Freddo commento della Casa Bianca a una dichiarazione di Westmoreland di Nicola Caracciolo

Freddo commento della Casa Bianca a una dichiarazione di Westmoreland Freddo commento della Casa Bianca a una dichiarazione di Westmoreland Continuano le trattative con i nord-coreani per la nave «Pueblo»: finora nessuna intesa (Dal nostro corrispondente) Washington, 6 febbraio. Il quadro della situazione in Estremo Oriente visto da Washington resta immutato, cioè allarmante. La battaglia per le città sudvietnamite è entrata ormai nella seconda settimana. E' la dimostrazione cioè che si è trattato di qualcosa di più che una serie di incursioni. In Corea i negoziati per liberare la nave « Pueblo » e il suo equipaggio catturati oramai da quindici giorni dai nord-coreani continuano senza esito. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Robert McCloskey, ha dichiarato che una richiesta d'informazione fatta pervenire alla Corea del Nord tramite la Croce Rossa internazionale sulle condizioni dei prigionieri non ha finora avuto risposta. Le informazioni venute ieri da Tokio e da Seul secondo le quali i nord-coreani si preparavano a liberare gli uomini della « Pueblo » sono state per lo meno premature. Da registrare una certa freddezza della Casa Bianca verso i comandi americani in Vietnam. Il portavoce di Johnson George Christian richiesto di un commento sulle dichiarazioni del comandante in capo americano in Vietnam, generale Westmoreland, il quale ha detto oggi di ritenere che le perdite subite dai vietcong negli ultimi giorni siano state tanto gravi da accorciare considerevolmente la guerra, si è limitato a dire: « dati i precedenti non ci vorremmo addentrare in questo genere di previsioni ». Se non è una sconfessione poco ci manca. E' semplicemente il segno del malumore di Johnson per gli ultimi sviluppi della guerra, oppure dietro a questa frase c'è qualcosa di più importante? La diplomazia ame¬ ricana è basata oggi sulla premessa che la guerra può essere vinta. Se questa premessa è infondata cambia tutto. Evidentemente gli Stati Uniti devono prepararsi a fare ai loro avversari concessioni maggiori di quanto abbiano fatto finora per giungere alla pace. Nicola Caracciolo

Persone citate: Johnson, Johnson George Christian, Robert Mccloskey

Luoghi citati: Corea Del Nord, Estremo Oriente, Seul, Stati Uniti, Tokio, Vietnam, Washington