Duecentomila camion fermi Gravi danni per l'economia
Duecentomila camion fermi Gravi danni per l'economia Duecentomila camion fermi Gravi danni per l'economia Migliaia di tonnellate di merci bloccate nei magazzini e depositi - Ridotti i rifornimenti ai mercati generali, agli ospedali, agli alberghi - Parecchie aziende costrette a sospendere le consegne dei prodotti finiti - Gli autotrasportatori sollecitano, tra l'altro, l'uguaglianza di condizioni per tutti i mezzi di trasporto e nuove norme sulla portata degli autocarri (Nostro servizio particolare) Roma, 26 febbraio. Duecentomila autotreni, camion, autoarticolati e autocisterne sono fermi dalla mezzanotte scorsa in tutta Italia, esclusa la Sicilia, in seguito alla sospensione dell'attività in 140 mila aziende di autotrasporto che occupano settecentomila lavoratori. La manifestazione si concluderà alle ore ventiquattro di mercoledì, ma le due associazioni del settore — l'Anita e la Pai — hanno già previsto altre agitazioni per sollecitare la soluzione di urgenti problemi. Fin dall'inizio, le conseguenze della paralisi degli autotrasportatori sono state assai gravi. Migliaia di tonnellate di merci sono rimasti accumulati nei depositi. I prodotti deperibili rischiano di deteriorarsi. Sono mancati i grossi rifornimenti ai mercati generali, ai complessi alberghieri, agli ospedali e ai collegi. Parecchie industrie sono state costrette a sospendere le consegne dei prodotti finiti. Salvo casi di particolare urgenza sono stati differiti anche i servizi di trasloco. I trasportatori stranieri non sono stati assistiti nelle operazioni di dogana. Al termine dell'agitazione il danno per l'economia del paese sarà notevole, poiché le aziende di autotrasporto assicurano il recapito di circa il 70 Va delle merci. Particolarmente colpiti, oltre all'industria, i settori agricolo e commerciale L'Anita (Associazione nazionale trasporti automobilistici) e la Pai (Federazione autotrasportatori italiani) hanno ribadito, in occasione dell'inizio della manifestazione, l'esigenza di adottare una serie di provvedimenti ritenuti ormai « indifferibili ». « Il contributo degli autotrasportatori all'economia nazionale — rilevano le due associazioni — è di capitale importanza e diventa sempre più determinante. Senza i trasporti su strada, così rapidi, convenienti e capillari, la pròduzìonc nazionale subirebbe gravi danni. Si tratta di un servìzio indispensabile reso a tutta la comunità. Gli autotrasportatori non vogliono protezionismi o favoritismi. Chiedono il rispetto dei loro diritti, il riconoscimento del lavoro che svolgono. Vogliono una moderna politica dei trasporti, quale è richiesta dalla attuale situazione dell'economia italiana ed europea ». L'Anita e la Fai chiedono: 1) l'uguaglianza di condizioni per i vari modi di trasporto, senza protezionismi a favore delle ferrovie dello Stato, garantendo — secondo i principi comunitari — la libertà di scelta dell'utente ed impedendo l'ingerenza dei sindacati dei ferrovieri nella disciplina del trasporto su strada; 2) il riconoscimento della rappresentativa delle associazioni di categoria dei vettori e l'inclusione dei loro rappresentanti in tutti gli istituti, organi e commissioni nazionali ed internazionali, che hanno per oggetto la politica dei trasporti; 3) l'istituzione dell'albo professionale dei trasportatori come « mezzo più efficace per la disciplina dell'attività »; 4) la modifica delle norme contenute negli articoli 32 e 33 del Codice della strada, concernenti i pesi e le dimensioni dei veicoli industriali, con la garanzia della rivalutazione dei veicoli in usò e con la concessione di crediti allo specifico scopo di agevolare la sostituzione dei mezzi di trasporto, in specie per le imprese artigiane; 5) la concessione di facilitazioni fiscali e la limitazione del prezzo dei pedaggi sulle autostrade; 6) la repressione di ogni sovraccarico con l'applicazione delle disposizioni vigenti e l'accoglimento delle proposte avanzate, affinché sia consentito il sollevamento del terzo-quarto asse per gli autocarri. Il ministro dei Trasporti Scalfaro aveva dato nei giorni scorsi alcune garanzie, ma le due associazioni non le hanno ritenute sufficienti. e. f. Cominciata ieri la protesta degli autotrasportatori
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