Rumor e Colombo affermano: «Nessun dialogo fra dc e pci»

Rumor e Colombo affermano: «Nessun dialogo fra dc e pci» Praticamente aperte le schermaglie elettorali Rumor e Colombo affermano: «Nessun dialogo fra dc e pci» Anche altri « leaders » di partito hanno affrontato il tema dei rapporti fra cattolici e comunisti - I discorsi dei socialisti Tanassi e Cangila - Polemiche nel psu sui mutamenti negli alti gradi militari Servizio particolare a Stam/ta Sera Roma, lunedi mattina. Nel mondo politico si comincia a respirare aria elettorale, anche se più di tre mesi ci dividono dalla consultazione nazionale. In Parlamento, precisamente al Senato, al discùte da domani sulla proposta di legge del socialisti Giuliana Nenni e Fenoaltea per la riduzione (da 70 a 50 giorni) del periodo che intercorre tra lo scioglimento delle Camere e le elezioni politiche. Nel discorsi della domenica, proprio come avviene durante la campagna elettorale, d l l lti prendono la parola molti leaders e altri autorevoli esponenti dei partiti. E quasi sempre in questi discorsi si affrontano temi che certamente saranno tra le basi della polemica che Si accenderà nel periodo elettorale;. Su uno di questi temi, la disponibilità o meno di forze democratiche per un «dialogo» con i comunisti, si sono soffermati, ieri, il segretario della de Rumor, il segretario del psipsdl Tanassi e il ministro Colombo (Tesoro). Rumor, che ha parlato a Thiene (Vicenza) ha detto che « la battaglia di libertà e per la libertà» resta il con¬ fronto polemico della de con i Comunisti, resta « la strada che la democrazia cristiana ha scelto da sempre ed è l'unica che sia connaturale al metodo democratico ». Perciò — ha aggiunto l'oratore — è davvero quanto meno singolare la diffusione cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni del dubbio sulla nostra opposizione al comunismo, la quale non è contestàbile e non ha bisogno di reiterate altisonanti proclamazioni perché è in tutta la nostra azione politica». Questo, secondo Rumor, lo ha capito anche Longo, il leader del pel: lo dimostra « la tracotanza 'con cui ha rifiutato ciò che non gli è stato offerto» (cioè un dialogo con la democrazia cristiana). Concludendo, il segretario della de ha detto: « Altro che "Repubblica conciliare", slogan con il quale si vorrebbe avvalorare il fantasma di un torbido impasto di cedimenti e di concessioni reciproche tra una sorta di clericalismo marxista e di eie-ricalismo cattolico! La democrazia cristiana è l'ostacolo che il partito comunista vuole abbattere ». Analoghe tesi ha sostenuto, a Pavia, il ministro Colombo. Dopo aver sottolineato che l'attuale collaborazione tra le forze di centro-sinistra «si proietta nel domani non come un obbligo né come una necessità ma come una libera scelta delle forze democratiche». Colombo ha detto che «non vi è spazio alcuno per la "nuova maggioranza " vagheggiata dal- l'on. Longo, ni vi è disponibilità alcuna a contribuirvi da parte della de, né, slamo certi, vi è disponibilità da parte delle forze laiche per altri disegni politici, siano essi l'alternativa laica o l'utilizzazione del voti comunisti ». Secondo molti esponenti del psi-psdi, discorsi e polemiche che si sentono non solo da parte comunista ma anche da parte democristiana sul « dialogò ». hanno finalità elettorali. L'on. Tanassi, segretario del psi-psdi, parlando a Bologna si è chiesto: «Che cosa dobbiamo pensare di certi discorsi di certi autorevoli esponenti della de che hanno aspramente combattuto l'unificazione socialista perché non garantiva, secondo loro, il Paese dal pericolo comunista'e che oggi fingono di "dialogare" con il partito comunista? E che cosa dobbiamo pensare del pei che finge di prendere sul serio il " dialogo " con la de mentre accusa noi socialisti di rinunciare ai nostri principi proprio perché abbiamo formato un governo di coalizione con la de?». Rispondendo a queste domande, Tanassi ha espresso il seguente giudizio: « La verità è che andiamo verso le elezioni, e che tanto la de quanto il pei hanno l'obiettivo di impedire, a qualunque costo, l'affermarsi dì una grande forza democratica e socialista». Il vice-segretario socialista Cariglia, che ha parlato a Montecatini Terme, ha manifestato un'analoga opinione. Si tenta, egli ha detto, « di innervosire la compagine socialista, senza rinunciare, né da parte della de né da parte del pei, alle rispettive strategie». " Qualche polemica, e non solo a causa dell'atmosfera preelettorale, nasce anche all'interno dei partiti. Tra 1 socialisti, ad esempio, pare che le decisioni adottate l'altro giorno dal Consiglio dei ministri per il movimento dei generali non .abbiano provocato unanimi consensi. Di queste decisioni, oltre che del generale problema della situazione interna del partito, si discuterà comunque in una riunione, convocata per domani, di esponenti socialisti provenienti dal psi. Tornando al movimento dei generali, non si esclude che esso si sia ormai concluso, fatta eccezione, naturalmente, per il caso De Lorenzo. Secondo le ultime notizie, non sembrano in ogni caso proba bili misure riguardanti il vice comandante dell'Arma dei carabinieri generale Manes. O meglio, Manes lascerebbe 11 suo incarico tra qualche mese ma per andarsene in pensione, avendo raggiunto 1 limiti di eia per la permanenza in servizio. Mario Pinzauti

Luoghi citati: Bologna, Montecatini Terme, Pavia, Roma, Thiene, Vicenza