Musiche viennesi al Conservatorio

Musiche viennesi al Conservatorio Il concerto per la «Camerata Casella» Musiche viennesi al Conservatorio Per la Camerata Alfredo Casella è venuto da Bolzano, a portare un programma singolarmente intelligente, un Trio composto dal soprano Alide Salvetta, dal clarinettista Elia Cremonini e dal pianista Max Ploner. Molto giovani, ma ben preparati e affiatati. Pagato un breve tributo al romanticismo con quattro Lieder di Schubert, tra cui Il pastore sulla roccia, inevitabile quando c'è di mezzo un clarinetto, e i Fantasìestùcke di Schumann per clarinetto e pianoforte, unico strappo alla stretta osservanza viennese dell'intero programma, la seconda parte presentava un gruppo eccezionalmente omogenea di composizioni di Schoenberg e dei suoi due maggiori discepoli. I Due Lieder op. 14 di Schoenberg, su poesie di Stephan George, i Cinque Lieder op. 4 di Webem, pur essi su poesie di George, i Quattro Pezzi op. 5 di Alban Berg per clarinetto e pianoforte e i Quattro Lieder op. 2, su poesie di Hebbel e del preespressionista Alfred Mottibert, sono compresi fra il 1907 e il 1909 (solo i Pezzi per clarinetto sono del 1913), l'epoca, cioè, in.cui Schoenberg, e al suo seguito i due discepoli, abbandonavano la venerabile tradizione tonale. Nei Lieder op. 2 di Berg il trapasso è, anzi, drammaticamente evidenziato: i primi tre recano ancora l'armatura tonale, e l'ultimo invece se ne libera, concludendo su un accordo di quarte, che del resto determina la condotta armonica di tutto il ciclo. Indipendentemente da questi particolari tecnici, è proprio Berg che, almeno nell'ambito di queste composizioni, si fa la parte del leone: i Lieder lasciano già presagire l'intensa drammaticità del Wozzeckn e i Pezzi per clarinetto, unici tributi di Berg alla moda del pezzo breve, aforistico, non hanno niente da invidiare alla squisitezza timbrico-armonica che Webern sa raggiungere nei contemporanei pezzi per quartetto e per orchestra. I bravi esecutori hanno saputo imporre le non facili composizioni alla stima del pubblico, che li ha cordial mente applauditi, m. m.

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