Appello al Consiglio comunale Rompere l'immobilismo di Torino

Appello al Consiglio comunale Rompere l'immobilismo di Torino Per risolvere i grandi problemi delle città Appello al Consiglio comunale Rompere l'immobilismo di Torino L'opinione pubblica attende che i partili di centro-sinistra, superate le divergenze delle correnti, diano nuovo slancio alla Giunta - Monito all'opposizione: la sua funzione è indispensabile, ma deve consistere in critica costruttiva, non ostruzionismo - Dichiarazioni del sindaco e dei rappresentanti de, psu, pli e pei Abbiamo detto ieri ohe la colpa della difficile situazione amministrativa di Torino risale in parte alle divergenze che esistono nella maggioranza, in parte all'ostruzionismo dell'opposizione. Il risultato è la stasi preoccupante della vita civica. In tutti i partiti possono esistere contrasti, anche se le idee sono affini. Ma quando questi attriti si ingigantiscono e si perpetuano, provocano danni che si traducono in perdita di tempo e di pubblico denaro. Perché l'urto di opinioni non blocchi il congegno amministrativo, occorre che la consapevolezza delle correnti ponga limiti ai dissidi. Purtroppo l'immobilismo pesa da lungo tempo sulla vita amministrativa torinese. Realizzazioni importanti e necessarie previste dal programma del centro sinistra non sono nemmeno cominciate. Lo diciamo con franchezza. Il prossimo anno si avrà il rinnovo del Consiglio: è necessario che la Giunta di centro-sinistra, finalmente unita, superi i contrasti interni dei due partiti e lavori concorde e con energia, per il bene di Torino. E l'opposizione? Se non esistesse o se fosse imbavagliata, la democrazia non sarebbe possibile. Ma il suo compito è la critica costruttiva, non l'ostruzionismo. Del resto tutti i consiglieri sono stati eletti per collaborare al progresso civico, non per assecondare il gioco politico dei partiti., Che pensano i nostri amministratori di questo tirare avanti tra crisi, litigi e verifiche, in un'inerzia che non torna a onore di nessuno? Il Sindaco ci ha detto: « Io penso che mi si vorrà dar atto di essere mosso solo da un senso di responsabilità verso la città nel rinnovare a tutto il Consiglio comunale l'invito ad affrontare senz'altro, pur nel contrasto delle diverse posizioni, i problemi amministrativi che ci attendono, e di verificare su quelli la volontà e l'impegno della Giuita. Il bilancio è iscritto all'ordine del giorno e la discussione di esso potrà essere ampia e approfondita proprio sul terreno dei problemi comunali ». Per i de il capogruppo dott. Valente ci ha dichiarato: « I rilievi fatti da " La Stampa " sulle opere comunali che attendono soluzione preoccupano i partiti di maggioranza e, ritengo, anche quelli di opposizione. Questi ultimi — come naturale nel libero gioco democratico — vorrebbero ognuno una nuova Giunta, diversa dall'attua le, ma non si vede quali possano essere le alternative perché la Giunta di centro-sinistra non può in realtà essere sostituita da formule nuove. Se ci si convincesse di questo, sarebbe mollo più lacile ridurre le polemiche all'essenziale: con vantaggio degli interessi cittadini ». Per i socialisti, l'on. Mussa Ivaldi afferma: « Quanto è avvenuto a Torino fa parte di un aspetto generale del momento politico di questi ultimi anni. C'è una specie di frattura tra i problemi che tengono occupata la classe dirìgente politica e i proble¬ mi che interessano il Paese. Bisogna che i partiti lo capiscano, e pur non trascurando le loro questioni, si rendano conto di quello che il Paese chiede. Il che non vuol dire eludere i problemi politici, ma vederne i riflessi e le conseguenze in termini concreti di vita amministrativa ». Il sen. Magliano soggiunge: «L'ostruzionismo dell'opposizione non mi sorprende: è evidente che l'opposizione fa il suo mestiere. La maggioranza non può pretendere che siano gli altri a risolvere i suoi problemi, deve essere lei ad imporsi. Noi socialisti avevamo già avvertito una carenza di energia e 10 avevamo detto, ma forse non siamo stati capiti. Adesso siamo pronti a riprendere 11 cammino con forza, insieme con la de, nell'ambito del centro-sinistra. Ho fiducia che le cose andranno bene e che, nell'interesse della città, tutti i partiti vorranno collaborare con noi ». A nome dei liberali il segretario dott. Arcari respinge ogni responsabilità dell'immobilismo. « Tutte le polemiche che si sono svolte in Consiglio dall'avvento del centrosinistra sono state suscitate dalla maggioranza, sia per gli aperti dissidi interni che caratterizzano la de e il psu, sia per le divergenze di carattere programmatico che dividono i due partiti. Per quanto riguarda il pli ricordo che nelle rare occasioni in cui ci è stato consentito di fare dell'amministrazione in quanto non vi erano in quel momento inutili polemiche scatenate o dalla sinistra o dalla destra democristiana, o dagli autonomisti socialisti o dai fautori del Sindaco contro i non fautori, abbiamo sempre dato il nostro voto, sovente determinante, a tutti i provvedimenti che ritenevamo opportuni per il bene di Torino e quindi possiamo respingere a testa alta ogni accusa di ostruzionismo in sede consiliare ». Diego Novelli per i comunisti dice: « Le ragioni dell'immobilismo della Giunta risiedono nei contrasti tra i gruppi che dovrebbero sostenerla (de e psu) e nella mancanza di una maggioranza stabile. Circa il preteso "ostruzionismo dell'opposizione" che impedirebbe la realizzazione di opere urgenti e necessarie voglio riferirmi a soli tre casi citati ieri da "La Stampa": 1) ospedale Martini: nel '51 V amministrazione Coggiola aveva predisposto il progetto, l'area e il finanziamento. Oggi, dopo 17 anni, l'Ospedale non è ultimato; chi ha governato Torino in questi 17 anni: la de o i comunisti?; 2) mattatoio: nel '58 era pronta l'area (corso Grosseto), il progetto e il finanziamento. Gli assessori competenti (de) si dimenticarono di rinnovare il decreto di esproprio delle aree e tutto andò in fumo compresi i 300 milioni pagati per interessi passivi sul mutuo contratto; 3) spazzature: venne varata, sempre da giunte de, il progetto dell'Urbiochimica, la società che fallì miseramente La città ci ha rimesso 3 miliardi di lire e si ritrova con l'attuale disservizio. Il nostro gruppo non ha mai ostacolato la realizzazione di opere necessarie alla città, semmai le ha sollecitate invano ». Dopo tante dichiarazioni di buona volontà, è lecito sperare che gli ottanta uomini del Consiglio, della maggioranza o dell'opposizione, trovino il modo di fare almeno un po' di strada insieme. La devono fare non solo per i rispettivi partiti, ma per la città che assiste infastidita e inquieta a questa situazione di incapacità amministrativa.

Persone citate: Arcari, Diego Novelli, Magliano, Mussa Ivaldi

Luoghi citati: Torino