Scontro nella notte presso il Mar Morto

Scontro nella notte presso il Mar Morto Tra israeliani e terroristi arabi Scontro nella notte presso il Mar Morto Nove caduti: 8 sabotatori arabi e un militare d'Israele Tel Aviv, 14 febbraio. Otto sabotatori arabi e un soldato israeliano sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco a Nord del Mar Morto, nel territorio occupato dagli israeliani. Sale così a 25 il numero dei sabotatori uccisi dagli israeliani negli ultimi dieci giorni. La sparatoria, che ha avuto luogo ieri notte, è stata intensificata da raffiche di mitragliatrice sparate dall'altra riva del Giordano dalle truppe regolari arabe. Il ministro della Difesa israeliano, gen. Moshe Dayan, ha dichiarato oggi che Israele non può accettare una situazione in cui mentre la « tregua » è in atto lungo le sue frontiere, atti di sabotaggio ed azioni terroristiche avvengono all'interno del Paese. Un portavoce del ministero della Difesa ha precisato che Dayan, parlando con il capo degli osservatori dell'Onu, gen. Odd Bull, ha detto: «Noi non possiamo accettare che il " cessate il fuoco " venga osservato lungo la linea di confine mentre all'interno del nostro Stato avvengono sabotaggi ed atti di terrorismo ». Il ministro della Difesa ha aggiunto che la « tregua » raggiunta nello scorso giugno riguarda non solo i confini ma anche i territori da loro delimitati. Il portavoce israeliano ha aggiunto che al gen. Eull è stato richiesto di inviare su questo argomento un messaggio al segretario generale dell'Onu e ai Paesi arabi. Ieri, nel corso di un dibattito al Parlamento israeliano, il gen. Dayan aveva definito « estremamente grave » l'appoggio militare e morale fornito dalla Giordania agli atti di terrorismo e di sabotaggio oltre confine. (A. P.)

Persone citate: Dayan, Moshe Dayan, Odd Bull

Luoghi citati: Giordania, Israele, Tel Aviv