Poderosa offensiva dei «vietcong» Johnson invierà nuovi rinforzi? di Nicola Caracciolo

Poderosa offensiva dei «vietcong» Johnson invierà nuovi rinforzi? I gue tri gli e g»l all'attacco in tutto il Surf Vietnam Poderosa offensiva dei «vietcong» Johnson invierà nuovi rinforzi? Bombardati con razzi e mortai 21 dei 44 capoluoghi di provincia sud-vietnamiti - Huè (antica capitale) occupala in parte dalle forze comuniste - Investite le basi americane di Nha Trang, Kontum, Due Hoa, Qui Nhon; 5 mila «marines» assediati a Khe Sanh - Sangui, nosi combattimenti nel cuore di Saigon: i «vietcong}) controllano due quartieri, per snidarli gli americani intervengono con l'aviazione Le consultazioni alla Casa Bianca (Dal nostro corrispondente) Washington, 31 gennaio. La Casa Bianca ha annunciato oggi che ri comando americano nel Sud Vietnam era stato avvertito dell'intenzione dei vietcong di lanciare una serie di attacchi contro le forze degli Stati Uniti e sudvietnamite attraverso tutto il paese. Ciò che ha meravigliato gli americani — anche se la cosa non viene ammessa ufficialmente — è l'ampiezza di questa offensiva: a Saigon è stata attaccata l'ambasciata americana, il palazzo del governo sudvietnamita e una serie di edifici pubblici sono stati occupati e perduti; almeno ventuno dei quarantaquattro capoluoghi di provincia vietnamiti sono stati bombardati con razzi e mortai; il centro di Huè, l'antica capitale imperiale del Vietnam, è stato occupato dai guerriglieri. Le basi americane di Nha Trang e di Tan Son Nut sono state investite. E' difficile valutare la reazione che questi avvenimenti provocheranno nell'opinione pubblica americana. Certo è che la tesi del generale Westmoreland, secondo la quale gli Stati Uniti stanno vincendo la guerra, non appare più molto verosimile. Del resto nel suo Insieme la situazione in Estremo Oriente appare in questi giorni peggiorata. Nessun passo avanti è stato compiuto per liberare in Corea la nave Pueblo e il suo equipaggio. Alle Nazioni Unite si continua a negoziare in segreto (l'America ripete di essere pronta a trattare) senza che però nulla di concreto sia emerso finora dal dialogo russoamericano. Di positivo c'è il fatto, ha detto oggi il portavoce della Casa Bianca George Christian, che i contatti vanno avanti. Ai confini tra il Nord e il Sud Vietnam cmquemila marines sono assediati nel caposaldo di Khe Sanh in attesa di un attacco che potrebbe essere — hanno detto i comandi americani — la più grande battaglia della guerra. L'amministrazione John son si trova di fronte a una serie d'incognite per il momento insolubili. La Corea del Nord sarà disposta a rilasciare la Pueblo e i suoi marinai o vuole la crisi? L'offensiva delle truppe nord vietnamite e dei vietcong significa (come alcuni esperti americani ritengono) che il Nord Vietnam si sta preparando a negoziare e che intende farlo da una posi zione di forza, oppure attacca nella speranza di un successo che convinca gli Sta ti Uniti a ritirarsi senza chiedere troppe garanzie e troppe contropartite? Le prospettive sono inquietanti: il generale West moreland aveva chiesto nella primavera scorsa che gli venissero dati oltre 700 mila soldati americani e ne ha avuti solo 500 mila con i quali — in maniera negativa i fatti gli stanno dando ragione — non riesce evidentemente a controllare il paese Il capo di stato maggiore generale Wheeler sostiene che, se dovesse riaprirsi il fronte coreano, gli americani avrebbero bisogno di un corpo di spedizione di un milione di uomini. Il conto è presto fatto: altri 200 mi la uomini per il Vietnam (ammesso che bastino), un milione di uomini per la Co rea. Se la crisi dovesse allargarsi gli Stati Uniti si troverebbero di fronte non più a un impegno limitato come finora è stato il Viet nam, ma ad una guerra di grosse proporzioni. Il presidente Johnson ha ricevuto ieri notte per no vanta minuti alla Casa Bian ca vari leaders repubblicani, e stamattina altri leaders del Congresso sia repubhli cani che democratici In am bedue le riunioni si è parla¬ to del Vietnam e della Corea. Johnson intenderebbe annunciare « misure speciali »: si parla dell'invio a breve scadenza di rinforzi in Estremo Oriente. Nicola Caracciolo

Persone citate: George Christian, Johnson, Wheeler