Non c'è più speranza di salvare i marinai dei due sommergibili

Non c'è più speranza di salvare i marinai dei due sommergibili Uopo giorni di Intenso angosciose ricerche Non c'è più speranza di salvare i marinai dei due sommergibili Il francese «Minerve» (52 uomini) non è stato trovato: è ormai certo che a bordo ha soltanto dei morti (uno dell'equipaggio si è salvato grazie ad una sbornia. E' in carcere per punizione) - Nessuna traccia del «Dakar» israeliano (Nostro servizio particolare) Parigi, 30 gennaio. Non ci sono più speranze per i 52 uomini del sommergibile Minerve, che sabato scorso mancò all'appello al ritorno dalle manovre aeronavali al largo di Tolone. Si è rotto anche l'ultimo filo al quale si aggrappavano le famiglie dei marinai e tutti coloro che seguivano con ansia i tentativi per rintracciare il sottomarino. La massa metallica localizzata ieri a 125 metri circa di profondità al largo di Porquerolles non è il Minerve, ma un vecchio relitto lungo sessanta metri per otto di larghezza. La constatazione è stata fatta dal comandante Cousteau che si è immerso oggi a varie riprese a bordo del suo batiscafo « Sp 300 », chiamato « disco sommergibile » a causa della sua forma. Giunto sul posto la notte scorsa prima dell'una, il comandante' Cousteau è sceso parecchie volte. Le ricerche sono state lunghe poiché la massa da identificare non era stata localizzata con precisione, e lo spazio da esplorare ha una lunghezza di diciotto chilometri fra il Capo d'Armes ed il Capo Cepet dove, anche stamani, un « contatto sonoro » con una massa metallica era stato registrato dall'apparecchio Sonar. Ora, i proiettori dello « Sp 300 » hanno una portata di quattro o cinque metri soltanto durante l'immersione. Il batiscafo è stato dunque costretto a spostarsi continuamente, esplorando il fondo marino quasi metro a metro prima di imbattersi nell'oggetto da identificare. Tutti i tentativi fatti durante la mattinata dallo « Sp 300 » come dal « Telenauta », — "apparecchio dotato di cinepresa che, dal fondo, trasmette le immagini fotografate — non hanno dato alcun risultato, ed il comandante Cousteau si è di nuovo immerso alle 15,30. Meno di due ore dopo, prima ancora di risalire alla superficie, ha trasmesso la comunicazione che la massa localizzata ieri non è quella del Minerve. Crollavano cosi le ultime speranze, e le autorità responsabili decidevano che nessun'altra immersione sarebbe stata tentata nella serata. Anche gli aerei hanno interrotto le ricerche col calar della notte, e soltanto le navi grandi e piccole continuano a perlustrare la zona per cercarvi qualche relitto che possa permettere di localizzare presso a poco il punto in cui il Minerve è affondato. Si ricomincia da capo, insomma, e le ricerche proseguiranno almeno sino a domani sera non più con la vana speranza di poter salvare dei marinai ma, soprattutto, per sapere come e perché il sommergibile è scomparso. Un tenente di vascello che l'ha comandato per ventidue mesi ha dichiarato che « era un'ottima nave, le sue batterie erano nuove, non aveva ancora ricevuto i siluri e non si capisce quel che può essere accaduto ». Attualmente, c'è una sola certezza: nel Minerve, oramai, non ci sono che morti. Anche se venisse rintracciato, le operazioni per riporj tarlo a galla sarebbero difficilissime, lunghe, e non si troverebbe neanche un superstite. Nelle carceri militari di Tolone un giovane di vent'anni è scoppiato in lacrime quan do gli hanno detto che non c'erano più speranze. Doveva imbarcarsi anche lui, infatti. sul Minerve, ma aveva preso una sbornia durante la libera uscita ed era stato incarcerato per punizione. Quelle lacrime andavano ai compagni scomparsi ma erano anche un ringraziamento al destino. I. m. ! Una nave della marina militare francese cala in mare il «Telenauta», un apparecchio sottomarino che dovrebbe localizzare il sommergibile scomparso (Tel. Ansa]

Persone citate: Cousteau

Luoghi citati: Dakar, Parigi, Tolone