Le costellazioni di marzo

Le costellazioni di marzo Le costellazioni di marzo Se il cielo di marzo, con le fulgide costellazioni invernali ormai declinanti verso Occidente, non può competere con quello dei mesi precedenti, vale almeno la consolazione della primavera ormai imminente: essa percorre da Sud a Nord — come un tiepido alito di vita — il j nostro Paese, pur con le sue contraddizioni, i mutamenti improvvisi, che spesso mettono a repentaglio la nostra salute. Se i lineamenti meteorologici del fenomeno sono incerti, gli astronomi hanno provveduto da tempo a fissare in modo preciso il volger delle stagioni: quando il Sole attraversa da Sud a Nord l'equatore celeste e passa per il cosiddetto punto d'Ariete, ha inizio, con la primavera astronomica, anche l'anno tropico, che è appunto quello riferito alle stagioni. A metter d'accordo l'anno tropico (che dura 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi) con Vanno civile, il quale naturalmente deve comprendere un numero intero di giorni, ci si provarono gli astronomi del I secolo a. C. (in particolare Sosigene alessandrino), instaurando il calendario giuliano, con un anno bisestile di 366 giorni dopo tre normali, e quelli del XVT secolo (specialmente il gesuita Cristoforo Clavio), introducendo alcuni perfezionamenti nel «mia ii y fama. \ a ** ..Tolto 'v» Z t.' Z r-r-r ••nww /7" . ' l «3» l \ 1. balena »- 'k. «i I e ossa \ .-21*21.,* V, I V • MGSKW Z /CHIOMA 01 \' srxrnK. \ racott I cotonici \ /\BOKkU,t UT calendario gregoriano, tuttora vigente. Quest'anno 1968 è fra quelli che aggiungono un giorno di più al troppo breve febbraio, per metter d'accordo il calendario con le stagioni. Il passaggio del Sole per il punto d'Ariete avverrà 11 20 marzo alle ore 13,17; ma della primavera ci accorgeremo soltanto dal cinguettio degli uccelli e dagli alberi fioriti, il che non avverrà necessariamente alla data dell'equinozio. Le cartine, diligentemente disegnate per l'orizzonte di Torino dal dott. F. Job del nostro Osservatorio, sono riferite alle ore 21 del 6 marzo ed alle ore 20 del 21 marzo. Esse mostrano che nella prima parte della notte brillano ancora le belle stelle di Orione, dell'Auriga, del Toro e dei Gemelli. Più avanti nella notte sale verso la sommità della vòlta celeste la costellazione più conosciuta di tutto il cielo, l'Orsa Maggiore. Ne sono caratteristiche le 7 stelle che formano il « Carro » e dal loro nome latino « septem triones » ha avuto origine il termine « settentrione », che caratterizza quell'emisfero della Terra ove questa costellazione si vede quasi di continuo, e le parti di esso più vicine al polo, ov'essa rimane quasi sempre vicina allo zenit. Il « carro » è prezioso come riferimento fra le stelle, perché — prolungando le prime due sue stelle — si trova la Polare e quindi la direzione Nord. Nella direzione opposta, prolungando il timone leggermente arcuato del « carro », si arriva alla stella Arturo (in greco: « il guardiano dell'Orsa»), più rossa,, ma altrettanto luminosa di Capella, Per ehi vuol conoscere il cielo stelletto che si vede ancor bene verso Ovest. Molto evidenti — verso Sud — Procione (in greco: « la stella che precede il Cane », perché sorge poco prima di Sirio, la prima stella del Cane maggiore), sotto i Gemelli; Regolo, la prima stella del Leone e Giove, questi ultimi assai vicini fra loro e visibili tutta la notte. Più a oriente sorge la costellatone della Vergine, nella quale — con un modesto binocolo — si potrà rintracciare Urano nelle migliori condizioni di osservabilità di tutto l'anno, mentre si avvicina a Beta Virginis, una stella modesta, ma rintracciabile senza difficoltà con l'aiuto della cartina n" 1. Urano, scoperto nel 1781 da Wilhelm Herschel, sarebbe — in teoria —- visibile anche a occhio nudo e probabilmente molti astronomi del XVII e del XVIII secolo l'avevano già visto coi loro modesti cannocchiali; ma la sua troppo lenta peregrinazione fra le stelle aveva nascosto la sua vera natura di pianeta. A parte Giove, 11 mese di marzo non promette gran che in fatto di visibilità dei pianeti: Marte e Saturno vanno perdendosi nelle luci della sera, Venere in quelle dell'alba ed anche Mercurio sarà difficilmente osservabile, sebbene il 13 di marzo si trovi alla massima distanza prospettica (elongazione) dal Sole. Mario G. Fracastoro Direttore dell'Osservatorio estronomico di Torino f

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