Ex sindaco di Agrigento arrestato per truffa sulle aree fabbricabili

Ex sindaco di Agrigento arrestato per truffa sulle aree fabbricabili LA CITTA' CHS FU DEVASTATA DA UNA FRANA Ex sindaco di Agrigento arrestato per truffa sulle aree fabbricabili In carcere anche l'ex maresciallo della polizia urbana - Il Comune avrebbe ceduto per una somma irrisoria un terreno ai vigili - Su quel settore sorsero appartamenti che gli accusati avrebbero venduto a prezzi molto alti (Dal nostro corrispondente) Agrigento, 8 febbraio. (u.t.) L'ex sindaco di Agrigento dott. Antonio Di Giovanna, 53 anni, nativo di Bologna, medico chirurgo presso l'ospedale civile « San Giovanni di Dio », è stato arrestato stamane insieme con l'ex maresciallo dei vigili urbani Salvatore Gandolfo,. 52 anni, da oltre venti anni comandante del Corpo dei vigili urbani. I mandati di arresto emessi a carico dei due sono di concorso nei reati di interesse privato in atti di ufficio, corruzione per un atto contrario al doveri di ufficio, concorso in truffa aggravata e altro. Insieme con loro sarebbero stati denunciati a piede libero l'ex vice-sindaco Stefano Castiglione e il dott. Michele Mongiovì, all'epoca assessore alle finanze ed attualmente deputato all'Assemblea regionale siciliana, e l'ex assessore Antonio Bruccoleri. II provvedimento del magistrato di Agrigentp si inquadra nella lunga istruttoria che prese il via a seguito della frana, avvenuta nella « città dei templi » nel luglio 1966, al termine della quale polizia e carabinieri avevano sequestrato parecchi fascicoli al Comune ed al Genio civile di Agrigento e presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche di Palermo. In particolare l'arresto del dott. DI Giovanna e del maresciallo Gandolfo si collega con la cessione di un appezzamento di terra da parte del Comune, presieduto dal| 1959 dallo stesso dott.' Di Giovanna, ai vigili urbani che vi realizzarono una cooperativa. Su tale area (il suo prezzo era di 20 milioni, ma sarebbe stata ceduta a mezzo milione) venne costruito un edifìcio i cui appartamenti furono venduti ai vigili urbani a prezzi notevolmente maggiorati rispetto ai costi. La cooperativa, per atto costitutivo, non avrebbe dovuto avere fine di lucro. Secondo il magistrato gli utili dell'operazione sarebbero stati divisi fra il Gandolfo e il Di Giovanna. Con queste clamorose concessioni ebbe inizio lo scempio urbanistico di Agrigento. L'acquisto da parte della cooperativa del suolo comunale avvenne esattamente sotto l'amministrazione del sindaco Di Giovanna, in un momento di maggior tensione tra le correnti democristiane. In tutti questi anni si sono avuti parecchi ricorsi al Consiglio di giustizia amministrativa; tra l'altro il maresciallo Gandolfo, che in un primo tempo era stato sospeso dal servizio, fu riammesso successivamente. La compera del terreno fu effettuata a seguito di una deliberazione di urgenza della Giunta comunale; ma successivamente, dopo 4 anni, tale delibera non fu ratificata dal Consiglio. Antonio Di Giovanna, assai noto ad Agrigen to, è stato sindaco della città dal 1959 al 1962. Ha rico¬ perto anche diverse cariche sportive in seno al Coni e all'Akragas di cui era, tra l'altro, medico sociale e, in precedenza, commissario. 1

Persone citate: Antonio Bruccoleri, Antonio Di Giovanna, Di Giovanna, Gandolfo, Michele Mongiovì, Salvatore Gandolfo, Stefano Castiglione

Luoghi citati: Agrigento, Bologna, Palermo