Un vecchio diario di guerra accusa le SS di Osnabrück

Un vecchio diario di guerra accusa le SS di Osnabrück Il processo per le stragi di Moina Un vecchio diario di guerra accusa le SS di Osnabrück Esibito in aula da un soldato tedesco che nel '43 "era a Bavèhb - Dàriibriccfntì risulta che i nazisti, appena arrivati sul Lago Maggiore, cominciarono ad arrestare gli ebrei ricchi - Un altro teste conferma che le SS erano cariche di gioielli rubati (Dal nostro corrispondente) Bonn, 5 marzo. Un vecchio diario di guerra, ingiallito, gualcito e per forato da una scheggia di granata (che ha trattenuto, salvando l'autore), accusa gli ex ufficiali delle SS della Leib standarte Adolf Hitler processati a Osnabrueck per le stragi del settembre 1943 sul Lago Maggiore. Il quadernetto è stato presentato oggi alla Corte d'Assise dall'ex soldato delle SS Theodor Mueller, già appartenente alla 4" compa gnia della guardia del corpo del Puehrer, di stanza a Baveno. Dal diario risulta che le SS, giunte sulla riva piemontese del Verbano il 14 settembre, non persero tempo e già il giorno dopo cominciarono ad arrestare ebrei riccv' In data 15 settembre nel diario è scritto che un plotone di soldati ha ricevuto l'ordine di partire per rastrellare formazioni partigiane sui monti ai confini con la Svizzera. Due giorni più tardi, in data 17 settembre, il Mueller ha annotato che il plotone è rientrato. Vi è la rivelazione che non ha compiuto alcuna operazione in montagna (come scritto negli ordini di servizio), ma ha arrestato segretamente alcune famiglie ebree. Un altro testimone sentito oggi, Hans Karrasch, pure lui appartenente alla 4" com pagina della Leibstandarte, ricorda di essere stato comandato a Meina per sorvegliare una grande casa nella quale viveva una coppia di ebrei. Non ricorda il nome, e non sa che fine abbiano fatto. Sa però due cose: che l'obbligo di vigilare gli ebrei era contenuto negli ordini scritti della compagnia e che i sottufficiali erano carichi di gioielli rapinati. Un giorno un sergente gli fece vedere uno scrigno pieno di orologi da donna. « Me li sono presi in cambio della mia casa di Amburgo, distrutta dalle bombe » gli disse. Johannes Kundt, il più giovane delle SS di Baveno (nel 1943 non aveva ancora 17 anni) ricorda di avere fatto la guardia per una settimana di seguito, insieme con due soldati anziani, a una casa abitata da una famiglia ebrea a Meina. Avevano l'ordine di arrestare il proprietario al suo ritorno. Ma Tuo mo, un certo Stern, non si fece vedere. Anzi, un giorno ci le due SS anziane si era no allontanate, la moglie del padrone di casa, col pretesto di pulire la cantina, riusci a fuggire. Il Kundt fu punito, ma non n^, rimase dispiaciuto, quando venne a sapere che avrebbe dovuto uccidere la donna e suo marito con un colpo alla nuca, come era accaduto ad alcuni suoi colleghi. Uno' di essi fu talmen te turbato dall'avere parteci pato a una strage (pare quella di Meina) che alcuni gior ni dopo, quando il battaglione fu trasferito a Casale Monferrato, si tolse la vita. Domani, dopo due testimo ni minori, verrà ascoltato l'ex sergente Fritz Ploeger il qua le — secondo diversi testimoni — partecipò all'eccidio di Meina. Ploeger sa molte cose. Si ritiene però che dirà molto poco, per non essere accusato a sua volta e che si limiterà a fare dichiarazioni di carattere generale, come già fece durante l'istrut toria T-... e

Persone citate: Adolf Hitler, Fritz Ploeger, Hans Karrasch, Johannes Kundt, Mueller, Stern, Theodor Mueller

Luoghi citati: Amburgo, Baveno, Bonn, Casale Monferrato, Meina, Svizzera