Tentò di uccidere la moglie gettandola da un muraglione

Tentò di uccidere la moglie gettandola da un muraglione Ime Assiso d'Appallo a Torino Tentò di uccidere la moglie gettandola da un muraglione La donna cadde sui fili del telegrafo e si salvò - L'imputato, un muratore di 34 anni, condannato a 6 anni - I giudici ora hanno ridotto la pena a 5 anni e 4 mesi La Corte d'Assise di Appello ha ridotto ieri a 5 anni e .4 mesi la pena di Bernardo Reina, 34 anni, che il 5 agosto 1965, a Biella, tentò di uccidere la moglie Giuseppina Maltese, 33 anni, scaraventandola da un muraglione alto una ventina di metri. I giudici di secondo grado hanno riconosciuto al Reina, seminfermo di mente, l'attenuante di aver receduto dal proposito omicida, collaborando con due passanti che trassero in salvo la donna. La Maltese, nella paurosa caduta, riuscì ad aggrapparsi prima ad un fascio di cavi del telegrafo e poi ad un gancio di ferro sporgente. In Assise, a Novara, il Reina era stato condannato a 6 anni, con un anno di condono. Date le sue condizioni mentali dovrà comunque subire un ricovero in manicomio per la durata di un anno, a pena espiata. Ieri, difeso dall'avv. Armando De Marchi, il Reina si è limitato a dire: « Non ho nulla da aggiungere a quanto ho narrato durante il primo processo ». La storia di Bernardo e Giuseppina comincia nel 1959, a Palermo, dove entrambi sono nati. Si sposano giovanissimi, con speciale dispensa, ed hanno due figli. Nel '63 si trasferiscono a Biella. Potrebbero vivere tranquilli e felici, ma il Reina, roso dalla gelosia, non vuole che la moglie cerchi un lavoro per arrotondare le magre entrate. Arriva anzi al punto di lasciare anche lui la sua occupazione per controllare che Giuseppina rimanga in casa. Per mangiare debbono ricorrere all'Eca, Il 5 agosto 1966, alle 12,30. sono seduti su una panchina di viale Carducci e stanno consumando il pasto della pubblica assistenza. « Sono sicuro che tu mi tradisci — esclama d'un tratto Bernardo — ma io ti uccido e così la finirai ». La donna, esasperata, si alza di scatto: « Non ne posso più. Adesso chiamo un vigile ». Fa per avviarsi, ma il marito la raggiunge, l'afferra alla vita e alle gambe, gettandola dall'altissimo muraglione. I fili del telegrafo scongiurano la tragedia. In aula, ieri, c'erano i genitori e una sorella del Reina, giunti recenter--nte da Palermo anche per sottrarsi al terrore del terremoto. c. s. Bernardo Reina al processo d'appello ieri a Torino

Persone citate: Armando De Marchi, Bernardo Reina, Giuseppina Maltese, Reina

Luoghi citati: Biella, Novara, Palermo, Torino