Quando l'intestino è «pigro»

Quando l'intestino è «pigro» IL CONSIGLIO DELLA SETTIMANA Quando l'intestino è «pigro» Pare che lo stesso Voltaire affermasse che « un no sulle labbra di chi ha il do no di essere esente da stipsi (o stitichezza) cronica ha più grazia di un sì sulla bocca di un sofferente di tale malanno ». Ciò significa che i « ritardatari — se non addirittura scioperanti — dell'intestino » riverberano nel l'espressione del volto le sof ferenze dell'increscioso stato viscerale. Non è tanto una certa tintr» che la loro cute può assumere a lungo andare, quanto l'umor nero e l'inquietudine o addirittura una discreta ansia ciò che talora li marca. Sì svariate sono le forme di stipsi, che il problema terapeutico, vuoi che il difet to sia condizionato particolarmente da disturbi di progressione nel lume intestinale del materiale evacuativo, oppure in modo speciale da difficoltà dolla evacuazione stessa, str* in sostanza nel chiarire la forma del singolo caso. Nella pratica, oltre il fattore fondamentale da ricercare soggetto per soggetto, è frequente trovarne altri concasuali: errori dietetici, anomale abitudini familiari e sociali. Tra gli errori della vita moderna citiamo la fretta, quella frettolosità che nega l'« abitudine dell'ora »; la quale dovrebbe essere regola costante per una necessità quotidiana. Rimandando da un'ora all'altra, da un giorno all'altro, si reprime un impulso istintivj dapprima; si annulla dipoi il gioco di benefici riflessi; si perviene infine a sregolare la stessa correlazione dei necessari movimenti intesti nali. Però se la fretta gua sta, altrettanto induce al malanno la vita sedentaria. Né si dimentichi che qualche volta il meccanismo del la stipsi cronicizzata è favorito dal concorso di fattori psicogeni. Nessuna cura avrebbe effetto allora senza la partecipazione di un intervento psicoterapico e psicofarmacologico. C'è anche di più. Sia pure eccezionalmente il malanno può essere di genesi psicosomatica pura, cioè dipendente da un conflitto emotivo di cui il portatore non si rende conto. Difatti la possibilità che alle volte l'eco morbosa di un angoscioso stato d'animo si confini pure in una funzione intestinale è stata dimostrata dalla guarigione di alcuni casi mediante la risoluzione dell'inconscio turbamento mentale. Assurdo è, pertanto, nella stipsi cronicizzata ostinata ricorrere indiscriminatamente all'uso ed abuso di farmaci per sentito dire. All'inefficacia essi potrebbero, d'altronde, associare talune sofferenze locali o generali; tanto che oggi si parla anche della possibilità di una « malattia da lassativi ». doc.

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