A Sanremo si è parlato di arresto per Celentano accusato di truffa

A Sanremo si è parlato di arresto per Celentano accusato di truffa SS addensano nubi e inquietudini sufi «ragazzo della via 4»luek» A Sanremo si è parlato di arresto per Celentano accusato di truffa La notizia era infondata - Alcuni testimoni avrebbero confermato agli inquirenti milanesi che il cantante teneva una doppia contabilità a danno dei colleghi e del fisco - Scambi di aspre accuse tra Adriano e Don Backy (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 3 febbraio. Le luci della ribalta a Sanremo si spengono, si placano le voci, le trombe, i flauti, i violini-e un'altra musica comincia a sentirsi in lontananza. Che strano strumento: si direbbe uno sferragliare di manette. Ieri. Adriano Celentano ci illustrava la missione del cantante in mezzo al suo Clan: « Io sono il pastore che precede le sue pecorelle! ». In quello stesso momento a Milano il procuratore della Repubblica che indaga sui casi della sua strabiliante contabilità avrebbe appreso dalla voce di alcuni testimoni che il « pastore » teneva due registri, l'uno per sé, l'altro per le sue « pecorelle », e anche per la Siae e la Sedrim, gli enti incaricati della riscossione dei diritti d'autore. Pare che anche la fabbrica dei dischi fosse in doppio, una visibile, l'altra segreta. Di qui un addensarsi di fosche nubi sullo sviluppo della vertenza, originata un mese o due fa, dalla scissione di Don Backy e di alcuni altri seguaci del popolarissimo « ragazzo di via Gluck ». Si parla di truffa continuata e pluriaggravata, falso in bilancio, evasione all'Ige. Il legale di Adriano Celentano, Giovanni Bovio, è arrivato di gran corsa al Festival, impressionato per l'andamento della vicenda. Al punto in cui era arrivata la situazione, il simpatico avvocato Bovio dava l'idea — certo infondata — d'essere giunto per una delicata missione di conforto al fianco del popolare cantante, nell'imminenza di qualche spiacevole avvenimento. Ma lo stesso Giovanni Bovio ha tenuto a disperdere questi presagi: « La notizia dell'imminente arresto di Celentano è inventata, falsa, ridicola. E' una manovra di quattro soldi fatta da un irresponsabile in malafede. Scriva, scriva! ». « Prima di partire da Milano ho parlato personalmente con il sostituto procuratore della Repubblica, che cura questa causa. Il magistrato mi ha formalmente escluso qualsiasi provvedimento diretto a togliere la libertà personale ad Adriano Celentano. Il mio cliente quest'oggi ha ricevuto, purtroppo, numerose lettere minatorie; persino si minaccia di sparargli se si farà alla ribalta. E' una manovra d'intimidazione che lascia assolutamente tranquillo il cantante. Le lettere sono state consegnate alla polizia per l'accertamento dei fatti ». In un aijibicnte elegante (il bar del Casinò) stamattina Don Backy ha tenuto una violenta conferenza - stampa contro Celentano. Un'ora più tardi, nell'atrio del suo albergo, Celentano ha reagito con altra conferenzastampa. Cominciamo dalla ■imprima, quella di Don Backy, al secolo Aldo Caponi, anni venlinove, toscano, figlio d'un rappresentante di pellami, un tipino magro e rifinito che rischia di diventare — sulle ali del canto del suo nemico Celentano — il più importante compositore di canzoni del momento. Sono infatti sue due fra le tre canzoni che hanno ottenuto al Festival ì maggiori consensi delle giurie popolari: Casa bianca, cantata da Ornella Vanoni e da Marisa Sannia, e Canzone, portata in scena, da Milva e, ahimè, da Adriano Celentano. dovendogli dare un nome d'arte per prima cosa pensò di chiamarlo Cocco Bacillo. Ma il giovane collaboratore non trovava spiritosa l'idea; allora Celentano gli accorciò il nome: Cocco Baci. Poi diventò Daniele Baci, e da ultimo venne fuori il nome definitivo Don Backy. Mentre Don Backy cerca