La chiusura delle Camere prevista lunedì prossimo di Michele Tito

La chiusura delle Camere prevista lunedì prossimo La decisione definitiva spetta a Saragat La chiusura delle Camere prevista lunedì prossimo il termine potrebbe essere spostato, di oualche giorno (16 marzo) se il governo chiederà di far votare una legge sull'Università (Dal nostro corrispondente) Roma, 4 marzo. Deputati e .senatori hanno organizzato i propri lavori come se fosse sicuro che le Camere verranno sciolte lunedì prossimo 11 marzo. La decisione spetta in realtà al Capo dello Stato, che non ha ancora consultato in proposito i presidenti dei due rami del Parlamento. Si ritiene, però, che l'annuncio verrà nel corso della settimana. L'unica sorpresa possibile, dipendente dall'andamento delle cose soprattutto per l'Università, è quella del rinvio dello scioglimento al 16 marzo: è questo il termine massimo di attesa che, si dice, può. essere consentito al Parlamento per completare l'esame dei provvedimenti che si è deciso di varare. In tutti i casi, le elezioni avranno luogo, al massimo, il 26 maggio. I provvedimenti da varare, però, sono numerosi: vanno dalle provvidenze per la Sicilia all'aumento delle pensioni Inps, di cui si discuterà fino a giovedì, dal riassetto per gli statali alla scuola materna, dagli invalidi civili alle pensioni per i combattenti della guerra '15-'18 fino a una nota di variazione del bilancio dello Stato. Il governo, inoltre, deve riferire, come si è impegnato a fare e come i liberali sollecitano stasera, sul Sifar e l'esito della Commissione amministrativa d'inchiesta nominata a suo tempo: un dibattito politico sulla questione è inevitabile. Tutto ciò senza tener conto delle complicazioni che derivano dalla necessità di provvedere in qualche modo alle carenze delle Università. Sia che venga deciso di preporre all'approvazione uno stralcio della legge Gui sia che si proponga una « deroga » alle leggi che regolano^ attualmente la vita universitaria per consentire nuovi metodi di insegnanrir 1 e di esami e nuovi rapr tra docenti e studenti, ic opposizioni non accettano alcuna intesa di carattere procedurale. Senza questa intesa è difficile, se non impossibile, pervenire a una qualsiasi conclusione. Sarà in tal modo necessario rassegnarsi a sedute prò- lungate anche nella notte. I rappresentanti dei gruppi parlamentari della Camera hanno oggi concordato, in linea di massima, un calendario dei lavori. E' un calendario puramente teorico, che prevede la fine entro sabato ma non tiene conto né della legge per l'Università né delle molte e inevitabili complicazioni di carattere procedurale e politico che sorgeranno nella discussione per ritardare le decisioni sui provvedimenti da varare. Va infine tenuto conto anche del fatto che non è stato ancora realizzato un coordinamento tra i lavori del Senato e quelli della Camera: nonostante gli impegni e gli sforzi di tutti, il risultato atteso, che è quello dell'approvazione definitiva del¬ le poche cose che si vorrebbero ad ogni costo portare in porto, non è sicuro. Michele Tito *

Persone citate: Gui, Saragat

Luoghi citati: Roma, Sicilia