l'inizio della fine. Il film, diretto con intenso, concentrato vigore da JeanPierre Melville, è, nei limiti del poliziesco, notevole. Il carattere del protagonista, duro misogino introverso, è disegnato con toni aspri quanto asciutti; il racconto, scandito con sicurezza (se ne apprezzerà nei primi 20 minuti la resa tutta visiva e non dialogica), è portato al tragico epilogo con una suspense graduata da un esperto mestiere. Le due donne che interferiscono nella vita del killer solitario, e delle quali egli si serve per gli alibi, sono Nathalie Delon, moglie in discussione di Alain, e Kathy Rozier, la fulgida mulatta che gli sarà fatale. A colori, fotografato con somma perizia da Henri Decae. (Astor) — Poliziesco di corretta fattura hollywoodiana, FBI contro gangsters («The Borgia Stick », di David Lowell Rich) mostra dapprima le traversie d'una coppia ammanigliata con loschi avventurieri e poi i ricatti e le imposizioni che i due malcapitati debbono subire dai « padroni » occulti. Un loro vicino, poliziotto di grinta dura e di cervello fino, subodora qualcosa nel comportamento degli Harrison (cosi si chiamano i perseguitati) e, d'accordo coi superiori, escogita e mette in moto un piano piuttosto complesso e non tutto credibile allo scopo di salvarli. Nel campo dei thrillers di mestiere, questo, specie nella ultima parte, funziona, sia per la serrata progressione drammatica — che compensa le lentezze e le troppe svolte della prima metà — sia per l'efficacia degli interpreti Don Murray, Inger Stevens. Fritz Weaver. Barry Nelson. In technicolor. (.Gioiello) — Problemi di gioventù nel film francese Un ragazzo, una ragazza, echeggiante nel titolo italiano il più celebre film di Lelouch. Ma è solo un'affinità esteriore; la vicenda, anche se ha al centro due esseri di sesso diverso, rivela altre ambizioni. Essa parte da un'aula di tribunale dove, sul banco degli accusati, siede il giovane Alain Quesnard, reo di omicidio. In un attimo di furia, determinata dal contegno provocatorio d'un automobilista da lui malamente sorpassato, Alain lo ha fatto cadere con esito mortale. Attraverso i soliti flashbacks viene evocato dal tribunale il passato recente di Alain; le circostanze che in una notte tragica di capodanno lo hanno innervosito facendolo scattare in quel modo funesto. Così si rievoca la duplice avventura del giovane con Emmanuelle e con Patricia; il tenero e corrisposto sentimento con la prima, la più rovente passione con la seconda, il distacco da entrambe e le fatali conseguenze della rottura. Diretto da Pierre Granier Deferre su una sceneggiatura derivata dal romanzo « Le Grand Dadais» di Bertrand Poirot-Delpech, il film ha una patina intellettualistica che lo fa raffinato nelle immagini, nelle soluzioni drammatiche, nel disegno dei personaggi, ma gli conferisce nel tempo stesso una certa distaccata frigidità. Gli interpreti, espressivi, cercano di avvicinare i fatti allo spettatore e sovente vi riescono. Sono Jacques Perrin, Eva Renzi, Danielle Gaubert. Assai bello il colore. vice SULLO SCHERMO

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