In manicomio il novarese che tentò di ricattare il sottosegretario on. Graziosi

In manicomio il novarese che tentò di ricattare il sottosegretario on. Graziosi In manicomio il novarese che tentò di ricattare il sottosegretario on. Graziosi Aveva cercato di estorcere 30 milioni anche al direttore di una banca NOVARA, lunedì mattina. Giovanni Vandoli di 35 anni, un allevatore di vitelli dì Momo, protagonista in questi ultimi tempi di due clamorosi casi di tentata estorsione, fermato a Brindisi, da dove sperava di raggiungere l'Albania, è stato tradotto a Novara e rinchiuso in manicomio. Lo scorso anno il Vandoli era stato arrestato per tentata estorsione al sottosegretario al Commercio Estero, on. Dante Graziosi. Con lettere, telefonate e telegrammi aveva a lungo perseguitato il parlamentare novarese, minacciando di fare gravi-rivelazioni sé non avesse ottenuto venti milioni. Egli asseriva che nel 1941 l'on. Graziosi, quando frequentava l'università di Torino, aveva provocato l'arresto di un gruppo di studenti albanesi antifascisti. Il giudice istruttore presso il Tribunale di Novara dichiarò il Vandoli non imputabile del reato di tentata estorsione perché infermo di mente. L'allevatore ritenne di essere stato scarcerato perché riconosciuto innocente e continuò in varie maniere a perseguitare l'on. Graziosi non solo, ma qualche mese fa tentò di estorcere al direttore della Banca Popolare di Novara trenta milioni. Ultimamente era partito alla volta di Bari, dove si faceva notare per il suo strano comportamento. Segnalato alla polizia, veniva poi fermato a Brìndisi. Ieri, non appena giunto a Novara sotto scorta, è stato sottoposto a visita medica psichiatrica e quindi internato in manicomio. p. b.

Persone citate: Dante Graziosi, Giovanni Vandoli

Luoghi citati: Albania, Bari, Brindisi, Momo, Novara, Torino