Le «carte di banca» e «di credito» sostituiscono il denaro contante

Le «carte di banca» e «di credito» sostituiscono il denaro contante Verso la diffusione di nuovi meni di pagamento Le «carte di banca» e «di credito» sostituiscono il denaro contante L'esperienza, in Italia e all'estero, dimostra che sono escluse spinte inflazionistiche Si potrà avere invece un sostegno alla domanda interna, nei periodi di recessione E' possibile diffondere anche in Italia mezzi di pagamento sostitutivi del denaro contante? Si tratta delle cosidette « carte di banca » e « carte di credito », vale a dire di due strumenti che permettono di acquistare merci e servizi senza versare contestualmente il corrispettivo in denaro. Qual è la differenza tra i due sistemi? Con la carta di banca il pagamento viene effettuato, previa esibizione del relativo documento, mediante la utilizzazione di normali assegni di conto corrente. Si può considerare cioè la carta di banca come una attestazione dell'Istituto di Credito che la rilascia che gli assegni utilizzati dal titolare sono garantiti nell'ambito di una cifra predeterminata. Sono esempi di questo sistema la Travel Card, la Cheque Card e la Bankers Card emesse in Inghilterra, la Betaalpas danese e la Sckeck Kàrte tedesca. La Specialcarta italiana, la recente iniziativa della Cassa di Risparmio di Torino — fatta propria dalla Associazione delle Casse di Risparmio Italiane — si inserisce in questo quadro come un servizio bancario ' destinato ad essere sempre più richiesto anche nel nostro Paese. Essa però costituisce, a mio parere, una tappa, certamente indispensabile, del processo creativo delle tecniche di pagamento, che trova, attualmente, il suo punto più perfezionato nella carta di credito. E' questo un documento la cui presentazione consente al suo titolare di ottenere, presso operatori econojnici convenzionati, beni o servizi senza dover procedere immediatamente al regolamento della fattura: il prezzo sarà pagato a fine mese, al ricevimento del conto globale. La carta di credito quindi comporta anche una facilitazione creditizia, se pure di breve durata, ed in questo differisce dalla carta di banca. E' noto il processo socioeconomico che ha dato origine a questo strumento: la rapida espansione dell'uso di beni di consumo durevoli, i cosidetti « effetti imitativi » prodotti dal più alto tenore di vita di larga parte delle classi medie, i conseguenti mutamenti psicologici che ne sono derivati sull'utilizzo di denaro non proprio, ma preso a prestito, per l'ottenimento di de terminati beni di consumo: e quindi, il diffondersi dell'istituto delle vendite a rate con pagamento dilazionato e dei prestiti personali, strumenti ormai praticamente insostituibili per economie ad alto tasso di sviluppo. La « carta di credito » si inserisce in questo contesto e ne è uno degli aspetti più appariscenti; soprattutto da quando si è trasformata in un mezzo di pagamento di largo consumo. Ed in realtà, dal 1950, l'anno in cui fu creata negli Stati Uniti attraverso i « Diners' Club », ad oggi, la strada compiuta in questa direzione è stata lunga; in quegli anni infatti, la carta del « Diners » era considerata il simbolo di un certo « standing » finanziario, e veniva quindi concessa con molta cautela, ed in modo limitato ad una élite di turisti agiati; ciò comportava, ovviamente, costi di gestione piuttosto alti. L'intervento delle banche in questo settore ha radicalmente mutato la situazione: la organizzazione capillare e la possibilità di ottenere informazioni dettagliate in modo rapido hanno permesso di allargare il numero degli utenti, abbassare i costi di gestione e ripartire i rischi di insolvenza. Negli Stati Uniti, circa 600 banche emettono carte di credito, tra le quali la più importante è senza dubbio la « Bankamericard » del Bank of America, distribuita finora a oltre quattro milioni di persone, mentre la First National City Bank of New York controlla la società che emette la « Carte Bianche ». oelcBucedcpcIusrntzcavdptlsegdtdvsztsndctptddubvtdrcbsr In Europa, da molti anni operano i « Diners' Club » e l'« American Express », ma l'interesse delle banche locali è crescente: in Gran Bretagna la Barclay Bank, una delle cinque grandi banche commerciali inglesi, ha emesso, con criteri di grande larghezza, la «Barclaycard ». In Francia un gruppo di grandi banche ha lanciato la « Carte Bleue ». In Italia vengono largamente utilizzate le carte di credito straniere («Diners» e «American Express»), ma non sono state ancora emesse carte di credito di organizzazioni nazionali. Tutto fa ritenere peraltro che anche il nostro Paese si avvii a grandi passi a diventare un grande utente di questo nuovo metodo di pagamento. Assai importante a questo riguardo sarà la natura degli accordi che saranno presi dalle Banche emittenti le « carte » con organizzazioni commerciali e di servizi. Altrettanto importante sarà l'atteggiamento degli Istituti di credito: se si vuole avviare il sistema, bisogna scontare perdite iniziali per insolvenze, destinate, tuttavia, come è successo negli altri paesi, a diminuire in senso assoluto e a diventare irrilevanti via via che gli utilizzatori aumenteranno. Una critica assai seria non può peraltro essere ignorata: che la generalizzazione del sistema comporti effetti di natura inflazionistica. Ad un esame iniziale, si dovrebbe poter rispondere negativamente. Infatti per quanto riguarda i prezzi di vendita al dettaglio, non è ragionevolmente sostenibile che le carte di credito o di banca costituiscano di per sé una spinta obbiettiva al rialzo. Vi sarebbe invece ragione di temere gli effetti dell'aggiunta di una massa importante di crediti nuovi, ma ciò non è affatto probabile: innanzitutto, il credito sul quale opera ciascun utente delle carte è unitariamente di lieve entità. In secondo luogo, questo tipo di credito sostituisce, sistematizzandolo, il credito che già attualmente viene accordato ai consumatori attraverso i canali commerciali; infine, nonostante il successo di queste iniziative, il volume globale dei crediti che esse comportano rimarrà ancora per molto tempo modesto, in rapporto al totale dei crediti in circolazione. Non si può poi dimenticare un fatto di notevole importanza e cioè che quésto tipo di credito nuovo assume natura bancaria e come tale diviene diretta¬ mente soggetto agli indirizzi delle autorità monetarie centrali, al contrario del credito commerciale che in parte sostituisce. In un avvenire più lontano, quando e se il credito bancario al consumo assumesse sviluppi eccezionali, evidentemente il problema dovrebbe essere riesaminato; ma anche allora esso potrà sempre essere regolamentato e costituirà anzi un mezzo di sostegno della domanda interna nei momenti in cui a tendenze inflazionistiche si sostituissero spinte deflazionistiche. dr. Nerio Nesì Vice Presidente della Cassa di Risparmio di Torino

Persone citate: Barclay, Nerio Nesì