Il governo sostiene la proroga di sgravi fiscali alle fusioni
Il governo sostiene la proroga di sgravi fiscali alle fusioni Dichiarazioni alla Camera del sottosegretario all'Industria Malfatti Il governo sostiene la proroga di sgravi fiscali alle fusioni Occorrono aziende più grosse per competere sui mercati mondiali - In Italia l'85 per cento delle imprese hanno meno di 50 dipendenti - Senza le agevolazioni tributarie, il costo delle concentrazioni è proibitivo (Nostro servizio particolare) Roma, 13 febbraio. A nome del governo il sottosegretario all'Industria Malfatti ha risposto oggi, alla Camera, alle critiche rivolte dall'estrema sinistra al disegno di legge che proroga a tutto il 1970 le agevolazioni fiscali per la fusione e concentrazione delle società. Malfatti ha ritenuto di non dover insistere sulla necessità delle concentrazioni e delle fusioni per dare maggiori dimensioni e maggiore forza competitiva alle nostre aziende in campo europeo e mondiale. Tale necessità, a giudizio del governo, non ha bisogno di essere ulteriormente sottolineata, se si pensa che in Italia la polverizzazione aziendale è tale che le imprese con meno di 50 addetti rappresentano V85 per cento del totale. Il sottosegretario si è chiesto invece se questo processo di rafforzamento può avvenire in base alle norme fiscali vigenti. Egli ha osservato che la fiscalità ordinaria farebbe pesare sulle concentrazioni un costo proibitivo. Per questa ragione, fin dal 1965, il governo ha disposto un diverso trattamento tributarlo, consistente principalmente nella determinazione di una misura fissa per l'imposta di registro. Malfatti ha rilevato che la conquista di maggiori dimensioni si pone anche per le grandi imprese, come hanno riconosciuto per il settore meccaraco i sindacati Fiom e Firn. Tuttavìa, delle agevolazioni tributarie si avvantaggeranno, prevalentemente, le piccole e medie aziende. Rispondendo infine alle critiche dei comunisti sull'insieme della politica economica del governo. Malfatti ha dichiarato che il provvedimento per facilitare le fusioni e le concentrazioni non è stato concepito isolatamente dal governo, ma insieme con la legge per la tutela della libertà di concorrenza e con quella per la riforma delle società per azioni, regolarmente presentate al Parlamento. Il sottosegretario ha anche replicato ai liberali che chiedevano di ammettere ai benefici le società irregolari, dichiarando che tale ammissione potrà essere presa in considerazione quando tali società avranno regolarizzato la posizione fiscale, f. d. 1.
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