Il Cagliari torna a casa 3 a 0 al Brescia (e nessun incidente)

Il Cagliari torna a casa 3 a 0 al Brescia (e nessun incidente) Dopo tre gare in trasferta e molte avventure Il Cagliari torna a casa 3 a 0 al Brescia (e nessun incidente) DAL NOSTRO INVIATO Cagliari, lunedì mattina. Il Cagliari ha battuto il Brescia per 3-0, al termine di una partita scialba, monotona, senza il minimo scontro, con il pubblico che seguiva le vicende nella più esemplare correttezza, come se gli incidenti di Varese, la lunga squalifica di Boninsegna, i fatti di Milano, e la pendenza tuttora in corso con la Lega per l'infortunio di Longo nella gara con l'Inter, fossero episodi poco o nulla interessanti. Si è giocato in uno stato di assoluta calma, che rendeva quasi anacronistica la presenza di tanti agenti di pubblica sicurezza, e di tanti carabinieri, dislocati in pieno assetto di intervento nei punti strategici, fuori lo stadio ed ai bordi del terreno. Le misure preventive erano giustificate dal timore di azioni di protesta, sempre possibili quando si discute della squadra del cuore. Ed il Cagliari è veramente la squadra del cuore di tutti i sardi, che ieri hanno voluto dimostrare la loro dignità di sportivi. Non sono d'accordo sulle decisioni degli arbitri di Varese, di Torino e di Milano, ma vogliono giustizia, non cercano vendetta, e per questo attendono le decisioni della Lega. Però se mercoledì la sentenza del giudice sportivo avv. Barbe non dovesse essere loro favorevole, la reazione sarebbe violenta. Lo hanno detto chiaramente e senza eufemismi, lo hanno ripetuto i « capi, tifosi », lo hanno accennato i giovani che uscivano ieri dallo stadio, contenti per la bella vittoria dei loro rossoblu ai. danni del Brescia. Una vittoria troppo facile per dire senza riserve che il Cagliari ha superato la crisi accusata nelle ultime settimane. II Brescia, forse convinto di dover sacrificarsi a vantaggio della riconciliazione fra gli organi federali, gli arbitri ed il Cagliari, dopo gli incidenti dei giorni scorsi, ha giocato « in punta di piedi »; un gioco facile, senza cattiveria, con ampia libertà per gli avversari. Non è detto che il calcio moderno debba forzatamente essere violenza, ma deciso e valido sì. Diversamente, l'agonismo lascia campo alla esibizione. E quando una squadra provinciale, che non ha grandi assi, vuole dare spettacolo, non può che soccombere. Gli azzurri lombardi hanno disputato un buon primo tempo, con una prudente tattica di copertura difensiva, con un centrocampo molto nutrito, e con sole due « punte » avanzate. Ma Gilardoni non è un uomo da serie A, e Troja ieri pareva soggiogato da Niccolai, che non è un tecnico, ma è certo un combattente di razza. I padroni di casa, dal canto loro, volevano sfondare a tutti i costi, per chiudere in fretta le polemiche che cominciano a sorgere in città, su presunti contrasti interni fra giocatori, e su deliberate proteste per vecchi emolumenti che la società sarda non avrebbe ancora pagato. Si parla di residui stipendi ed ingaggi addirittura dello scorso anno. La preparazione psicologica comunque, aveva dato la carica necessaria agli atleti sardi, che sono scattati decisi al fischio di inizio dell'arbitro D'Agostini. Ma questo Cagliari non è più la bella e fresca squadra ammirata qualche settimana fa. Se Nené, con la sua lunga falcata, macina chilometri in continuazione, Rizzo ha perso la decisione delle giornate buone, né meglio gioca Greatti, impegnato nella zona di centrocampo in una altalena di interventi a volte belli, a volte inutili. La difesa è solida in Vescovi, Longoni e Martiradonna, ma i tre non hanno lavorato molto, non per colpa loro, ma per inettitudine degli avversari. Il primo tempo si è chiuso senza goals e senza emozioni. Poi, all'inizio della ripresa, la gara ha avuto lo sbocco che molti attendevano. Realizzava Riva al secondo, con il favore di una strana fuga in avanti del «libero» bresciano Rizzolini, che se ne era andato all'attacco, nessuno sa perché. Con il Cagliari in vantaggio, la situazione è precipitata. Segnava ancora Riva al 30', su un lungo centro di Longoni, e tre minuti dopo Greatti, sfruttando una generale indecisione, portava a tre le reti cagliaritane. Bottino pieno quindi, e tutti contenti. L'arbitro D'Agostini per primo, che non doveva intervenire troppo, e poteva lasciare il campo "senza incidenti; gli ospiti, che in fondo erano convinti fin dalla vigilia che la partita per loro era «impossibile»; i giocatori locali, soddisfatti del ritrovato vigore, ed anche i tifosi sardi, fiduciosi nelle possibilità di ripresa della loro squadra. Ed ora, tutta la Sardegna sportiva attende la decisione che Barbe darà mercoledì sui fattacci di Milano. Negli spogliatoi, dopo la gara con il Brescia, non si parlava d'altro. I giocatori rossoblu sono convinti che la sentenza sarà a loro favore, ma i dirigenti ed i responsabili del club sono assai più prudenti. Giulio Accatino Cagliari: Reginato; Martiradonna, Longoni; Cera, Vescovi, Niccolai; Nené, Rizzo, Hitchens, Greatti, Riva. Brescia: Galli; Fumagalli, Vitali; Rizzolini, Tommasini, Busi; Colausig, Bruells, Troja, D'Alessi, Gilardoni. Arbitro: D'Agostini. Reti: Riva al 2', Riva al 30", Greatti al 33', nella ripresa. Spettatori: 14 mila circa, di cui 6000 paganti per un incasso di circa dieci milioni. Galli battuto per la prima volta da Riva in Cagliari - Brescia (Tel. a « Stampa Sera »)