L'aumento dell'occupazione in ritardo rispetto al piano

L'aumento dell'occupazione in ritardo rispetto al piano L'aumento dell'occupazione in ritardo rispetto al piano I lavoratori nei campi diminuiti di 400.000 in due anni (anziché di 240.000) ; i posti nell'industria saliti di 300.000 (invece di mezzo milione) (Nostro servizio particolare) Roma, 7 febbraio. Il ministro del Bilancio, Pieracclni, ha presentato oggi il suo rapporto alla seduta plenaria della conferenza « triangolare » sull'occupazione. Erano presenti i ministri Andreotti, Bosco e Restivo, i dirigenti della Confindustria e dei Sindacati. Pieraccini ha esordito con la constatazione che nei primi due anni di attuazione del piano quinquennale, il 1966 e il 1967, il progresso della nostra economia si è svolto nei termini previsti dal programma. Viceversa la occupazione è cresciuta con ritmo inferiore alle previsioni. Hanno abbandonato la campagna 400 mila contadini, anziché i 240 mila previsti. Sono stati creati nell'industria e nei servizi solo 300 mila posti di lavoro, mentre il piano ne scontava circa mezzo milione. In totale, nei due anni si è avuta una diminuzione globale di 100 mila occupati, a causa del ritardo, di circa 250 mila unità, nella creazione di nuovi posti di lavoro. Lo sfasamento tra previsioni e realtà dipende dal fatto « che nel settore industriale si tende a un minore assorbimento di manodopera rispetto alle stesse quantità dì prodotto. Questa non è una tendenza congiunturale della nostra economia, ma una modificazione organizzativa e tecnologica, connessa alle esigenze di efficacia e di competitività ». Per accelerare il raggiungimento dell'obbiettivo di una maggiore occupazione, Pieraccini ha indicato due politiche: una d'immediata attuazione e l'altra di più lungo periodo. Principale strumento della prima sarà la « contrattazione programmata » con le imprese, pubbliche e private, di ogni dimensione. Scopo della « contrattazione » è di conoscere i futuri programmi d'investimenti delle imprese: i privati sapranno ciò che si propongono di fare gli investitori pubblici e viceversa, e il governo avrà il quadro generale della situazione prima che vengano prese decisioni definitive. Il governo potrà quindi « collaborare-alla nascita di blocchi d'investimenti nel Sud i quali rispondano alle esigenze della programmazione e dell'occupazione ». A queste iniziative saranno concessi adeguati « incentivi » (esen¬ zioni fiscali, prestiti agevolati, costruzione di strade, acquedotti, elettrodotti, ecc.). Di più vasto respiro è l'altra politica decisa dal governo in favore dell'occupazione: si tratta dell'impegno di riformare radicalmente sia l'insegnamento professionale, sia la previdenza sociale. Il costo di quest'ultima grava oggi in modo pesante sui datori di lavoro italiani. Queste due riforme erano state particolarmente sollecitate dalla Confindustria, nel corso dei lavori preparatori. Il vicepresidente dell'organizzazione industriale, Zacchi, ha espresso il suo consenso « per l'impostazione generale ed i temi di fondo evocati » dal ministro Pieraccini. Il dibattito si concluderà domani pomeriggio. g. m. Dichiarazioni di Pieraccini a industriali e sindacati

Persone citate: Andreotti, Pieraccini, Restivo, Zacchi

Luoghi citati: Roma