Condannato a quattordici anni l'uomo che uccise il suo bimbo

Condannato a quattordici anni l'uomo che uccise il suo bimbo Alla Corte d'Assise di Genova Condannato a quattordici anni l'uomo che uccise il suo bimbo Gli fece battere il capo sul divano - I giudici gii hanno inflitto 13 anni per omicidio preterintenzionale e un anno e due mesi per maltrattamenti alla moglie (Dal nostro corrispondente) Genova, 22 febbraio. Salvatore Nicastro, il materassaio ventiseienne accusato di aver provocato la morte del figlioletto Giovanni, di sei mesi, è stato condannato a quattordici anni e due mesi di reclusione e a due anni di libertà vigilata. La Corte d'Assise di Genova lo ha riconosciuto colpevole di omicidio preterintenzionale e di maltrattamenti alla moglie Rosa Di Marzo. Per il primo reato gli ha inflitto 13 anni, per il secondo un anno e due mesi. Il P. M. che aveva chiesto 24 anni di reclusione ha già annunciato il ricorso in Appello. La quinta e ultima udienza del processo è stata impegnata dalle arringhe dei difensori, gli avvocati Romualdo Caruso e Luca Ciurlo. Il primo ha sostenuto che la moglie dell'imputato Rosa Di Marzo non è molto attendibile quando accusa il. marito di aver ucciso il figlioletto sbattendolo contro la spalliera d'un divano perché infastidito dal suo pianto. Il patrono ha cercato di avvalorare le giustificazioni offer- te dal Nicastro: « Schiaffeggiai mia moglie, lei alzò le mani per ripararsi e fu allora che il piccino, scivolando dalle sue braccia, cadde sulla spalliera » per sostenere la tesi dell'omicidio colposo. L'avv. Luca Ciurlo ha invece impostato la discussione sull'esame psicologico dell'imputato e dei rapporti tra quest'ultimo e la moglie, per puntare alle concessioni delle attenuanti generiche e all'esclusione della aggravarle dei futili motivi e ciò al fine di alleggerire la pesante richiesta del pubblico ministero. Prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio. Salvatore Nicastro si è alzato in piedi e ha dichia rato: « Tutto quello che ha detto mia moglie è falso. Confermo che s'è trattato di una disgrazia ». Salvatore Nicastro e Rosa Di Marzo si unirono in matrimonio nel 1964, ma la loro unione non fu preceduta dal fidanzamento: fu infatti l'opera d'un sensale e si rivelò sbagliata fin dal principio. Cinque giorni dopo le nozze vi fu la prima lite. Il 5 giugno 1965 nacque Giovanni, ma la situazione non migliorò. Salvatore rimproverava alla donna di aver voluto il bambino per tenerlo più legato a sé. Le liti si moltiplicarono e più d'una volta il siciliano alzò le mani sulla moglie. La sera del 19 novembre 1965, durante un ennesimo diverbio, avvenne la tragedia: « Mentre litigavamo — ha raccontato Rosa Di Marzo ai carabinieri — Giovannino si mise a piangere. Mio marito allora gli diede uno schiaffo per farlo tacere, ma il bambino continuò. Allora Salvatore lo prese e gli fece battere il capo contro la spalliera del divano ». ' La donna vide 'Il figlioletto impallidire e tacere: si avventò sul marito gridandogli «assassino», quindi, . accompagnata dg.Ua cognata, portò il bimbo all'ospedale Gaslini. dove il piccolo morì dodici ore dopo. Minacciata dal Nicastro, disse: « Il bambino è caduto dal divano mentre facevo i lavori domestici » e fu creduta. Poi cominciarono i sospetti e alla fine la donna raccontò la verità. "' f. d.

Luoghi citati: Genova