Fallimenti e protesti cambiari diminuiti in dicembre a Torino
Fallimenti e protesti cambiari diminuiti in dicembre a Torino La relazione mensile della Camera di Commercio Fallimenti e protesti cambiari diminuiti in dicembre a Torino Stabile il costo della vita; in aumento le vendite al minuto, per la consueta ripresa di fine anno - Per l'industria andamento sostenuto, tenuto conto delle ripercussioni stagionali - Sempre incerto il settore tessile L'economia torinese in dicembre — secondo la relazione mensile della Camera di Commercio — ha conservato l'andamento sostenuto dei mesi precedenti, pur accusando, come ogni anno, l'influenza negativa dei fattori stagionali, soprattutto in certi settori, come l'automobile e l'edilizia. Per quest'ultima, tuttavia, è proseguito l'aumento delle progettazioni, che permette di contare su un consolidamento della ripresa già registrata prima dell'inverno. Netto miglioramento per i protesti cambiari ed i fallimenti, settori che possono sembrare di secondaria importanza, ma che invece assumono un certo significato, come indici della congiuntura. In dicembre, nella provincia di Torino, si sono levati protesti per un totale di 2,14 miliardi di lire, contro 2,54 di novembre (— 15,82 0A) e 2,34 del dicembre 1966 (—8,46 "/o). Si sono avute 26 dichiarazioni di fallimento, di fronte a 42 di novembre ed a 33 del dicembre 1966. I mercati al dettaglio torinesi hanno beneficiato della consueta ripresa di fine anno. Presso i negozi tradizionali, Je vendite, pur raggiungendo un volume nettamente superiore a quello di novembre, hanno appena eguagliato il livello del dicembre del 1966. Nei grandi magazzini, invece, gli scambi sono saliti del1*81,27 "A rispetto a novembre e del 3,52 "'o nei confronti dell'ultimo mese del 1966. Non si sono avute variazioni apprezzabili nei prezzi al minuto. Secondo i primi calcoli, in dicembre l'indice del costo della vita della città di Torino non è variato. Nei prezzi all'ingrosso si è avuto invece un rincaro dello 0,1O0*. Nel commercio di esportasione, per motivi stagionali gli invii all'estero di autoveicoli, accessori e parti di ricambio per autoveicoli e qualche altro prodotto meccanico sono sensibilmente diminuiti. Cosi, anche se gli aperitivi, i dolciumi ed altri manufatti industriali hanno realizzato incrementi, le esportazioni complessive torinesi non hanno raggiunto i risultati del novembre e forse neppure quelli del dicembre 1966. II calo nelle esportazioni non sempre è stato neutralizzato dall'aumento della domanda interna. La produzione siderurgica, anche per il minor numero di giornate lavorative, ha segnato qualche flessione rispetto a novembre, quando nella provincia di Torino si erano prodotte 166.833 tonn. di materiali siderurgici, contro 188.443 dell'ottobre (—11,47 per cento) e 177.066 (—5,78 per cento) del novembre 1966. Anche l'industria automobilistica ha risentito della « bassa stagione ». In dicembre sono stati prodotti, in Italia, 82.146 autoveicoli, contro 128.287 di novembre (—35.97 per cento) r 95.218 del dicem bre 1966 (— 13.73 per cento); sono stati immatricolati in Italia 53.855 autoveicoli nuovi di fabbrica, contro 79.299 del novembre 1967 e 61.330 del dicembre 1966. Quest'ultimo mese, tuttavia, aveva fruito delle maggiori immatricolazioni dovute alla sostituzione degli autoveicoli danneggiati dalle alluvioni. Soltanto i settori della meccanica per la produzione di macchine operatrici e non elettriche hanno realizzato qualche incremento produttivo. Le carrozzerie ed i comparti dei trattori, compressori, minuterie, arredi metallici éd elettromeccanica hanno invece conservato le posizioni del mese precedente, mentre gli altri settori hanno subito leggere contrazioni. Il comparto tessile ha continuato a presentare un andamento poco soddisfacente. Tra le industrie connesse alla tessile, i calzifìci ed i maglifìci hanno conservato aspetti favorevoli; nel settore dell'abbigliamento è perdurata una lieve tendenza regressiva. L'edilizia, con l'inizio della stagione invernale, è entrata nel periodo di minore attività. Le progettazioni, tuttavia hanno continuato a presentare un sensibile miglioramento: i progetti hanno riguardato 8.181 vani contro 7.674 del mese precedente. Le industrie del legno e dei materiali da costruzione hanno mantenuto la produzione sui discreti livelli del novembre.
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