L'Inghilterra elimina la Scozia dalla Coppa Europa delle Nazioni

L'Inghilterra elimina la Scozia dalla Coppa Europa delle Nazioni di Glasgow un prezioso 1-1 L'Inghilterra elimina la Scozia dalla Coppa Europa delle Nazioni Dominio dei campioni del mondo - Reti di Peters e di Hughes - Nel finale Cooke per poco non beffa gli inglesi con una rete in extremis - All'incontro ha assistito il tecnico degli azzurri Valcareggi (Dal nostro inviato speciale) Glasgow, 24 febbraio. Tutta la disperata passione dei tifosi scozzesi, gridata per novanta minuti nel vetusto ed ampio stadio di Hampden Park, tra uno sventolio di bandiere con la croce di Sant'Andrea ed i lamentosi suoni di cornamuse, non è valsa a sconfiggere i calciatori dell'Inghilterra, « i presuntuosi invasori venuti dal sud », come erano stati definiti i bianchi con una enfasi pittoresca non scevra di esagerazioni dovute al tifo. L'attesissima partita di Glasgow è finita con un pareggio, uno a uno. L'orgoglio scozzese non ne esce umiliato, ma il risultato basta all'Inghilterra per entrare al posto dei rivali nei quarti di finale della Coppa Europa delle Nazionali, dove si batte- rà prossimamente con la Spagna. Nella Scozia si sono fatti luce, in una serie di straordinari « a solo » due campioni finora poco valutati: l'ala destra Cooke ed il centravanti Hughes che sostituiva l'infortunato Gilzean. Ma la loro classe non è stata sufficiente per superare il gioco di squadra, affiatato, sicuro e senza cedimenti della formazione inglese campione del mondo. I tecnici osservano che la formazione di Ramsey avrebbe meritato una vittoria netta, anche con un paio di reti di scarto e di questo parere è anche il selezionatore italiano, Valcareggi, che ha assistito in tribuna all'incontro. « I Campioni del mondo — egli ha detto — sono stati all'altezza della loro fama. Formano una delle più belle e forti squadre che si possano ammirare oggi negli stadi sportivi ». Vi è stato qualche accenno di gioco duro, data l'accesa rivalità delle due compagini: ma l'arbitro olandese ha punito puntigliosamente ogni fallo. Anche quelli involontari dovuti alle condizioni ingannevoli del terreno. Vi era infatti una patina di fango sdrucciolevole su un fondo ancor più scivoloso perché gelato. L'Inghilterra è andata in vantaggio per prima al ventesimo minuto. Il terzino Wilson, spintosi in profondi tà, ha raccolto un pallone di testa e lo ha passato indietro all'ala Peters, per « schiarire il campo », come dicono qui. Peters ha aggirato McNeill, scartandolo ed ha battuto il portiere Simpson con un tiro, bellissimo Ne è seguita una rabbiosa reazione scozzese. L'Inghilterra, forse stupita dalla stessa facilità con cui era passata in vantaggio, ha rallentato il ritmo ed il pareggio scozzese, al 38' è stato più casuale che voluto. Lennox ha fatto spiovere la sfera su un gruppo di teste radunate nell'area di rigore inglese: quella di Hughes si è alzata più delle altre ed ha colpito il pallone indirizzandolo verso la rete, dall'alto in basso. Era un tiro debole e lento, ma il portiere Banks scivolò nello spiccare il salto e si lasciò fuggire la sfera che rotolò alle sue spalle. Uno a uno, e il punteggio non sarebbe più cambiato. Ciò non significa che la lotta si sia poi attenuata. Cornamuse, urla e bandiere continuarono ad incitare la Scozia: ma l'Inghilterra dominava. La sua supremazia si protrasse fino a dieci minuti dal termine sia pur senza concretarsi, per mera sfortuna. A quel punto gli uomini di Ramsey si chiusero in difesa, a protezione dell'utile pareggio. E fu un errore: per poco, infatti, Cooke non ottenne una clamorosa e beffarda vittoria in zona Cesarmi, tra il giubilo di 134 mila spettatori (gli inglesi presenti erano pochi e prudentemente silenziosi). Carlo Cavicchioli Scozia: Simpson; Gemmell, Me Kinnon; Me Neill, McCreadie, Grieg; Bremner, Cooke, Johnston, Hughes, Lennox. Inghilterra: Banks; Newton, Nabone; Moore, Wilson, Mullery; Charlton, Peters, Ball, Summerbee, Hurst.