Un altro aiuto ai profughi giunti in provincia di Cuneo di Giorgio Lunt

Un altro aiuto ai profughi giunti in provincia di Cuneo lori abbiamo portato ancora un milione Un altro aiuto ai profughi giunti in provincia di Cuneo Il prefetto aveva chiesto a « La Stampa » un ulteriore contributo (due milioni erano già stati distribuiti) per i circa 200 sinistrati sparsi nei centri della provincia (Dal nostro inviato speciale) Cuneo, 15 febbraio. Nei giorni scorsi « La Stampa » aveva portato al prefetto di Cuneo, dott. Cenerino — come ai prefetti delle altre province piemontesi — un contributo di due milioni per le più urgenti necessità dei profughi che dalla Sicilia si sono rifugiati nei vari Comuni. Il dott. Cenerino aveva subito inviato alla direzione del giornale una lettera di ringraziamento e di apprezzamento « per l'iniziativa de « La Stampa » che tanti e generali consensi ha raccolto ovunque ». Alla lettera era allegato un prospetto sull'immediata ripartizione della somma tra 1 Comuni della provincia in base al numero dei profughi. Mezzo milione era stato assegnato ad Alba (dove i terremotati sono 52), trecentomila lire a Savigliano (i profughi sono 26), duecentomila a Sanfrè e Bra (che accolgono complessivamente 28 profughi), le rimanenti 800 mila lire sono state suddivise tra Cuneo, Ceva, Diano d'Alba, Monasterolo di Savigliano, Moretta, Corneliano d'Alba, Margarita, Mondovì, Saluzzo, Morozzo. Grazie allo slancio dei lettori, la « provincia granda » ha potuto alleviare il disagio delle famiglie affluite dall'Agrigentino e dal Trapanese nell'ansia di sottrarsi al pericolo di nuove scosse telluriche e di ricostruire il focolare distrutto. Successivamente il dott. Cenerino aveva fatto pervenire al giornale un'altra lettera: « Mi piace segnalare che numerose amministrazioni comunali di questa provincia, aderendo al mio invito per concreti aluti ai terremotati siciliani, hanno deliberato cospicue elargizioni destinandole al fondg istituito presso «La Stampa». In vista delle continuate, pressanti necessità dei circa 200 profughi siciliani sfollati in questa provincia, ì cui abitanti hanno generosamente corrisposto all'appello de a La Stampa», vorrei prospettare la possibilità di ottenere una ulteriore erogazione di fondi che destinerei, come ho già fatto per la precedente rimessa di due milioni di lire, ai Comuni nel quali hanno trovato provvisoria sistemazione i nuclei familiari qui giunti da Trapani e Agrigento. Grato per l'attenzione che si vorrà riservare alla mia richiesta, invio il mio particolare saluto». L'appello è stato prontamente accolto. Oggi abbiamo consegnato al prefetto di Cuneo un altro milione di lire. Nel rinnovare il'plauso e la gratitudine per l'efficacia dei soccorsi ai terremotati — sia in Sicilia sia nei vari centri del Piemonte — 11 dott. Cellerino ha esposto la, situazione attuale dei profughi nel Cuneese. « Poch-issimi chiedono dì fruire del viaggio gratuito verso il paese d'origine. La loro casa è distrutta o inabitabile, il timore dì altre scosse è ancora vivo, la prospettiva di rientrare nelle tendopoli o nei "centri dirac- coita" non spinge certo queste famiglie ad iutraprendere il cammino del ritorno. Si riscontra piuttosto un trasferimento nell'ambito della provincia. I nuclei che si erano rifugiati — presso parenti o compaesani — net Comuni che offrono minori possibilità di alloggio e di lavoro, cercano di sistemarsi nelle località più popolose e importanti, dove sono concentrate le industrie. Questa fluttuazione non alleggerisce il problema dell'assistenza, perché finisce col pesare sui centri in cui ì profughi aumentano. Comunque, gli sforzi coordinati e l'appoggio della. Croce Rossa, della Poa e di altri enti ci hanno consentito di aiutare nel miglior modo possibile quanti attendono da noi un conforto morale e materiale». Il terzo milione consegnato oggi sarà utilizzato con la stessa sollecitudine, suddividendolo tra i centri della provincia Con criteri di equanimità é tenendo conto dei singoli bisogni. I profughi non pretendono di continuare a vivere di sussidi, che del resto non potrebbero essere corrisposti a tempo indeterminato. Sono venuti al Nord sotto la spinta del terrore e della perdita dei loro pochi beni, non chiedono che un tetto sicuro e un'occupazione per mantenere moglie e figli. Il modesto contributo de «La Stampa» non risolve i loro problemi, tuttavia aiuta a sopportare l'attesa e a sentirsi meno sconfortati qualora l'inserimento nella vita produttiva ritardi, per motivi estranei alla comprensione e allo spirito di fratellanza che animano le nostre genti. Giorgio Lunt -4-

Persone citate: Cellerino, Moretta, Saluzzo