Raccolti fino a ieri 524 milioni e mezzo
Raccolti fino a ieri 524 milioni e mezzo ImA nostra sottoscrizione Raccolti fino a ieri 524 milioni e mezzo La riconoscente offerta per la Sicilia del Comune di Montabone (Asti) che durante l'alluvione dell'ottobre 1966 aveva ricevuto il sollecito aiuto dei lettori de « La Stampa », - Gli alunni di una scuola elementare di Sanremo scrivono: «I nostri soldi sono pochi, ma forse basteranno per comperare qualche indumento per i bambini siciliani» - Sempre da Sanremo un anonimo pensionato manda il suo assegno mensile (20 mila lire) Le «gocce di solidarietà» per i siciliani che il terremoto ha colpito negli af'^tti più sacri — la casa, la terra, il lavoro — si solici ormai trasformate in un fiume che attraversa tutta la penisola e tocca anche paesi lontani, oltre i confini tracciati dalla geografia ma non dalla fratellanza. Ieri a «La Stampa» sono pervenute altre numerose offerte, per 1.855.495 lire. Il totale della nostra sottoscrizione è salito a 524 milioni 587.695 lire. Il maggiore contributo è costituito dalle 200 mila lire della «Roger Bellon» di Sesto S. Giovanni, dalle 154 mila lire dei dipendenti dell'Utet di Torino, dalle ps.200 del Comune dì Mottalciata (frutto di una volontaria sottoscrizione patrocinata da quella civica amministrazione), dalle 130 ■mila degli operai, impiegati e direzione della Zincocelere di Torino, dalle 100 ■mila lire del «Gruppo anziani » dell'Istituto Bancario San Paolo (Torino). « Con commozione inviamo a "La Stampa" — scrive la signora Margherita Ferraris Costamyes — la somma di lire 106.500, quale contributo della popolazione di Montabone (Asti) e del Comune. La commozione non deriva soltanto dalla consapevolezza di aver adempiuto ad un grande dovere: essa ci palpita dentro per la piccola, modesta ma immensa gioia di aver detto, con questo gesto, la riconoscenza che da tanto tempo abbiamo nel cuore. Insieme con il modesto dono, baciamo le mani di quelli che a noi sono venuti — con le mani piene di soccorsi e di affetto — il 22 ottobre 1966, quando la furia degli elementi si era scatenata sul nostro paese. Permetti, cara "Stampa", che io dica a nome della popolazione che ho l'onore di rappresentare, che con il gesto di oggi la partita non è chiù sa. Preghiamo ardentemente Iddio che ci aiuti a camminare sotto la guida e nella scia di chi, come "La Stampa ", agisce soltanto per amore, con disinteressato slancio ». Commovente anche la lettera dello scolaro Donato Di Poliziano, che accompagna le 8500 lire della 4" elementare « Antonio Rubino » di Sanremo: « Cara "Stampa", la nostra classe ha raccolto questo poco denaro. Sapendo che sei stata cosi caritatevole e cosi pronta nell'aiutare i siciliani, noi lo mandiamo a te. In classe abbiamo letto l'affettuoso aiuto portato dai tuoi giornalisti a quella povera gente. Non abbiamo potuto spedire i | soldi prima, perché la maestra era ammalata. Sono pochi, i nostri soldi, ma per comperare qualche indumento per neonati basteranno ». E ancora da Sanremo, covie non sentirsi commossi, di fronte all'offerta di una mensilità della pensione (20 mila lire) da parte del lettore (o della lettrice) L. C. di Sanremo, che scrive: « Una mensilità di pensione per chi ha molto bisogno di aiuto in questo momento, cioè i terremotati di Sicilia. Tu arrivi dove nes suno arriva e tempestivamente oltreché con giustizia, senza distinzione di colore politico. Di te mi fido sempre, delle pastoie burocratiche mai. Cari saluti ». A conclusione di queste note — incomplete, per mancanza di spazio — citiamo anche l'offerta di 76.000 lire da parte del personale e dei ricoverati nell'ospizio-pensionato « Vittorio Emanuele II » di Piacenza e le 100 mila lire dell'Associazione medici condotti della provincia di Vercelli (e destinate alla vedova del dott. Biagio Marino, il medico condotto di Montevago morto sotto le macerie).
Persone citate: Antonio Rubino, Biagio Marino, Margherita Ferraris Costamyes, Poliziano, Roger Bellon, Vittorio Emanuele Ii
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