Sottoposte al test di femminilità le atlete delle Olimpiadi invernali di Giorgio Fattori

Sottoposte al test di femminilità le atlete delle Olimpiadi invernali Sottoposte al test di femminilità le atlete delle Olimpiadi invernali Gli organizzatori hanno voluto evitare delicate polemiche - Le iscritte ai Giochi vengono sorteggiate: una su cinque invitata a sostenere la prova - Per molte non ci sono patemi d'animo: sono bellissime e indiscutibilmente donne - Invece la campionessa russa Boyarkich, dal fisico di mugiko, ha preferito restarsene a casa Grenoble, lunedì mattina. Gli esperti non hanno dubbi. La più bella è Toini Gustafsson, bionda, svedese, specialista di gare di fondo, tipo alla Ursula Andress. Potremmo anche ritrovarla al cinema se il regista Lelouch, incaricato del film sui Giochi olimpici, la noterà. E gli esperti incalzano che poche Olimpìadi come questa hanno visto radunate tante affascinanti ragazze. Il pattinaggio artistico è più che mai un repertorio di bellezze sul ghiaccio, dalla cecoslovacca Hanna Maskova alla grande favorita, l'americana campionessa del mondo Peggy Fleming. A parte la Gustafsson, anche lo sci ha le sue stelle. Le rudi gigantesse dal passo deciso di colonnello degli alpini sono in declino e la ragione è evidente. Per la prima volta, alle Olimpiadi verrà effettuato con tatto e seretezza un « test » medico sulla femminilità. Verrà controllata, per estrazione a sorte, una donna su cinque. Sessanta circa delle 288 iscritte. Il sistema sarà l'analisi della saliva per verificare la presenza dei corpuscoli di Barr. Se i corpuscoli sono trovati in misura superiore al cinque per cento si tratta di donne, in caso contrario di campioni travestiti. Cosi hanno spiegato agli ignari giornalisti i medici sportivi dei Giochi, suscitando subito l'ira di qualche illustre professore di Parigi che ha replicato come il test di Barr non sia affatto il sistema più sicuro per smascherare le donne-uomo. Non si prevedono cotnun que colpi di scena scabrosi, Le donne-uomo, se c'erano, nel dubbio dell'esame sono rimaste a casa. La più scortese incredulità ha accolto la notizia dell'improvvisa malattia di Claudia Boyarkich, una sovietica dall'aspetto di mugik, che trionfò con tre medaglie d'oro nelle prove di fondo alle Olimpiadi di Innsbruk. E assente sarà anche la sua grande rivale, la bulgara Krastana Stpeva. « Non ci sorprende affatto — hanno detto le sciatrici svedesi —. Krastana si è sempre rifiutata di fare la doccia con noi ». « E perché, se era un uomo travestito, Krastana non doveva profittare dell'occasione di fare una doccia con le bellezze svedesi? » ha ribattuto uno sciatore tedesco. Il che dopotutto è un'obiezione ragionevole. Assenti le due grandi sospette, la favorita delle gare di fondò è ora Alevtina Koltchina, un'altra russa, che per cancellare ogni dubbio è venuta col marito, allenatore della squadra femminile sovietica. Molti mariti, nel ruolo di tecnici o di semplici accompagnatori, sono qui vigilanti per bloccare in partenza lt voci scandalistiche sulle donne-uomo. Molti pensano che queste incertezze equivoche siano state esagerate dalla gelosia delle sconfitte. In ogni caso, il controllo scientifico sembra aver risolto la questione per sempre. « Notiamo piuttosto — dice un medico della commissione olimpica — che dt solito le donne sciatrici moI strano un controllo di nervi superiore a quello degli uomini. Il divismo, inteso come capriccio o emozione iste- j rico, lo ritroviamo più facil mente in campo maschile. Il rapporto di consumo dei tranquillanti in alcune squadre è un sintomo significativo ». Seminati nei quattro villaggi olimpici, i protagonisti vivono infatti una vigilia difficile. Le piste dure e veloci di— dei giorni scorsi sono state improvvisamente coperte da molti centimetri di neve fresca. « Fidatevi della mìa esperienza di vecchio campagnolo — aveva detto giorni fa il primo ministro Pompidou fiutando l'aria dal trampolino gigante — avrete bel tem¬ po per tutte le Olimpiadi ». E invece piove a tratti a Grenoble e l'Alpe di Huez è stata per un giorno sotto la bufera. Se smetterà di nevicare, le condizioni tecniche delle prove non muteranno, ma gareggiare col maltempo vorrebbe dire piani sconvolti per parecchi favoriti. Sale quindi il nervosismo: rincarato dagli ultimatum del Comitato Olimpico Internazionale che pretende di cancellare le marche industriali dagli sci per sventare i maneggi pubblicitari dietro la fiaccola, esasperato dall'atmosfera di straniamento di queste Olimpiadi dove tutto è fuori mano decine di chilometri. Le ragazze hanno gli stessi problemi ma, a giudizio degli psicologi in osservazione a Grenoble, si dimostrano più distese e ottimiste, quasi euforiche con l'avvicinarsi delle gare. Sorridono come « star » alle camere della televisione e le pattinatrici tengono in serbo costumi particolarmente eccitanti e vistosi dal momento che le riprese per la Francia saranno a colori. Le fondiste scandinave sono addirittura scatenate, nei limiti sportivi s'intende. In queste Olimpia di da spettacolo le donne vo gliono la prima fila e, forse in qualche parte della Rus sia starà a guardarle sul video Claudia Boyarkich, la sfortunata campionessa dal l'aria di mugik. Grenoble do veva portarle altre medaglie e altra gloria. Invece ha sepolto il suo passato con un test di saliva e un pettegolezzo. Giorgio Fattori {vedere servizio a pag. 14) La russa Sidorowa, primatista dei 500 metri di pattinaggio

Persone citate: Barr, Gustafsson, Hanna Maskova, Lelouch, Peggy Fleming, Pompidou, Ursula Andress

Luoghi citati: Francia, Parigi