Neve e pioggia sul Giro di Sardegna Balmamion e Zandegù si ritirano

Neve e pioggia sul Giro di Sardegna Balmamion e Zandegù si ritirano Neve e pioggia sul Giro di Sardegna Balmamion e Zandegù si ritirano Bloccati altri otto corridori - Merckx trionfa a Nuoro e consolida il suo primato in classifica - Nella prima delle due frazioni della tappa aveva vinto Zandegù - Oggi arrivo ad Olbia dopo 139 chilometri (Dal nostro inviato speciale) Nuoro, 28 febbraio. Eddy Merckx ha imposto nuovamente la sua classe e la superiore condizione fisica, vincendo per distacco una drammatica frazione del Giro di Sardegna, da Arbatax a Nuoro, che ha rischiato di essere fermata da una violenta bufera di neve. I corridori, partiti da Arbatax sotto una fitta pioggia, hanno trovato nebbia e neve sulle rampe della Genna Silano, sul versante nordico del Gennaigentu. Cadeva neve mista a pioggia, il freddo era intensissimo, la strada che si inerpicava verso i mille metri della Genna Silano era quasi impraticabile. Si è temuto che l'organizzatore Franco Pretti, il quale aveva rischiato al di là di ogni convenienza portando la corsa su queste montagne in questa stagione, dovesse arrendersi all'evidenza dei fatti e decidere la conclusione anticipata della tappa in vetta alla salita. Ombre nella nebbia, avvolti nei bianchi impermeabili, i protagonisti del Giro di Sardegna sono andati avanti. Il gruppo, che aveva neutralizzato sin dai primi chilometri una sterile offensiva di Vittiglio, si era andato progressivamente sfaldando. In testa, a sfidare la neve, erano rimasti in una trentina, guidando la fila dei quali Adorni, Gimondi e Zilioli erano passati nell'ordine sotto lo striscione del Gran Premio della montagna. La discesa, se possibile, era in condizioni ancora peggiori della salita e ben pochi si sono sentiti di correre dei rischi in quelle condizioni. Abbiamo visto molti concorrenti, tra cui il campione d'Italia Balmamion, il belga Bracke e Zandegù, percorrere un buon tratto di strada a piedi, saltellando nella neve fradicia, prima di decidersi al ritiro. Abbiamo visto Gimondi scendere con molta prudenza. La lotta per la vittoria sul traguardo di Nuoro si è limitata quindi ad un plotoncino di quattordici temerari, del quale, salvo Gimondi, facevano parte tutti i migliori: il leader della classifica Merckx, Adorni, Zilioli, Bitossi, Armoni, Dancelli, Basso, Taccone eccetera. Questa pattuglia scendeva verso la pianura, verso Dorgali, raggiungendo la miglior velocità consentita su una strada che sfuggiva di sotto le ruote delle biciclette, mezzi accecati dalla neve e fradici di acqua. A ventidue chilometri dall'arrivo Eddy Merckx ha sferrato il suo attacco a sorpresa. Gli avversari erano intenti a togliersi gli impermeabili — in pianura faceva ancora molto freddo, ma piovigginava appena — ed il campione del mondo ha approfittato della loro momentanea distrazione per scattare rabbiosamente ed iniziare una spettacolosa galoppata verso Nuoro, mentre Adorni e Armoni proteggevano la sua azione. Bitossi è riuscito a sfuggire alla guardia dei due a tre chilometri dall'arrivo. Il toscano è scattato prepotentemente, buttandosi da solo all'inseguimento del fuoriclasse belga mentre la strada saliva nuovamente verso Nuoro. La reazione di « cuore matto » è stata tanto perentoria da consentirgli dì rosicchiare quasi tutto il vantaggio di Merckx, che era salito ad una punta massima di 2'05" Quando il campione I del mondo ha tagliato il tra| guardo, in tondo, dall'ultima curva sbucava già la caratteristica figura di Bitossi. Ancora qualche centinaio di metri e forse, il toscano sarebbe riuscito nella clamorosa impresa di rimontare il campione del mondo. Alle spalle di Merckx e di Bitossi, si è piazzato Armoni a 51", seguito da Taccone, Zilioli, Adorni e Michelotto, mentre gli altri della pattuglia di avanguardia sono arrivati alla spicciolata ed il gruppo di Gimondi è giunto a quasi sei minuti dal vincil tore. Per effetto della nuova vittoria per distacco, Merckx ha portato il suo vantaggio di leader della classifica a 7'1S" su Armoni, a 7'51" su Adorni (suoi compagni di squadra), a più di otto minuti su Zilioli e Taccone. In mattinata si era disputata la semitappa QuartuS. Elena-Arbatax di 162 chilometri, risoltasi, dopo una lunga fuga di Bocci e Tosello, con un'altra volata del gruppo: Zandegù ha ripetuto, fra le polemiche, il successo di ieri a Cagliari, davanti ad Armoni e Durante, ma la Faema ha interposto reclamo per una presunta irregolarità del vincitore ai danni di Armoni. La giuria ha però riconfermato la validità della vittoria di Zandegù. Domani penultima tappa del Giro di Sardegna, da Nuoro ad Olbia: 139 chilometri quasi interamente ' pianeggianti che non dovrebbero certo provocare sorprese. Gianni Pignata Ordine d'arrivo della Quartu S. Elena-Arbatax: 1) Zandegù (Salvarani) km. 126 in 4 ore 35'15", alla media di km. 35,299 (abb. 30"); 2) Armoni (abb. 20"); 3) Durante (abb. 10"); 4) Van Sweevelt; 5) Karstens; 6) Reybroeck; 7) Basso; 8) Bitossi. Segue tutto il gruppo col tempo del vincitore. Ordine d'arrivo della Arbatax-Nuovo: Il Merckx (Faema) km. 103 in 3 ore 17'05" alla media di km. 31.353 (abb. 30"); 2) Bitossi a 24" (abb. 20"); 3) Armoni a 51" (abb. 10"); 4) Taccone; 5) Zilioli; 6) Adorni; 7) Michelotto, tutti col tempo di Armoni; 8) Poggiali a V45"; 9) Massignan a 2'48"; 10) Basso; 11) Dancelli, entrambi col tempo di Massignan; 12) Macchi a 3'; 13) Swerts a 3'06"; 14) Pingeon a 3'31''; 15) Karstens a 5'17"; 16) Durante che a 5'48" precede Reybroeck, Van der Vleuten, Gimondi e Chiappano; 49) ed ultimo Vittiglio a 31'50" Dieci ritirati, tra cui Balmamion, Bracke, Zandegù e Galbo. La classifica generale: 1) Merckx 22 ore 5.975"; 2) Armoni a 7'18"; 3) Adorni a 7'51"; 4) Zilioli a 8'06": 5) Taccone a 8"21"; 6) Michelotto a 10'14"; 7) Basso a 10'18"; 8) Dancelli a 12'11"; 9) Pingeon a 12'44"; 10) Gimondi a 12'58"; 17) Bitossi a 18'43". Una drammatica foto della tappa di ieri: Taccone, a destra, e Bitossi nella neve