ispirazioni per i suoi componimenti, non. s'accorge che i dischi si vendono, sì. ma gli incassi si spartiscono in modo assai strano. In nome dell'amicizia e della fedeltà al gruppo là contabilità non si vede mai. « Una volta chiesi a Celentano di verificare i conti e lui mi fece vedere le schede delle vendite. Mi dimostrò che avevo torto, mi disse: " Hai visto? Hai capito? Ti sei reso conto, adesso, che sei un cretino? " ». Don Backy non ne era affatto convinto, e infatti nel Clan ci rimase ancora tre anni, con il proposito di procurarsi le prove del trucco di cui si riteneva — e si ritiene — vittima. « Sono stato truffato dei miei guadagni su almeno 400 mila dischi: circa cinquanta lire a disco, i conti li faccia un po' lei! ». Si sentono lesi nei loro diritti anche altri ex appartenenti al Clan. Le accuse sarebbero confermate dal direttore della Casa distributrice dei dischi di Celentano, Romeo Frumento, dalla contabile Dolores Baietta. da Pasquale Sorrentino e da Alberto Martinelli, tutti usciti dall'ovile musicale di Adriano Celentano. Alla vigilia di Sanremo, Don Backy disdisse il con tratto, ma Celentano si ten ne la sua Canzone e la volle anzi, portare a Sanremo, im ponendo — è la parola — alla direzione del Festival di non ammettere Don Backy Il quale sarebbe anche can tante e avrebbe desiderato d'interpretare al Festival al meno una delle sue canzo ni. Don Backy ha annunciato oggi di essersi associato al l'editore Campi per fondare una nuova casa discografica si chiamerà « Amico ». per scaramanzia, forse. « Io ho sempre teso la mia mano a Celentano, pregandolo di far le cose pulite e di spiegarmi i misteri della sua contabilità: non ci sono mai riuscito. Ora dice che vuol bloccare il mio disco? Ci si provi! Con le accuse che ha sul¬ le spalle, sarà tanto se non 10 mettono in galera! ». «Don Backy? Farò fatica a non farlo andare in galera per calunnia ed estorsione. Mi domandate se c'è qualche possibilità di trovare un accordo con lui. Ma ditemi come posso fare. E' Don Bac'.-.y che deve chiedermi pubblicamente scusa e ritirare le accuse! Ha aspettato proprio la vigilia di Sanremo per tirarmi questo colpo: voleva che io gli facessi vincere la sua canzone, per poi i soldi incassarseli lui! ». E' Adriano Celentano che parla, nell'atrio del suo albergo, in mezzo ai parenti costernati ed a molte delle sue « pecorelle » in apprensione. In sostanza, ripete che Don Backy è venuto meno agli impegni contrattuali. E le due contabilità? Celentano si stringe nelle spalle: può anche darsi. La sua amministrazione è di tipo familiare (i conti glieli tiene 11 fratello) e probabilmente ha usato qualche accorgimento per ragioni fiscali. Comunque. Don Backy sapeva ogni cosa ed era d'accordo, ma è rimasto nel Clan « finché ha finito d'imparare da me il mestiere». Ora gli muove contro questa nuvola di ira e di sospetto. A questi patti, Celentano non può sentir parlare di accordo. Mentre il cantante parlava, l'ombra d'un maresciallo dei carabinieri si disegnava fuggevolmente dietro le vetrate della grande veranda dell'albergo. « Sei come un'ombra che non tornerà mai più », canta Celentano nella Canzone di Don Backy. Sul Festival di Sanremo cala il sipario, ma quest'ombra di maresciallo ha tutta l'aria di non volersene andare affatto. Gigi Ghirotti «Ha sentito come l'ha cantata male, iersera, la mia canzone? — domanda Don Backy. — L'ha fatto apposta, per boicottarmi, per impedire che vinca! ». Don Backy ha collaborato per alcuni anni con Celentano, scrivendogli almeno sedici o diciassette canzoni tra quelle che hanno avuto successo. Celentano se lo teneva caro: Mil Adiano Celentano hanno portato al terzo posto Canzone (Tel Moisio iì!||1|ii|- Milva e Adriano Celentano hanno portato al terzo posto «Canzone» (Tel. Moisio

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