Chiesti 15 anni per il medico che provocò la morte d'una donna con pratiche illecite

Chiesti 15 anni per il medico che provocò la morte d'una donna con pratiche illecite Il tÌM*aMMMMXia «fi. VÌA Chiesti 15 anni per il medico che provocò la morte d'una donna con pratiche illecite Arrestati in aula il marito e i'« infermiera» Quindici anni di carcere sono stali chiesti dal Pubblico Ministero — ieri in tribunale a Torino — per il dottor Michelangelo Cicero accusato d: aver provocato la morte d una donna che egli aveva sot toposto a pratiche contri la maternità. Nel corso del l'udienza il P. M. Ferraro hi chiesto ed ottenuto l'arresta in aula del marito della vìi Urna e dell'« infermiera » de sanitario. - Nel processo — cominciate alla terza sezione presiedute dal dottor Iannibelli — il prin cipale imputato è il dottor Cicero, con studio a Torino in via Gioberti 25 ma il sa nitario non è presente per che, subito dopo il tragico episodio, fuggì dall'Italia e riparò (a quanto sembra) nel Sud America. Con lui, ritenuto responsabile di aver causato la morte della contadi na Felicina Zeffirio, quaran tenne, sono imputati a piede libero il marito della donna. Vittorio Zeffirio, di 46 an ni, la medicona Crocifissa Ta gliareni, di 34- la camerierainfermiera del dottore. Maria Seminatore, di 28. La triste vicenda ebbe inizio il 6 ottobre scorso. Felicina Zeffirio, madre di 4 figli, abitante a Valdellatorre, attende un altro figlio: è preoccupata, non se. la sente di affrontare una quinta mater nità. Ne parla col marito il quale viene a Torino e conosce nel bar « Gianni » dì via della Basilica Crocifìssa Tagliareni. Questa, il 6 otto bre, combina l'incontro della Zeffirio col dottor Cicero. In via Gioberti 25, nello studio del medico, la contadina di Valdellatorre viene visitata e sottoposta all'intervento per interrompere la maternità. Il marito non assiste all'operazione, rimane al bar « Gianni ». Finito l'intervento, Felicina Zeffirio si sente male e la Tagliareni sì offre di ospi tarla nella sua camera di via Napione 45. dove abita sola da quando si è separata dal marito. Qui la contadina si aggrava: il marito telefona al dottor Cicero che le prescri- ia Seminatore si è presenta ve una dose di olio di ricino. Il giorno 9 le condizioni di Felicina sono gravissime. Con un taxi viene accompagnata in via Giobei'ti. Secondo intervento; la paziente peggiora, perde i sensi. Verso le 15 muore tra atroci sofferenze. Maria Seminatore, disperata, infila il cappotto e scappa: « Non mi vedrete più, è terribile tutto ciò! » grida fuggendo. Il dottor Cicero carica su una macchina il cadavere della Zeffirio, parte per Valdellatorre e poi, insieme col marito della contadina, si reca dall'ufficiale sanitario, dottor Rossi, spe rando di convincerlo a firmare il certificato di morie per « cause naturali ». Ma il dottor Rossi, insospettito, il giorno dopo riferisce ogni cosa alla Procura della Repubblica chiedendo che la salma sia sottoposta a perizia necroscopica. Di qui le inda gini, la fuga del dottor Cicero, la cattura degli altri imputati, il rinvio a giudizio per « concorso in procurato aborto seguito da morte » Durante la fase istruttoria. Vittorio Zeffirio e Maria Se minatore furono messi in libertà provvisoria. Ieri mattina, in apertura di udienza, il p.m. ha chiesto al presidente del Tribunale che fosse spiccato mandato di cattura sia per lo Zeffirio sia per la Seminatore. La richiesta è stata accolla: il primo, presente in aula, è stato subito dichiarato in arresto. ta al pomeriggio ed è stata anch'ella arrestata. Per prima è ìnterrogataCrocifissa Tagliareni, ed e l'unica che ammette la sua colpa. Ha il volto seminascosto da un foulard scuro, lo sguardo spento. Pres. — Perché ha presen- tato la povera Zeffirio al dottor Cicero? Tagliareni — Perché lo conoscevo bene, ero in amicizia con lui. Pres. — Lei sa che l'aborto è proibito? Crocifissa Tagliareni, a sinistra, al banco degli imputati a Torino con Vittorio Zeffirio, marito della donna morta, e Maria Seminatore, cameriera del medico fuggito Tagliareni — No, non lo sapevo. Maria Seminatore ha negato tutto. Spettinata, la voce monotona, ha detto che lei era soltanto la donna delle pulizie e non aveva mai prestato il minimo aiuto al dottor Cicero in presenza della Zeffirio. Pres. — Lei, signorina Seminatore, che titolo di studio ha? Seminatore — Ho fatto i primi sei mesi della prima elementare e poi basta. Ride, e con lei ride il pubblico numeroso. Vittorio Zeffirio era affranto. Sembrava faticasse a sollevare lo sguardo, più di una volta è stato vinto dai singhiozzi che cercava di nascondere coprendo il volto con le mani. Ha rievocato la figura della moglie, il suo timore, anzi la sua vergogna di avere un altro figlio, i suoi approcci con la medicona e con il dottor Cicero. Ha ricordato il pomeriggio del 9 ottobre, quando la moglie gli morì tra le braccia, mentre il medico fingeva di telefonare a un'ambulanza finché si lasciò scappare questa frase: « Qui andiamo a finire tutti in prigione ». Al termine degli interrogatori, il p.m. dottor Ferraro ha formulato le sue richieste: 15 anni per il dottor Cicero, 6 per lo Zeffirio, 4 per la Tagliareni e la Seminatore. Quindi l'udienza è stata sospesa e l'inviata a questa mattina, s. r. L'imputato, il dott. Michelangelo Cicero, è fuggito in Sud America - La vittima (quarantenne, madre di quattro figli) abitava a Valdellatorre - Fu sottoposta a intervento nello studio del sanitario ma 2 giorni dopo morì - il dibattito prosegue stamane

Luoghi citati: Italia, Sud America, Torino