Diffìcile sistemare a Pinerolo i 72 «fuggiaschi»

Diffìcile sistemare a Pinerolo i 72 «fuggiaschi» ANCORA TERRORIZZATI DALLE SCOSSE DEL TERREMOTO Diffìcile sistemare a Pinerolo i 72 «fuggiaschi» «La Stampa» ha consegnato ieri mezzo milione al sindaco per soccorrere i sinistrati - Purtroppo nella zona non vi sono posti di lavoro (Dal nostro inviato speciale) Pinerolo, 5 febbraio. L'Associazione Commercian ti di Pinerolo ci ha inviato 290 mila lire, raccolte con una sottoscrizione a favore delle vittime del terremoto Nella lettera di accompagnamento i commercianti ci pregavano, se possibile, di desti naie la somma all'assistenza I delle famiglie siciliane giunte : a Pinerolo. Abbiamo portato : oggi stesso al sindaco prof. ' Aurelio Bernardi un assegno i di mezzo milione. « La situazione a Pinerolo ; — ci ha detto il sindaco — è pesante. I profughi sono 72. Li | abbiamo sistemati nei locali [del Patronato scolastico». Due ; grandi camerate, che sono state suddivise con tramezze di compensato. La prefettura ha fornito i letti e qualche sedia, l'Eca provvede i buoni per i pasti presso l ristoranti della città. « Una spesa — spiega il Sindaco — di 1400 lire a persona, escluse medicine, vestiario e altre spese. In totale, dieci milioni la settimana. Un peso grosso per il nostro bilancio, anche perché non si riesce a vedere una via d'uscita ». Il primo problema è il posto di lavoro: « Ma tutte le industrie tessili sono in crisi, la Talco Grafite e la Riv-Skf stanno riducendo il personale. E' difficile assorbire anche la mano d'opera locale, già qualificata ». i II secondo problema è l'alloggio: « Qualcuno ce n'è, nella Pinerolo vecchia. Ma non sempre è facile convincere i proprietari ad affittare a famìglie con molti bambini. Ed ora, la Prefettura ha comunicato che sospenderà i sussidi a chi non proviene direttamente dai Comuni dichiarati terremotati ». Il problema di Pinerolo è proprio questo: dei 72 profughi, solo una ventina vengono da questi paesi. Gli altri da paesi vicini: un forte gruppo da Sciacca, un altro da Castelvetrano. « Il mio paese — ci dice un manovale di Sciacca — è deserto. Io lavoravo in un'impresa, ora è tutto fermo. Come posso mangiare? ». Si tenta di convincerli a tornare, nel loro interesse: « Ora arriveranno gli aiuti, si avrà bisogno proprio di muratori e manovali per ricostruire ». Scuotono la testa: « In Sicilia — dicono — non torniamo più ». Racconta il sindaco: « Di notte, specialmente i più anziani si svegliano urlando. Vedono la luce al neon vibrare perché passa un autocarro e si coprono la testa: " Il terremoto, il terremoto ". Sono ancora terrorizzati ». L'assessore all'assistenza, signorina Cosso, dice: « Qualcuno Ila già trovato una siste mozione. Si son fatti vedere in Comune una volta sola, poi si sono arrangiati ». Questi casi fortunati alimentano, anche negli altri, la speranza di trovare un lavoro e una casa. g. m. Il sindaco prof. Aurelio Bernardi tra un gruppo di profughi giunti a Pinerolo dalle zone sinistrate della Sicilia

Persone citate: Aurelio Bernardi, Cosso