Ancora contrasti nella dc Si profila il commissario

Ancora contrasti nella dc Si profila il commissario La difficile crisi del Comune Ancora contrasti nella dc Si profila il commissario Dorotei e sinistra de non riescono ad'accordarsi - Nuovi incontri fra i capi-corrente - Sabato comitato provinciale? - Si avvicina la scadenza dell'esercizio provvisorio: fine febbraio La crisi di Giunta, scoppiata due settimane or sono, è sempre in alto mare. Mercoledì la de aveva convocato il Comitato provinciale per discutere i fatti che avevano portato alle dimissioni di quattro assessori dorotei (Costamagna, Dezani, Dotti e Geuna). Ma per intervenire alla discussione le sinistre chiedevano il ritiro preventivo delle dimissioni, decise all'insaputa degli organi di partito. Nella riunione si arenò la discussione e il Comitato venne rinviato. I capi-corrente si sono incontrati domenica sera per riprendere le trattative. I lavori sono andati avanti fino alle 3 e l'accordo non si è raggiunto. Unica nota positiva: la discussione si è svolta in tono più distensivo dopo i duri comunicati dei giorni scorsi. Le correnti sembrano animate da buona volontà, ma non si trova un punto di incontro. Dorotei e fanfaniani di Arnaud sostengono che ogni decisione deve essere rimessa agli organi ufficiali del partito, cioè al Comitato provinciale e a quello cittadino. Sinistra de e fanfaniani di Curii affermano che bisognava pensarci prima di presentare le dimissioni dei quattro assessori: adesso le dimissioni vanno ritirate, poi si discuteranno i termini della crisi. Domani o giovedì i capicorrente si incontreranno per la terza volta. Dovrebbero cercare un compromesso per comporre la crisi. Un compito abbastanza arduo, ma non impossibile. I dorotei chiedono garanzie per il prò gramma di centro-sinistra — su] quale la maggioranza si era impegnata formando l'attuale Giunta —, sia per quanto riguarda la sostanza e sia per fissare i tempi di attuazione. E' evidente che una dichiarazione del sindaco in tal senso potrebbe sgombrare l'orizzonte da molte nubi. « D'altra parte — si dice negli ambienti dorotei — abbiamo già confermato la stima personale al prof. Grosso. Le nostre critiche sono di natura politica, riguardano soltanto il modo usato dal sindaco per condurre le riunioni del Consiglio comunale » Chiarito questo punto, cadrebbero le accuse di « cedimento ai comunisti » espresse dai dorotei e respinte dalla sinistra de. Se i capi-corrente si mettessero d'accordo, sabato la de potrebbe convocare il comitato provinciale e concludere la crisi. Per il momento nessuno è in grado di fare pronostici, ma tutti vogliono evitare il commissario prefettizio Anche da Roma i dirigenti nazionali avrebbero espresso la ferma volontà di non arrivare al commissario. C'è poco tempo da perdere. Il 29 febbraio scade il termi¬ ne per l'esercizio provvisorio amministrativo, in attesa che venga discusso ed approvato il bilancio di previsione '68. Se per quel giorno non si troverà l'accordo, non sarà possibile domandare la proroga all'esercizio provvisorio. In questo caso il prefetto dovrebbe nominare un commissario per il bilancio. La situazione dipende ormai dai capi-corrente de, in quanto i socialisti hanno già espresso la loro fiducia nel centro-sinistra in base al programma già concordato. In caso d'accordo si dovrebbe affrontare un piccolo rimpasto di Giunta. Il prof. Mina (fanfaniano di Arnaud) sarà sostituito dal prof. Vinciguerra o dall'arch. Picco. Mancano due settimane a fine febbraio. Le polemiche rischiano di aggravare quell'immobilismo già denunciato da « La Stampa » nello scorso mese di dicembre. E la minaccia di un commissario prefettizio si fa attuale. * * 1 consiglieri comunali Novelli (pei), Di Pietrantonio (socialista indipendente) e Castagno (psiup), membri della Commissione di accertamento sul caso Mina, hanno parlato sulla crisi del Comune. Novelli ha riassunto la vicenda, più volte Illustrata da ir La Stampa » precisando che « da alcuni mesi i comunisti seguivano con attenzione l'attività dell'assessorato al personale ». Dopo d'aver affermato che « la Giunta è ormai squalificata e deve dimettersi », ha concluso: « Anche a Torino il centro-sinistra ha dimostrato la sua incapacità ». Ha poi parlato la consigliera Di Pietrantonio. « Attorno al caso Mina — ha dichiarato — si possono fare delle considerazioni molto serie. Oggi non è più possibile colpire un amministratore scorretto senza che ciò diventi motivo di scontro politico ». Dopo d'avere espresso l'opinione che « il sindaco Grosso si è comportato come un galantuomo », la consigliera ha polemizzato con la de che ta risalire la causa della crisi alla mancanza del 41" voto: «I voti — ha detto — si chiedono sui tatti ». L'on. Castagno ha detto che il caso Mina è stato un pretesto per demolire la Giunta e costituirne una nuova. Ha aggiunto: « Non vorrei, con la consigliera Di Pietrantonio, diventare il difensore del sindaco, responsabile di questa situazione ». Secondo Castagno la Giunta non avrà il 41" voto se non lo daranno i liberali.

Luoghi citati: Roma, Torino