Orrenda fine nel rogo di un manicomio di 22 inalate chiuse a chiave nel dormitorio

Orrenda fine nel rogo di un manicomio di 22 inalate chiuse a chiave nel dormitorio Lo spaventoso incendio di notte in Inghilterra Orrenda fine nel rogo di un manicomio di 22 inalate chiuse a chiave nel dormitorio Altre 14 ricoverate ferite (due in gravi condizioni) - Tutte le vittime (tranne una) avevano più di 60 anni - Si trovavano nel reparto « agitate » - Quando le fiamme sono divampate, un'infermiera ha cercato invano di liberarle - Polemiche in Parlamento: erano state adottate le misure di sicurezza previste nell'edificio, vecchio d'oltre un secolo? (Dal nostro corrispondente) Londra, 26 febbraio. Ventidue donne sono morte nello spaventoso incendio di un ospedale psichiatrico. Tutte le vittime erano malate di mente e tutte, tranne una. abevano più di 60 anni. La sciagura è avvenuta a Shelton, vicino a Shrewsbury, fra Birmingham e Manchester. Altre 14 donne sono rimaste ferite e due sono in gravissime condizioni. Un particolare atroce. Tutte queste sventurate erano nell'unica sala dell'ospedale chiusa con una robusta serratura. Il ministro della Sanità Kenneth Robinson, interrogato ai Comuni sul tatto, ha promesso che l'inchiesta sarà rapida e rigorosa. Ma l'impegno non Ita placato i deputati, alcuni dei quali hanno sostenuto che il manicomio era già stalo oggetto di critiche perché « pericolosamente antiquato ». « L'ospedale -— ha detto un parlamentare della zona di Shrewsbury — è del 1843, ha più di un secolo. In Inghilterra, ve ne sono troppi, anche nelle grandi città, di questi monumenti ». E' un grosso problema. Il rinnovamento ospedaliero è stato lento in quest'isola. Vi sono cliniche con modernissime attrezzature ed eccellenti medici, ma con locali che risalgono all'epoca « vittoriana ». Il manicomio di Shelton — un vasto edificio di due piani — accoglie circa ZOO malati, tutte donne. Le più agitate sono sistemate nel « Reparto Beech », dove maggiore è la sorveglianza. In un dormitorio di questo reparto, riposavano 42 ricoverate. Erano tutte anziane, meno una ragazza di 22 anni, entrata ieri in ospedale. Le prime fiamme furono scorte verso mezzanotte da uno dei guardiani. Fu dato l'allarme. Il rogo divenne presto un inferno e dura, spesso eroica, fu la lotta delle infermiere e dei pompieri per salvare le pazienti. Le vampe ardevano più violente proprio nel « Reparto Beech ». Il dormitorio con le 42 inferme era chiuso a chiave. Era una normale precauzione, si afferma: per impedire alle più irrequiete di allontanarsi durante la notte. Il regolamento prescrive però che un'infermiera debba restare accanto all'uscio per aprirlo in caso di necessità. Vi era tersero questa persona? All'ospedale dichiarano di sì: ma qualche giornale solleva dubbi. La questione è gravissima. Forse, se lasciate fuggire subito, le donne si sarebbero salvate. Cosa avvenne esattamente non è ancora chiaro. Si sa solo che una coraggiosa infer- tentò di entrare nel dormitorio ma dovette indietreggiare, soffocata dal fumo. Alcune delle 42 donne si calarono da una finestra e scesero lungo una scala di sicurezza: altre furono trovate svenute ma illese. Ma ne perirono 22 tra cui la ragazza di 22 anni, e 14 restarono ferite. L'incendio dilagò anche in altre sale, sia del «Reparto Beech» sia di altri reparti. Vi furono istanti di terrore. Ma. negli altri locali, i soccorritori domarono presto il rogo. L'inchiesta dovrà stabilire anche la causa della sciagura. Le fiamme cominciarono in un soggiorno del « Reparto Beech »: ma come originarono? La capo infermiera ha una sua teoria: « Le pazienti godono ora di maggiore libertà. Alcune fumano e, purtroppo, lasciano spesso' sigarette accese. E' un grosso rischio». Mario Cirieilo

Persone citate: Beech, Kenneth Robinson, Mario Cirieilo

Luoghi citati: Birmingham, Inghilterra, Londra, Manchester