Contrastanti reazioni in Svezia per il difficile film di Bergman

Contrastanti reazioni in Svezia per il difficile film di Bergman Ingmar Bergman con Liv Ullman, la bella attrice norvegese protagonista dell'«Ora dei lupi». Per lei il regista, a 49 anni, si è diviso dalla quarta moglie (Telefoto) (Dal nostro corrispondente) Stoccolma, 20 febbraio. L'ora dei lupi, il film di Bergman presentato ieri a Stoccolma, ha provocato reazioni molto contrastanti tra il pubblico e i critici. Il lavoro viene giudicato da qualcuno bellissimo e grandioso, mentre altri lo ritengono terribile e disumano; c'è chi parla di un Bergman in tono decisamente minore e chi invece assicura che mai prima d'ora il grande regista svedese aveva prodotto un simile capolavoro. Non c'è alcun dubbio che L'ora dei lupi è un film difficilissimo da capire e si rivolge ad un pubblico raffinato ed esigente: questo è d'altronde nelle abitudini di Bergman. un regista incline ai sottintesi e sempre tentato di istituire paralleli con la sua opera precedente. In Persona, Elisabeth Volger cercò scampo e protezione in un mutismo assoluto, mentre Alma espresse i suoi sentimenti solo quando sì avvicinò spiritualmente all'ideale perduto e mai più ritroimto. Ne L'ora dei lupi il pittore Johan Borg (Max von Sydow), completamente immerso nelle allucinazioni, è alla disperata ricerca di protezione. Sua moglie Alma (Liv Ullman, ultima compagna del regista) può scegliere tra la vita normale e quella dei malati di mente, ma preferisce alla fine seguire il marito nel buio spirituale e tra i demoni dell'« ora dei lupi ». quella tra la notte e l'alba incipiente, quando i rimorsi attanagliano il cuore dell'uomo. Bergman ha voluto esprimere la quintessenza dell'affetto vero tra due persone Il suo messaggio, nel film attuale, sta forse in queste parole: « E' possibile amare sino ad identificarsi nei sogni tormentosi della persona che Contrastanti reazioni in Svezia per il difficile film di Bergman L'ora dei lupi da alcuni viene giudicato bellissimo, da altri terribile e disumano - Una donna sceglie la strada della pazzia per seguire fino in fondo il marito, vittima di allucinazioni simistico, ricco di varianti e di suggestioni, un organismo difficile ma anche stupendo, che pare tratto da pensieri di Strindberg, Faust e Poe messi insieme. Le difficoltà del protagonista a combinare i problemi della vita di tutti con i demoni ed i tormenti che lo travagliano costituiscono il risultato migliore del film: lo spasimo fisico e psichico dell'uomo si riversano sulla moglie e toccano un crescendo satanico che ha del fantastico e del pauroso. Rimane da chiedersi cosa potrà fare Bergman in avvenire: il suo genio creativo sembra avere toccato un limite estremo, al di là del quale forse non si può andare. Quando si pensa però che il grande regista è già all'opera con un nuovo lavoro. La vergogna, c'è da rimanere sgomenti e perplessi. Ma forse Bergman supererà ancora una volta se stesso, lasciando stupito l'intero mondo della cinematografia, che lo segue con immutato rispetto e passione. Walter Rosboch * Il regista sembra aver raggiunta un limite estremo si ama? Oppure il muro dla solitudine deve per sempre dividere chi vive nelgioia e chi vive nel terrore?Il film è romantico e pe

Luoghi citati: Stoccolma, Svezia